Prezzi delle materie prime energetiche: l'impatto delle sanzioni alla Russia

Le sanzioni della UE stanno riducendo le importazioni dalla Russia, con effetti diversi nei vari mercati

.

Energetici Sanzioni UE alla Russia Determinanti dei prezzi

Il ciclo di sviluppo dell'industria europea all'uscita dalla pandemia si è caratterizzato per una forte pressione sul prezzo di molte materie prime, con un ruolo predominante dell'energia. L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e le conseguenti sanzioni applicate dalla UE al paese invasore hanno avviato un processo di progressiva autonomia dell'economia UE dalle importazioni di materie prime dalla Russia. Nel corso del 2022 questo processo si è sviluppato velocemente, anche se, alla fine del 2022, quasi il 10% delle importazioni della UE continuava a provenire dalla Russia (si veda l'articolo L'UE verso l'indipendenza dalle materie prime russe?).

Tra le diverse materie prime, il comparto dell'energia figura come quello ancora maggiormente dipendente.
La tabella che segue consente un approfondimento sulle materie prime energetiche importate dalla Russia. In essa sono riportate, per ciascuna materia prima:

  • il valore delle importazioni UE dalla Russia nel trimestre settembre-novembre del 2022;
  • la quota rappresentata da queste importazioni sul totale delle importazioni UE;
  • il loro prezzo (euro/tonnellata) doganale UE (Last Price), registrato a gennaio 2023;
  • il rapporto tra il prezzo di gennaio 2023 e il prezzo medio del decennio 2010-2019.
Importazioni dell'UE di materie prime energetiche dalla Russia
Imp.2022Quota 2022Prezzo gen2023Prezzo relativo
mln europercentualeeuro/tonnellatagen23/media 2010-19
PETROLIO e GAS
Petrolio greggio10847.312.15571.2
Gas naturale7258.315.210313.0
Gas naturale liquefatto4127.311.76882.1
PRODOTTI PETROLIFERI
Gasolio (zolfo < 0.001%)4820.318.29621.7
Gasolio (zolfo 0.001%-0.002%)75.740.78921.6
Gasolio (zolfo 0.002%-0.1%)61.62.28901.6
Gasolio per usi chimici637.561.98131.5
Olio combustibile per usi chimici590.441.94461.1
Virgin nafta484.229.16901.2
Propano liquefatto (purezza 90 - 99%)83.94.95721.2
Butani liquefatti (purezza <= 90%)4.71.27251.4
Acqua ragia minerale8.84.714201.8
Oli idraulici7.44.421401.5
Oli lubrificanti52.22.115371.9
Bitume15.11.93611.1

Il dato che emerge dall'analisi di questi dati è la specificità del gasolio, che a fine 2022 presentava una dipendenza della UE dalla Russia molto elevata, con una punta superiore al 60% per il gasolio per usi chimici. Se si considera che il 5 febbraio è entrato in vigore l'embargo UE alle importazioni di prodotti petroliferi raffinati dalla Russia, la preoccupazione che una possibile drastica riduzione dell'offerta sul mercato europeo potesse determinare un forte aumento dei prezzi dei prodotti è stata ed è al centro delle analisi degli economisti e del dibattito politico.

Il caso del gasolio

La preoccupazione di possibili forti aumenti del prezzo del gasolio è stata, per ora, superata dalle rilevazione sui prezzi dei caburanti in Italia, effettuate dal Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.
Nel grafico che segue è riportata la serie storica dei margini di raffinazione e distribuzione per il gasolio da autotrazione, calcolati come differenza tra il prezzo del gasolio, al netto Iva e accise rilevato presso i benzinai italiani, e il prezzo del petrolio Brent[1]. Nel grafico è riportato anche il prezzo del Brent.

Prezzo Brent e margini raffinazione e distribuzione Gasolio

Quello che il grafico consente di evidenziare è il forte aumento dei margini di raffinazione e distribuzione del gasolio sul mercato italiano, all'indomani dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. In pochi giorni i margini sono raddoppiati, passando da valori prossimi a 350 euro alla tonnellata a valori prossimi a 700. Il mercato italiano ha quindi scontato immediatamente i possibili effetti sui prezzi finali di una riduzione delle importazioni dalla Russia, non compensata da altre importazioni. Nei mesi successivi, i margini hanno registrato variazioni opposte a quelle del petrolio, per effetto della maggior vischiosità dei prezzi finali rispetto all'alta volatilità delle quotazioni del Brent. Il livello medio, tuttavia, non si è modificato nel corso di tutto il 2022, rimanendo in un intorno di 700 euro/tonn.

Nel corso del 2022 il mercato mondiale del gasolio ha sperimentato la possibilità di un paese di annullare le importazioni di gasolio dalla Russia, sostituendole con altre fonti, senza subire aumenti particolarmente elevati. E' quanto accaduto, ad esempio, al mercato americano (si veda l'analisi contenuta nell'articolo Prezzi dei carburanti, tra aumenti di accise e timori di scarsità).
L'esperienza americana porta a ritenere che anche il mercato europeo e, di conseguenza, quello italiano possano affrancarsi dal gasolio importato dalla Russia senza particolari aumenti del suo prezzo rispetto al prezzo del petrolio.
L'incertezza sugli effetti della mancanza sul mercato UE delle importazioni dalla Russia è alimentata dalle mancanza di informazioni sui flussi commerciali dalla Russia nei giorni precedenti e successivi l'inizio dell'embargo il 5 febbraio. I dati rilevati dal Ministero dell'industria presso benzinai italiani nelle ultime due settimane non segnalano, tuttavia, nulla di anomalo. Anzi, dall'inizio del 2023, il margine di raffinazione e distribuzione del gasolio ha registrato una significativa diminuzione rispetto agli alti livelli del 2022, scendendo da 700 euro /tonn a valori prossimi a 550 euro/tonn.
Sembra quindi che il processo di sostituzione, nell'Unione e in Italia, del gasolio di provenienza Russa con altri importatori stia avvenendo senza particolari tensioni dal lato dei prezzi.

Una visione d'insieme

Dopo aver analizzato il caso del prezzo del gasolio, può essere utile aver una visione d'insieme dei prezzi delle materie prime energetiche che, a fine 2002, presentavano ancora una significativa quota di importazioni dalla Russia. Lo scatter ball che segue riporta le materie prime energetiche già presentate nella tabella iniziale, posizionandole sulla base di:

  • quota di importazione dalla Russia nel trimestre settembre-novembre 2022, sul totale delle importazioni UE;
  • rapporto tra i prezzi a gennaio 2023 e i prezzi medi del decennio 2010-2019.

La dimensione del cerchio è proporzionale alle importazioni effettuate nel trimestre considerato. Il grafico è interattivo: al posizionamento del mouse su un prodotto, appare una tabella con le informazioni ad esso relative.

Dall'analisi di questo grafico non emerge una relazione tra quota delle importazioni UE provenienti dalla Russia e crescita dei prezzi a gennaio 2023 rispetto ai livello medio del decennio 2020-2029.
I prodotti del cluster "Petrolio e gas" sono, infattti, caratterizzati da una quota tra loro simile di importazioni dalla Russia e da aumenti di prezzo, invece, molto diversi. Il gas naturale presenta un rapporto tra il prezzo a gennaio 2023 e il prezzo medio del decennio 2010-2019 pari a 3, a fronte di un rapporto per il prezzo del petrolio pari a solo 1.2. Il GNL si colloca in una posizione intermedia tra petrolio e gas naturale.

La differenza nei prezzi è dovuta al diverso grado di regionalizzazione del mercato e non alla quota di importazione dalla Russia.

Il prezzo di gennaio 2023 è risultato solo marginalmente aumentato rispetto al prezzo medio del decennio precedente anche se la quota di importazione dalla Russia è elevata. Questa conclusione è confermata dal posizionamento sullo scatter dei prodotti petroliferi. Tutti presentano un rapporto tra il prezzo a gennaio 2023 e quello medio del decennio 2010-2019 prossimo a 1.5, qualunque sia la loro quota di importazione dalla Russia.
La variabile fondamentale nello spiegare la posizione del prodotto sul grafico è il grado di regionalizzazione del suo mercato. Più questo è regionale, come nel caso del gas naturale, più il prezzo risulta storicamente alto; più esso è globale, come nei casi di bitume, propano, nafta o petrolio, e più il prezzo risulta storicamente moderato.

Conclusioni

L'analisi del caso specifico del gasolio e in generale dei prodotti energetici importati dalla Russia segnala che l'effetto delle sanzioni introdotte dalla UE contro la Russia porta ad un aumento strutturale dei prezzi della materie prime solo se il loro mercato rilevante risulta confinato alla regione Europa. Viceversa, se il loro mercato è globale, come nel caso del gasolio, il grado di dipendenza delle importazioni UE dalla Russia è relativamente marginale, e già stato incorporato nell'aumento dei prezzi che si sono realizzati nei giorni successivi all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Questa analisi ci porta a ritenere che le variazioni dei prezzi dei prodotti petroliferi nel prossimo futuro saranno interamente governate dai cambiamenti del prezzo del petrolio, con effetti solo marginali dovuti alla sostituzione sul mercato europeo delle importazioni dalla Russia con importazioni provenienti da altri paesi.

Vuoi restare aggiornato sull’andamento dei mercati delle commodity?
Iscriviti gratuitamente alla newsletter PricePedia!

Visualizza le ultime newsletter PricePedia

[1] per rendere confrontabili i prezzi del gasolio, rilevato in euro per litro, con il prezzo del Brent, quotato in dollari a barile, entrambi i prezzi sono stati trasformati in euro per tonnellata.