Rimbalzo dei prezzi energetici: la discesa delle temperature spinge le quotazioni al rialzo

Analisi settimanale delle commodity energetiche

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Gas Naturale

Alla chiusura di venerdì 20 gennaio sul mercato del gas naturale si sono registrati i seguenti livelli di prezzo1:

  • TTF Olanda 66.9 €/MWh (+2.1 €/MWh)
  • HenryHub USA 10.1 €/MWh (-0.8 €/MWh)
  • NBP Regno Unito 66.5 €/MWh (+3.4 €/MWh)
  • JKM Asia 71.9 €/MWh (-12.7 €/MWh)
  • PSV Italia 66.6 €/MWh (-4.1 €/MWh)

Grafico 1: Andamento prezzo del gas naturale TTF e confronto tra i mercati finanziari

Venerdì abbiamo assistito al primo rialzo del comparto energetico, con il mercato gas, come sempre, a fare da traino. I prezzi hanno recuperato le perdite subite nel corso della settimana, grazie soprattutto alle previsioni al ribasso sulle temperature, che stanno raggiugendo in tutta Europa livelli più rigidi. Nonostante ciò, gli stoccaggi continuano ad infondere sicurezza ai mercati, mantenendosi su livelli piuttosto alti per questo periodo dell’anno.
Stoccaggio gas che rimane un argomento complesso per l’influenza che ha sui mercati: quando i livelli sono pieni, il mercato rimane confidente e stabile, i prezzi scendono e stoccare gas diventa più conveniente. Un circolo virtuoso che quest’anno ha raggiunto numeri fuori dall’ordinario: parte del gas stoccato durante l’estate 2022 verrà sicuramente utilizzato nell’inverno 23/24. Dall’altro lato, il mancato utilizzo del gas iniettato nei mesi estivi, a prezzi altissimi, rappresenta ora un buco economico quantificabile in circa 70 miliardi di euro a livello europeo. Ulteriore sfaccettatura di un sistema altamente sofisticato, le cui criticità sono venute pesantemente in risalto in questi mesi.
Lato Germania, è ormai vicino l’avvio dell’operatività del nuovo terminale di rigassificazione offshore (a Brunsbüttel) che andrà a dare manforte agli altri due terminali per sostituire i mancati arrivi dalla Russia. La prima nave metaniera dovrebbe giungere a destinazione all’inizio di febbraio. Ricordiamo che questi terminali galleggianti sono provvisori, e verranno poi sostituiti dai terminali permanenti che dovrebbero entrare in operatività nel 2026.

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Petrolio

Lo scorso venerdì il Brent è stato quotato a 87.6 $ al barile (+2.4 $), il WTI ha raggiunto il livello di 81.3 $ al barile, (+1.5 $) e infine l’Oman/Dubai a 84.5 $ al barile (+2.7 $).

Grafico 2: Andamento prezzo del petrolio

L’apertura di oggi è stata sostenuta dalla ripresa dell’economia cinese, che, a seguito dell’allentamento delle restrizioni per il COVID-19, sta fornendo una grande spinta rialzista al mondo oil. Questa mattina, nelle prime ore di negoziazione, i volumi di scambio sono stati inferiori a causa della festività del Capodanno lunare, che, se da un lato ha avuto come implicazione un aumento del flusso turistico (e quindi dei consumi energetici in generale), dall’altro porta con sé una pausa dell’attività produttiva. Rimane di grande importanza la previsione delle performance economiche americane: gli investitori rimangono aggrappati alla speranza che la Federal Reserve passi ad aumenti dei tassi di interesse più contenuti quest’anno, il che migliorerebbe le prospettive della domanda.

Carbone Termico

Infine, venerdì il prezzo del carbone termico spot Europa è stato quotato a 161.1 €/Ton, registrando un aumento di 4.9 €/Ton, mentre il prezzo del carbone termico spot Australia ha chiuso a 324.2 €/Ton con una flessione rispetto alla scorsa settimana di 18.2 €/Ton.

Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa

Aumenta il delta tra le quotazioni dei mercati australiano ed europeo. La forbice tra i due sistemi si è dilatata a cavallo tra il 2022 e il 2023: le ragioni dietro a questo allontanamento sono riconducibili a quanto accaduto sui fondamentali, specialmente alle variabili meteorologiche. Il sistema di generazione elettrica europea, è, infatti, più flessibile di quello australiano, che fa affidamento in percentuale maggiore sul carbone come combustibile. I bassi prezzi che ha raggiunto il gas nel recente periodo hanno fatto in modo che le centrali turbogas europeo fossero più convenienti di quelle a carbone. Di conseguenza, la domanda per quest’ultimo è scesa, dando una spinta al ribasso anche ai prezzi. Nel breve periodo, potremmo avere un aumento sul mercato australiano dovuto all’allentamento delle restrizioni cinesi sull’import. Rimane di grande influenza la Cina: i prossimi 14 giorni saranno fondamentali per andare a capire se le previsioni di ripresa saranno mantenute, con le conseguenze che si vedrebbero in maniera trasversale su diversi mercati (oil, carbon, LNG su tutti).


1. Il prezzo del gas naturale nei diversi mercati finanziari fa riferimento al prezzo registrato venerdì 20 gennaio 2023. Il valore in parentesi indica la differenza con il venerdì precedente.