Prosegue la stabilità dei prezzi finanziari delle commodity
Prezzi stabili o in leggero aumento, nonostante una domanda di commodity in continua riduzione
Pubblicato da Luigi Bidoia. .
Indicatori Congiunturali Settimana Finanziaria Materie PrimeDalla fine del 2022, la riduzione di livelli di attività industriale ha determinato una diminuzione della domanda mondiale di commodity, che è proseguita per tutta la prima parte del 2023. Un misura attendibile della diminuzione della domanda mondiale di commodity può essere ricavata dalla dinamica mondiale del commercio estero a prezzi costanti delle commodity. Nei grafici che seguono sono riportati i tassi di variazione tendenziali (rispetto al trimestre dell’anno precedente) di quattro aggregati di commodity.
Domanda mondiale di commodity a prezzi costanti: tassi di variazione tendenziali
Dall'analisi di questi grafici emerge chiaramente come, dalla fine del 2022, la domanda mondiale di tutte le principali tipologie di commodity (materie prime naturali e industriali, beni intermedi chimici e in metallo) registrano, in quantità, tassi di variazione negativi. Non vi è dubbio, quindi, che, a livello mondiale, sia in atto una generalizzata riduzione della domanda di commodity. Se confrontata con i cicli precedenti, l'attuale fase non sembra molto diversa da quelle che hanno caratterizzato la domanda mondiale di commodity nel 2012 e nel 2015.
Pur in presenza di una riduzione della domanda, i prezzi della commodity da alcuni mesi registrano una sostanziale stabilità, se non leggeri aumenti, come risulta dai seguenti grafici degli indici mensili PricePedia relativi alle diverse famiglie di commodity. I prezzi della commodity sembrano quindi avere raggiunto un "pavimento", ad un livello che risulta mediamente più elevato di circa il 30% rispetto ai prezzi medi del 2019. Questo differenziale, tuttavia, si dimezza, se si considerano i prezzi in termini reali, depurandoli dall'inflazione accumulata negli ultimi tre anni.
Indici dei prezzi finanziari delle commodity
Energia e materie plastiche | Alimentari |
Metalli non ferrosi | Metalli ferrosi |
Il mantenimento di un differenziale a due cifre tra gli attuali livelli dei prezzi e quelli medi del 2019 è giustificato, da un lato, da aggiustamenti dell'offerta in linea con la riduzione della domanda (come nel caso del petrolio) e, dall'altro, dalla attese di una futura significativa crescita della domanda (come nel caso dei metalli, la cui domanda è sostenuta dalla transizione energetica). Ne sono una conferma indiretta i prezzi delle materie plastiche, la cui offerta è poco elastica e la domanda è soggetta ad un trend decrescente di lungo periodo. L'indice medio dei prezzi finanziari delle principali termoplastiche quotate nelle borse cinesi, infatti, risulta ad agosto 2023 inferiore del 10% rispetti ai valori medi del 2019.
Nell'appendice che segue sono riportate le heatmap PricePedia delle diverse famiglie di commodity. Dall'analisi di questa mappe emerge una prevalenza del segno + nei tassi di variazione settimanali della media mobile a tre giorni. Questi tassi di variazione sono tuttavia molto modesti, se si escludono i seguenti casi:
- il prezzo dell'argento, che registra una crescita del 7%;
- i prezzi del nichel e dello zinco, che presentano tassi di crescita settimanale prossimi al 5%;
- i prezzi dell'avena e della farina di soia, con tassi di crescita settimanali compresi tra il 5% e il 10%;
- il prezzo del PUN dell'energia elettrica in Italia, che registra un tasso di crescita superiore al 30%, determinato dalle ondate di caldo della seconda metà di agosto 2023.
APPENDICE: HeatMaps per famiglia di commodity
HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
HeatMap dei prezzi delle materie plastiche in euro
HeatMap dei prezzi dei metalli ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei metalli non ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali