Fuga dalla Banche Americane e pericolo recessione: sale l’incertezza che spaventa i mercati
Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 2 maggio 2023
Pubblicato da Cosimo Natoli. .
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Andamento dei singoli metalli non ferrosi
- Rame: In calo il prezzo del rame che la scorsa settimana ha superato quota 8.570 $/Ton. Spread tra spot e future è in contango.
- Nichel: In lieve calo quotazione del nichel, che settimana scorsa ha chiuso sotto i 24.000 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
- Alluminio: In lieve calo anche il prezzo dell’alluminio primario, posizionatosi la scorsa settimana a 2.341 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
- Alluminio secondario: Stabile il prezzo dell’alluminio secondario a 1.945 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
- Zinco: Settimana di flessioni anche per il prezzo dello zinco, che venerdì ha chiuso a 2.679 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in backwardation.
- Piombo: Scende il prezzo del piombo rispetto alla settimana precedente, arrivando a toccare i 2.161 $/Ton. Spread in contango.
- Stagno: Lieve flessione per il prezzo dello stagno, sceso sotto i 26.500 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in backwardation.
Commento Macroeconomico
Il sistema bancario americano agita non solo le Borse americane, ma anche quelle internazionali. Un’altra banca (First Republic Bank 14° in graduatoria e specializzata nei prestiti) è sulla strada della liquidazione forzata da parte delle autorità monetarie USA.
E lo spettro del 2008 riappare per diffondere ulteriore incertezza nella prima potenza economica mondiale. Il titolo in Borsa della banca ha perso il 97% da inizio anno e i clienti hanno fatto la fila per prelevare i propri soldi per un valore di 102 miliardi di dollari, nonostante l’intervento delle grandi banche americane e della FED.
La colpa, ancora una volta dei prestiti per l’acquisto di immobili che, con i rialzi dei tassi d’interesse, sono diventati insostenibili per tanta gente.
Contemporaneamente stanno fallendo tante società “start up”. L’indice relativo quotato in Borsa ha perso l’80% su base annuale. Anche in questo caso centinaia di miliardi di dollari andati in fumo in poco tempo. Quasi tutte le aziende fallite o in corso di fallimento erano nel settore tecnologico.
Il tutto mentre gli ultimi dati economici americani indicano una frenata dell’economia e riappare il pericolo di recessione per il 2023.
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La reazione dei mercati
Variazioni dei principali indici rispetto alla scorsa settimana
CRB Index: in calo.
GSCI Index: in calo.
BDI Index-Noli marittimi: in lieve aumento.
Petrolio Brent: in calo.
Gas naturale TTF: in calo.
LMEX-Metalli non ferrosi: in aumento.
Dollar Index: in lieve aumento.