Il mercato europeo dell’acido cloridrico
La competizione interna al mercato europeo non è sufficiente ad imporre dinamiche di prezzi in linea con quelle dei costi
Pubblicato da Luigi Bidoia. .
Chimici Inorganici Industria cloro-soda Determinanti dei prezzi
Cloro e sodio sono due elementi molto abbondanti in natura. Sono molto reattivi e non sono quasi mai soli, ma si combinano con altri elementi. Quando si combinano tra loro formano il cloruro di sodio, il normale sale da cucina. Nel cloruro di sodio, il loro legame è stabile e robusto, una conseguenza della natura complementare degli elettroni esterni di questi due elementi.
Cloro e sodio sono largamente utilizzati nella produzione industriale moderna. Il cloro in particolare, grazie alla sua forte reattività, è utilizzato in oltre la metà dei processi industriali di trasformazione chimica. Inoltre entra nella produzione del 95% di tutti i beni di largo consumo e nel 85% dei farmaci, come nella quasi totalità dei prodotti impiegati in agricoltura per la protezione dei raccolti e delle piante. L’associazione europea dei produttori di cloro stima che l’industria del cloro-soda genera il 55% del fatturato dell’industria chimica.
I prezzi alla tonnellata dei prodotti di base dell'industria cloro-soda sono relativamente bassi. I prezzi medi doganali dell'acido cloridrico nel quinquennio 2014-2019 sono risultati di "soli" 58 euro alla tonnellata e di 181 euro per la soda caustica liquida. Prezzi così bassi rendono difficili gli scambi su lunghe distanze, portando ad una elevata regionalizzazione degli scambi internazionali.
Questa regionalizzazione risulta evidente se si considerano i principali esportatori dei prodotti di base dell'industria cloro-soda verso il mondo, verso l'Europa, l'America (Nord, Centro e Sud) e verso l'Asia.
Regionalizzazione del mercato mondiale dei prodotti dell'industria cloro-soda
Mercato Mondiale | Mercato Europa |
Mercato America | Mercato Asia |
Se si considera l'intero mondo come mercato, il peso dei tre principali blocchi di esportatori (UE, Nord America, Asia) risulta abbastanza simile. Se si considera, però, il solo mercato europeo, gli esportatori europei (guidati dalla Germania) coprono quasi la totalità del mercato. Lo stesso avviene per il blocco degli esportatori asiatici (guidati dalla Cina), se si considera il solo mercato asiatico. In misura un po' minore questo fenomeno si registra anche sul mercato americano, dominato dagli Stati Uniti.
I limitati scambi tra le tre aree industriali mondiali rendono relativamente protetti i tre mercati, creando i presupposti per l'esistenza di prezzi tra loro anche molto diversi.
Lo shock 2021-2022
Il fattore che ha sconvolto l'industria del cloro-soda nel 2021-2022 è stato il forte aumento del prezzo dell'energia elettrica in Europa. L'industria cloro-soda necessita di grandi quantità di energia elettrica per separare il cloro dal sodio, tramite il processo di elettrolisi. Pur essendo stati fatti importanti progressi per ridurre l'energia elettrica necessaria per scomporre il cloro dal sodio, l'attuale tecnologia richiede circa 3 MWh per produrre una tonnellata di cloro[1]. Considerando questi consumi, il solo costo dell'energia elettrica per tonnellata di cloro prodotto è passato da un livello inferiore a 150 euro alla fine del 2019 a 600-800 euro all'inizio del 2022.
A fronte di questo aumento dei costi, i prezzi in Europa dei prodotti di base dell'industria cloro-soda (cloro, soda caustica e acido cloridrico) sono aumentati in modo esponenziale, come illustrato dal grafico che segue.
Industria cloro-soda europea: prezzi dei prodotti di base
A fine 2019 i prezzi doganali di cloro, soda caustica liquida e acido cloridrico erano rispettivamente di 160, 207 e 49 euro per tonnellata. Nell'ultimo trimestre del 2022 essi sono risultati rispettivamente pari a 343, 524 e 134 euro per tonnellata. In termini percentuali, la crescita maggiore è stata registrata dall'acido cloridrico. Esso è un prodotto secondario, derivato dall'utilizzo del cloro in molti processi chimici ed ha un'offerta che risulta relativamente alta rispetto alla domanda. Questo ne giustificava il suo basso prezzo prima della crisi degli ultimi due anni. Nel corso dei primi 20 anni di questo secolo, il prezzo dell'acido cloridrico non aveva mai superato i 90 euro alla tonnellata. All'inizio del 2023 esso ha superato i 170 euro alla tonnellata.
Il fatto che questi livelli di prezzo siano stati raggiunti in una fase in cui i prezzi dell'energia elettrica in Europa stavano crollando rispetto agli eccessi dell'autunno del 2022 suggerisce l'esistenza di possibili altri fattori che hanno influenzato il prezzo dell'acido cloridrico sul mercato europeo nell'ultimo biennio.
Questi fattori non sembrano dover essere cercati all'esterno del mercato europeo, come suggerisce l'analisi sulla regionalizzazione del mercato mondiale e come conferma il seguente confronto tra il prezzo dell'acido cloridrico in Europa e in Cina.
Prezzo acido cloridrico sul mercato UE e sul mercato cinese
Determinanti degli aumenti del prezzo dell'acido cloridrico
Nel corso del 2021-2022 anche il prezzo dell'acido cloridrico sul mercato cinese è aumentato significativamente, senza tuttavia mai superare i 50 euro/ton. Ma, soprattutto, il rallentamento dei livelli di attività industriali nella seconda parte del 2022 ha riportato il suo prezzo verso i livelli medi del decennio precedente.
A giugno 2023, la differenza tra il prezzo dell'acido cloridrico in Europa (148 euro/ton) e quello sul mercato cinese (22 euro/tons) appare non sostenibile. Questa differenza di prezzo rende infatti
conveniente il trasporto di acido cloridrico dalla Cina all'Europa[2].
Il fattore che è stato alla base dei forti aumenti di prezzo nel 2021-2022 e che mantiene ancora elevato il prezzo in Europa dell'acido cloridrico va cercato quindi sul mercato europeo. Non è difficile trovare questo fattore perchè esso ha lasciato una traccia evidente, rappresentata dai prezzi all'ingrosso, rilevati, ad esempio, dalla Camera di Commercio di Milano. Il grafico che segue riporta il confronto negli ultimi 3 anni tra i prezzi doganali europei e i prezzi all'ingrosso sul mercato italiano, dichiarati dalla commissione dei prodotti chimici industriali della Camera di Commercio di Milano.
Prezzo acido cloridrico sul mercato UE: prezzi alla produzione e prezzi all'ingrosso
Alla fine del 2019, il prezzo all'ingrosso dell'acido cloridrico sul mercato italiano è stato di circa 100 euro alla tonnellata. E' sceso sotto questa soglia nella fase più acuta del lockdown per poi recuperare questo livello già nell'estate di quell'anno e avvicinarsi ai 200 euro nel successivo inverno, quando l'industria italiana ha iniziato una fase di significativa ripresa. Già questo livello, anomalo rispetto alla storia degli ultimi 10 anni, è stato il riflesso di una domanda che aveva iniziato a privilegiare la disponibilità del bene rispetto ad un minor prezzo. Quanto successo alla fine del 2020 è stato solo la prima avvisaglia di quanto sarebbe successo nella seconda metà del 2021 e, soprattutto, nell'autunno del 2022, quando nel bollettino dei prezzi di ottobre della Camera di Commercio di Milano è stato riportato un prezzo per l'acido cloridrico superiore a 1000 euro alla tonnellata. E' difficile immaginare che si siano effettivamente realizzati degli scambi a questi prezzi, se non per quantità marginali. Ciò non toglie che questa informazione ha modificato la percezione di valore dell'acido cloridrico sul mercato italiano e, molto probabilmente, più in generale, sul mercato europeo. Da prodotto secondario dei processi chimici che utilizzano cloro, l'acido cloridrico è diventato un prodotto relativamente scarso, tanto da giustificare, ancora a giugno 2023 - in una fase di debolezza dei livelli di attività industriale europea -, un prezzo all'ingrosso di 300 euro/ton e un prezzo alla produzione (approssimato dal prezzo doganale) prossimo a 150 euro alla tonnellata.
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Conclusioni
Lo studio di quanto avvenuto ai prezzi dei prodotti dell'industria cloro-soda ed in particolare all'acido cloridrico suggerisce alcune considerazioni generali:
- il settore della distribuzione di commodity offre servizi fondamentali di logistica e stoccaggio alle imprese utilizzatrici. Il prezzo di questi servizi può raggiungere livelli molto elevati se l'incertezza sulla disponibilità della materia prima spinge le imprese ad aumentare, tutte contemporaneamente, i livelli di scorte precauzionali. Nel corso del 2021-2022 questi fenomeni sono stati largamente descritti in chiave aneddotica nel caso del semiconduttori, senza però riuscire a misurare la loro entità. Il caso dell'acido cloridrico consente una loro misura e di affermare che tali situazioni possono portare i prezzi a crescere di un fattore anche a due cifre;
- per i mercati delle commodity, il mercato europeo può risultare troppo piccolo per garantire che le forze competitive
impediscano aumenti di prezzo speculativi. La dimensione mondiale è l'unica che può garantire questo risultato.
Se il prezzo dell'acido cloridrico ritornerà nei prossimi mesi ad un livello più in linea con i suoi costi, questo sarà dovuto alla pressione competitiva che le importazioni dalla Cina potranno esercitare.
[1] Si veda L'industria europea del cloro. Abbiamo ipotizzato che i progressi realizzati dall'industria nel cloro-soda nel primo decennio di questo secolo siano proseguiti anche nel secondo decennio, portando ad una riduzione dei consumi elettrici leggermente inferiori all'1% all'anno.
[2] Dati gli attuali noli navali da Shanghai a Rotterdam, il costo di trasporto dalla Cina all'Europa di una tonnellata di acido cloridrico è di poco superiore a 50 euro.