Il primo semestre 2023 si chiude all'insegna della caduta dei prezzi delle commodity

È stato pubblicato l'aggiornamento dei prezzi delle commodity di giugno 2023. Una riduzione generalizzata caratterizza l'ultima congiuntura, come mostra il grafico seguente, in cui è riportato l'andamento degli indici sintetici PricePedia dei prezzi delle commodity industriali^[1] e delle materie prime energetiche, espressi in euro.

Dal grafico risulta evidente il forte calo dei prezzi dai livelli di massimo "anomali" registrati nella primavera 2022. La riduzione ha avuto luogo a partire dalla seconda metà dello scorso anno ed è stata più intensa laddove maggiori sono stati i livelli di massimo raggiunti. Nel corso del primo semestre 2023 la dinamica di diminuzione delle quotazioni è proseguita, seppure con intensità relativamente contenuta man mano che i prezzi si allontanavano dai loro livelli di massimo storico.

Uno dei fattori che ha inciso maggiormente sulla dinamica dei prezzi delle commodity è la debolezza dell'industria manifatturiera mondiale, di cui di seguito viene riportato l'indice elaborato da PricePedia.

Dal grafico emerge con chiarezza la fase di debolezza che sta attraversando la produzione industriale globale. Anche in questo caso, la dinamica decrescente ha avuto inizio nel secondo semestre del 2022 e si è consolidata nel corso del primo semestre di quest'anno fino a portare l'indice, a giugno 2023, al di sotto dei livelli di gennaio 2021.

Analisi per tipologia di prodotti

Di seguito viene considerato a livello disaggregato l'andamento dei prezzi delle commodity per singola merceologia presente in PricePedia. Nel grafico che segue, per ogni tipologia di prodotti, è riportato il confronto tra la variazione percentuale in euro registrata nel secondo semestre 2022 (luglio-dicembre) e quella registrata nel primo semestre 2023 (gennaio-giugno), rispettivamente rappresentate dalle barre blu e arancioni.

Come si può osservare dal grafico, ad eccezione dei prodotti Chimici Inorganici, tutte le merceologie presentano una variazione negativa sia nel secondo semestre 2022 che nel primo semestre 2023.
Le variazioni registrate nella seconda parte del 2022 risultano più negative rispetto a quelle dell'ultimo semestre osservato. Ciò risulta particolarmente evidente nel caso dei metalli Ferrosi, e dei prodotti Chimici Organici, che nella seconda parte del 2022 hanno registrato variazioni negative inferiori al -15% e, invece, nel primo semestre 2023 non sono andati oltre il -1.2% e il -2.4% rispettivamente. Per tutte le altre tipologie di prodotti, le variazioni nei due periodi considerati risultano molto simili tra loro.