I mercati tra economia e geopolitica

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 13 marzo 2023

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LME Non Ferrosi Macroeconomia Analisi settimanale LME

Dinamica settimanale

Andamento non ferrosi

Andamento dei singoli metalli non ferrosi

  • Rame: La scorsa settimana il prezzo del rame ha chiuso in ribasso, toccando i 8.753 $/Ton. Spread tra spot e future è in backwardation.
  • Nichel: Scende ancora il prezzo del nichel, che la settimana scorsa ha chiuso poco sopra i 22.650 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
  • Alluminio: In calo anche il prezzo dell’alluminio primario, posizionatosi la scorsa settimana poco sotto i 2.250 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
  • Alluminio secondario: Stabile a 2.090 $/Ton il prezzo dell’alluminio secondario. Lo spread tra spot e future è in contango.
  • Zinco: Scende anche il prezzo dello zinco, che ha chiuso la settimana scorsa a 2.941 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in backwardation.
  • Piombo: Scorsa settimana il prezzo del piombo è diminuito, arrivando a toccare i 2.076 $/Ton. Spread in contango.
  • Stagno: Forte riduzione di prezzo anche per lo stagno, sceso a quota 22.475 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in backwardation.

Commento Macroeconomico

La settimana scorsa c’è stata una sensibile discesa dei prezzi delle commodity, con le performance da inizio anno virate in negativo. Per quanto riguarda i metalli industriali, l’indice della Borsa di Londra, LMEX, è andato al di sotto delle medie mobili a 20, 40 e 60 giorni, decretando l’impostazione ribassista del trend, che ha interessato anche petrolio e gas.
Diverse ragioni hanno contribuito al trend ribassista. La prima riguarda i saldi della Cina relativi all’import/export, che sono risultati deludenti, specialmente con l’America e con l’Europa, a conferma di un calo della domanda cinese. Al contrario, sono sensibilmente migliorati quelli con la Russia, che per Pechino è diventato un partner commerciale stabile.
L’altra ragione arriva dalla FED. La Banca Centrale americana ha confermato che i tassi d’interesse saliranno più del previsto perché l’inflazione rimane elevata. Intanto, in conseguenza del rialzo dei tassi d’interesse, la Silicon Valley Bank e la Signature Bank sono fallite. La tensione si è alzata e si è diffusa a tutte le Borse internazionali.
Un altro elemento che cattura l’attenzione degli operatori è il peggioramento del clima geopolitico generale tra la Cina e il resto del mondo, in particolare l'America che limita l’operatività delle aziende americane in alcuni settori strategici e più avanzati per arginare la posizione cinese (vedi microchip e batterie per le auto elettriche).
A sua volta la Cina rafforza le contro-sanzioni verso gli Stati Uniti. Anche nell'Unione Europea si sta rivedendo la strategia della nuova via della seta cinese. Nella settimana scorsa l’Olanda ha deciso d’introdurre maggiori controlli all’export verso la Cina delle tecnologie più avanzate legate all’industria dei microprocessori. Intanto, Xi Jinping è stato rieletto Presidente della Cina per la terza volta.

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La reazione dei mercati


Variazioni dei principali indici rispetto alla scorsa settimana

CRB Index: in calo.
GSCI Index: in calo.
BDI Index-Noli marittimi: in aumento.
Petrolio Brent: in lieve aumento.
Gas naturale TTF: in aumento.
LMEX-Metalli non ferrosi: in calo.
Dollar Index: in calo.