Crescono le quotazioni al London Metal Exchange
Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 23 gennaio 2023
Pubblicato da Cosimo Natoli. .
LME Non Ferrosi Macroeconomia Analisi settimanale LMEDinamica settimanale
Andamento dei singoli metalli non ferrosi
- Rame: Nella scorsa settimana i prezzi del rame hanno chiuso in rialzo, appena sopra la soglia dei 9.200 $/Ton. Spread tra spot e future è in backwardation.
- Nichel: Forte aumento del nichel, che la settimana scorsa ha chiuso oltre quota 28.600 $/Ton. La volatilità continua a salire e rimane su livelli alti. Lo spread tra spot e future è in contango.
- Alluminio: I prezzi dell’alluminio primario hanno chiuso in rialzo, mantenendosi ancora sopra i 2.500 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
- Alluminio secondario: Lievi riduzioni di prezzo questa settimana, che scende sotto i 2.100 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
- Zinco: Prezzo dello zinco in salita. La settimana scorsa le quotazioni hanno quasi raggiunto la soglia dei 3.450 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in backwardation.
- Piombo: Nella settimana scorsa i prezzi del piombo hanno chiuso in ribasso a quota 2.142 $/Ton. Spread in backwardation.
- Stagno: In crescita i prezzi dello stagno, che questa settimana hanno quasi raggiunto i 30.000 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in backwardation.
Commento Macroeconomico
Al World Economic Forum che si è svolto a Davos (Svizzera) nella settimana scorsa, tanti i temi trattati, ma quello centrale è stato la recessione attesa nel 2023.
La contrazione dell’economia nell’Eurozona sarà probabilmente contenuta, tuttavia l’inflazione è ancora troppo alta (9,2% in dicembre). È la dichiarazione di Christine Lagarde, Presidente Bce. Il picco dei rialzi dei tassi d’interesse, potrebbe essere raggiunto entro l’estate. Secondo i dati diffusi mercoledì scorso, l’inflazione nell’Eurozona è scesa a dicembre al 9,2%, dal 10,1% di novembre. È però salita la componente core, quella più sensibile per la Bce: l’indice depurato da energia e alimentari è passato dal 6,6% al 6,9% lo scorso mese.
Negli Stati Uniti il sentiment si sta spostando dall’inflazione alla crescita. Tuttavia il rialzo dei tassi d’interesse è stato confermato dalla FED.
Per il commissario UE, Paolo Gentiloni, l’Eurozona eviterà una recessione profonda e potrebbe cavarsela solo con una «contrazione limitata» nel primo trimestre dell’anno. La guerra in Ucraina continua a porre «enormi rischi nel breve termine, ma il calo dei prezzi dell’energia, il fatto che l’inflazione abbia cominciato a frenare e i mercati del lavoro relativamente vivaci, fanno ben sperare». Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha assicurato che l’approvvigionamento energetico della Germania per questo inverno è sicuro, aggiungendo che la capacità della più grande economia europea, di liberarsi rapidamente dalla dipendenza dal gas russo, ha dimostrato quanto flessibile e veloce possa essere. Scholz, unico leader del G7 presente a Davos, si è detto «assolutamente convinto che il Paese riuscirà a evitare la recessione». Il cancelliere ha anche criticato l’Inflation Reduction Act degli Stati Uniti, che rischia di discriminare le imprese europee.
Conclusioni
Circa i due terzi degli economisti che hanno partecipato al sondaggio del World Economic Forum hanno affermato che una recessione globale quest’anno è probabile, mentre circa un terzo la ritiene poco probabile. Le Banche Centrali continueranno a combattere l’inflazione e perciò la politica monetaria restrittiva proseguirà almeno per tutto il primo semestre del 2023, anche se potrà innescare una recessione più o meno leggera. USA, Cina, UE restano le aree economiche da monitorare per capire come sarà la crescita economica globale. I dazi sono e saranno uno ostacolo al commercio internazionale e quindi alla crescita economica. La guerra in Ucraina resta l’elemento maggiore d’incertezza anche perché inciderà sui nuovi equilibri geopolitici mondiali. Le tensioni tra Stati Uniti e Cina e la guerra in Ucraina causata dall’invasione russa, insieme ad altri fattori, stanno accelerando la trasformazione degli equilibri internazionali. Tutto questo ha riflessi significativi in campo geopolitico e campo geoconomico che andranno analizzati bene.
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La reazione dei mercati
Variazioni dei principali indici rispetto alla scorsa settimana
CRB Index: in rialzo.
GSCI Index: in rialzo.
BDI Index-Noli marittimi: in riduzione.
Petrolio Brent: in leggero aumento.
Gas naturale TTF: in leggero aumento.
LMEX-Metalli non ferrosi: in rialzo.
Dollar Index: in leggero ribasso.