Economia mondiale in rallentamento
Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 4 settembre 2023
Pubblicato da Cosimo Natoli. .
LME Macroeconomia Analisi settimanale LMEDinamica settimanale
Andamento settimanale dei singoli metalli non ferrosi
- Rame: Cresce il prezzo del rame arrivato la scorsa settimana a superare gli 8500 $/Ton. Spread tra spot e future è in contango.
- Nichel: In discesa il prezzo del nichel, che settimana scorsa ha raggiunto i 20463 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
- Alluminio: In crescita anche il prezzo dell’alluminio primario, posizionatosi la scorsa settimana a quota 2184 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
- Alluminio secondario: Dopo il crollo della scorsa settimana, il prezzo dell’alluminio secondario è rimasto stabile a 1479 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
- Zinco: Cresce il prezzo dello zinco, che venerdì ha chiuso poco sopra i 2450 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in contango.
- Piombo: Forte crescita del prezzo del piombo che venerdì ha chiuso oltre i 2300 $/Ton. Spread in backwardation.
- Stagno: In aumento anche il prezzo dello stagno, che venerdì ha chiuso poco sotto i 25580 $/Ton. Lo spread tra spot e future è in backwardation.
Commento Macroeconomico
Durante l’estate ci sono state diverse sorprese negative sul ciclo economico in Europa e in Cina, mentre i dati americani nel complesso sono migliorati oltre le attese.
La crescita dell’economia mondiale sta rallentando, frenata dall'inflazione ancora elevata e da condizioni di finanziamento restrittive, ma con performance assai eterogenee tra aree geografiche e tra settori.
L’attività risente soprattutto dell’indebolimento del ciclo manifatturiero, ma anche i servizi stanno perdendo nuovamente slancio dopo la vivace ripresa post-pandemica.
Negli ultimi tre mesi, le stime sulla crescita 2023 hanno subìto revisioni contrastanti ma mediamente positive, mentre le proiezioni per il 2024 sono peggiorate quasi ovunque.
Nel 2024 gli USA dovrebbero crescere dello 0,6% , l’Eurozona dello 0,8%, e la Cina del 4,5%. Il minor vigore della domanda globale ha raffreddato le dinamiche dei prezzi nell’industria manifatturiera.
Nel complesso, l’inflazione è in decelerazione in quasi tutti i Paesi, spinta dal minore contributo della componente energetica. Tuttavia, dato il contesto sopra descritto, si possono individuare due elementi di supporto che possono ridurre le possibilità che il rallentamento economico sfoci in recessione. Il primo è costituito dalla tenuta del mercato del lavoro che sostiene i consumi e il secondo è la tenuta degli investimenti da parte delle aziende per la transizione energetica e digitale. Nell’Eurozona, l’economia risente del non buon andamento del comparto manifatturiero della Germania che influenza parecchio quello italiano.
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La reazione dei mercati
Variazioni dei principali indici rispetto alla scorsa settimana
CRB Index: in aumento.
GSCI Index: in aumento.
BDI Index-Noli marittimi: in calo.
Petrolio Brent: in aumento.
Gas naturale TTF: in lieve aumento.
LMEX-Metalli non ferrosi: in lieve aumento.
Dollar Index: in lieve aumento.