Calo della domanda di gas in Europa e prezzi ai livelli pre-conflitto
Analisi settimanale delle commodity energetiche
Pubblicato da Emanuele Belloni. .
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Alla chiusura di venerdì 6 gennaio sul mercato del gas naturale si sono registrati i seguenti livelli di prezzo1:
- TTF Olanda 69.5 €/MWh (-6.8 €/MWh)
- HenryHub USA 12.2 €/MWh (-2.3 €/MWh)
- NBP Regno Unito 66.3 €/MWh (-6.1 €/MWh)
- JKM Asia 92.4 €/MWh (-2 €/MWh)
- PSV Italia 65.5 €/MWh (-12.4 €/MWh)
Grafico 1: Andamento prezzo del gas naturale TTF e confronto tra i mercati finanziari
In questa prima analisi relativa al 2023, partiamo con una fotografia di ciò che è accaduto ai prezzi in queste due ultime settimane: ad oggi la delivery più vicina (feb 23) è quotata sui 70 €/MWh, minima la differenza con lo spot (72 €/MWh): tali cifre sono sui livelli del periodo pre-guerra (febbraio 2022).
Dietro a questi numeri ritroviamo il grande protagonista di quest’inverno, cioè il meteo: temperature eccezionalmente miti e ottimi risultati del comparto eolico hanno letteralmente trainato i prezzi finora. Altrettanto eccezionale è il dato che rileviamo oggi relativamente alla domanda europea di gas (dati ICIS): nei primi 10 giorni del 2023, si registra un -38% rispetto alla media 2017-2021. Se da un lato l’incidenza della bassa domanda per il riscaldamento ha avuto il suo peso, dall’altro resta comunque delicata la situazione del comparto industriale, con molte aziende che stanno ancora scontando i rincari subiti nel corso dell’ultimo anno. Logica conseguenza di tutto ciò è la netta differenza degli stoccaggi di gas rispetto a 12 mesi fa: allora i livelli erano circa la metà di quanto sono attualmente, il che infonde sicuramente sicurezza (anche a livello psicologico) ai partecipanti del mercato.
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Petrolio
Lo scorso venerdì il Brent è stato quotato a 78.6 $ al barile (-7.3 $), il WTI ha raggiunto il livello di 73.8 $ al barile, (-6.5 $) e infine l’Oman/Dubai a 74.3 $ al barile (-6.8 $).
Grafico 2: Andamento prezzo del petrolio
Questa mattina entrambi i principali benchmark petroliferi si sono mossi in leggero rialzo, sostenuti dall’indebolimento dell’indice del dollaro. Le prospettive della domanda sono migliorate anche in seguito alla riapertura delle frontiere in Cina durante il fine settimana, rimaste chiuse nel Paese a causa delle misure anti COVID-19. Tale riapertura è sicuramente un fattore che sosterrà la domanda di carburante grazie all’aumento del flusso di turisti.
Continua inoltre la strategia del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti per il riempimento della Strategic Petroleum Reserve (SPR): già nel mese di dicembre era stata dichiarata l’intenzione di acquistare circa 3 milioni di barili per il mese di febbraio.
Carbone Termico
Infine, venerdì il prezzo del carbone termico spot Europa è stato quotato a 164.1 €/Ton, registrando una flessione di 32 €/Ton, mentre il prezzo del carbone termico spot Australia ha chiuso a 377.3 €/Ton con una leggera variazione di prezzo rispetto alla scorsa settimana di -5.2 €/Ton.
Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa
Le principali novità del periodo nel mondo del carbone riguardano le mosse cinesi al veto sulle importazioni di carbone australiano (datato novembre 2020): la Cina sta valutando un allentamento su quella che era la seconda fonte di importazione prima di tale divieto. Con un eventuale nuovo carico di arrivi di carbone per la Cina, si prevede un forte impatto di breve periodo sui diversi mercati del carbone (su tutti il carbone metallurgico e il carbone termico). Strategia questa che si sposa bene con i dati che arrivano sulla produzione interna cinese nel mese di novembre: +9,3 % rispetto a ottobre e +12,1% rispetto a 12 mesi prima. Tutto fa pensare ad una possibile ripresa economica della Cina, che parte appunto dall’approvvigionamento delle fonti energetiche.
1. Il prezzo del gas naturale nei diversi mercati finanziari fa riferimento al prezzo registrato venerdì 6 gennaio 2023. Il valore in parentesi indica la differenza con il venerdì precedente.