Termoplastiche: in via di assorbimento lo shock dei prezzi 2021-2022

La diminuzione dei prezzi energetici si sta trasferendo ai prezzi delle termoplastiche

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Should Cost termoplastiche di base Curve nascoste

Nello shock dei prezzi energetici del biennio 2021-2022, una filiera di commodity particolarmente colpita sono state le termoplastiche. La ragione della loro vulnerabilità ai prezzi del petrolio e del gas risulta immediatamente evidente se si considera l'Albero della Plastica, in cui sono riportate le filiere industriali di produzione delle principali termoplastiche.

Albero della Pastica

Tutte le termoplastiche sono il risultato di complesse filiere produttive che a monte hanno come feed-stock petrolio e gas naturale e, come input aggiuntivo, il cloro. Se si considera che il processo di produzione del cloro è fortemente energivoro[1] risulta evidente come lo shock dei prezzi del petrolio e soprattutto del gas naturale non potevano non riflettersi in un forte aumento dei prezzi delle termoplastiche.

Utilizzo della breakdown analysis e calcolo di uno should cost

E' possibile quantificare l'impatto di questo shock calcolando un generico should cost[2] relativo alla famiglia delle termoplastiche. Una breve breakdown analysis[3] consente di arrivare alla seguente scomposizione di costi di una generica termoplastica:

  • Cloro: 5%;
  • Virgin Nafta: 30%
  • Gas naturale: 30%
  • Prezzi al consumo area Euro: 35%

In questa struttura di costi, i prezzi al consumo dell'aera Euro sono una proxy di tutti i costi indicizzati all'inflazione dell'area euro: dal costo del lavoro ai prezzi dei servizi.

Utilizzando questa scomposizione di costi, i prezzi doganali degli input di produzione e l'indice dei prezzi al consumo dell'area Euro, è stato calcolato lo should cost generico per le termoplastiche riportato nel grafico che segue. Nel grafico successivo, lo should cost è messo a confronto con l'indice di prezzo PricePedia della famiglia termoplastica.

Should cost per una generica termoplastica
Should cost per una generica termoplastica
Termoplastiche: confronto tra should cost e prezzi effettivi
Termoplastiche: confronto tra should cost e prezzi effettivi

E' evidente il forte allineamento tra le dinamiche delle due serie. Questo ci consente di formulare una prima ipotesi, prudenziale, sulla variazione dei prezzi delle termoplastiche nella media del 2023. Nell'ipotesi infatti che sia lo should cost che i prezzi delle termoplastiche non varino nei prossimi mesi e rimangano costanti ai livelli di giugno 2023, la variazione media nel 2023 risulterà rispettivamente di -16% e -14%.
I prezzi delle termoplastiche stanno quindi seguendo la dinamica in diminuzione dei loro costi di produzione, riducendosi ad un tasso superiore alle due cifre. Data la pervasività di queste commodity quali input di produzione in molti settori manifatturieri è logico attendersi che esse abbiano generato un effetto calmieratore nella dinamica dei prezzi al consumo, che potrà accentuarsi nei prossimi mesi.

Un modello di previsione per le termoplastiche

Il calcolo dello should cost è solo un primo strumento per calcolare gli effetti che le variazioni dei prezzi del petrolio e del gas naturale hanno avuto e stanno avendo sui prezzi delle varie termoplastiche. Un secondo strumento più preciso è dato da un modello econometrico strutturale che consente di riprodurre tutte le relazioni che sono descritte nell'Albero della Plastica sopra riportato. PricePedia ha sviluppato questo modello econometrico strutturale che è utilizzato per produrre ogni mese uno scenario aggiornato delle previsioni delle principali termoplastiche, da cui è estratto il grafico che segue.

Previsioni prezzo HDPE e PET
Previsioni prezzo HDPE e PET

Nel grafico è riportata la storia e la previsione (con le informazioni disponibili al 6 luglio 2023) del prezzo doganale del polietilene HDPE e del polietilene tereftalato (PET) . In questa previsione i due prezzi registrano una diminuzione nel 2023 rispettivamente del -14% e del -27%, in linea con quelle ricavabile dall'analisi dello should cost.
L'analisi econometrica consente di estrarre dalla dinamica del prezzo del PET un trend di lungo periodo[4] che determina una riduzione del prezzo del prezzo del PET del -0.16% ogni anno. Un trend ancora maggiore è estraibile dal prezzo dell'acido teraftalico (-0.25%), principale monomero utilizzato nella produzione del PET[5]. L'effetto di questi due trend risultano evidenti nella storia e in previsione, nell'ipotesi che essi proseguano nel prossimo futuro con la stessa intensità media registrata nella prima parte di questo secolo.
Le ipotesi più plausibili relative a questi trend di diminuzione dei prezzi sono:

  • riciclo del PET: negli ultimi decenni ci sono stati significativi progressi nella tecnologia di riciclo, in grado di trasformare i rifiuti di PET in monomeri di buona qualità che possono essere riutilizzati per produrre nuovo PET;
  • ottimizzazione processi: la produzione di acido tereftalato è stata interessata da innovazioni che hanno consentito di ridurre l'energia impiegata e le emissioni di CO2, con risparmi in termini di costi.

Non ci sono ragioni per ipotizzare che questi processi non possano proseguire anche nei prossimi anni, determinando un fattore di contenimento della dinamica dei prezzi del PET rispetto a quelli del HDPE.

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Conclusioni

La statistica e l'econometria mettono a disposizione strumenti efficaci per interpretare le dinamiche dei prezzi, in questo caso delle termoplastiche. Attraverso questi strumenti è possibile studiare le determinanti che hanno guidato le dinamiche passate dei prezzi, misurarne gli effetti e proiettare ai prossimi anni le relazioni stimate.
Nel caso delle termoplastiche queste analisi consentono di stimare nell'ordine di grandezza del 15% la riduzione media dei prezzi nel 2023 (rispetto alla media del 2022). All'interno di questa famiglia, una riduzione più intensa potrebbe caratterizzare il prezzo del PET per effetto dei miglioramenti in atto nella tecnologia del riciclo del PET e per le tecnologie più rispettose dell'ambiente introdotte nel processo produttivo dell'acido tereftalico.


[1] Per un descrizione del processo di produzione del cloro dal sale marino, si veda la prima parte dell'articolo Il mercato europeo dell’acido cloridrico.
[2] Lo should cost rappresenta il costo che un componente o prodotto avrebbe se i prezzi dei suoi input risultassero uguali a quelli di mercato. Per calcolare questo costo, i prezzi di mercato degli input devono essere aggregati con i pesi che essi hanno nella struttura di costi. Quest'ultima è calcolata utilizzando la breakdown analysis.
[3] La breakdown analysis è una metodologia che consente di quantificare la struttura di costo di un determinato componente o prodotto, a livello di singolo input.
[4] Nella tecniche di regressione, il trend è un regressore che si aggiunge agli altri per dar conto della dinamica della variabile dipendente oggetto di analisi. Esso risulta quindi una componente aggiuntiva rispetto alle altre variabili esplicative, rappresentate, nel caso della regressione per spiegare il prezzo del PET, dal prezzo dell'acido tereftalico e del glicole etilenico, dal ciclo industriale mondiale e dai prezzi al consumo nell'area Euro.
[5] Per la produzione di una tonnellata di PET sono necessarie 0.6-0.7 tonnellate di acido tereftalico e 0.3-0.4 di glicole etilenico.