Prosegue senza sosta la crescita dei prezzi del comparto oil: resta alta la tensione sui principali mercati di riferimento

Andamento settimanale delle commodity energetiche

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Gas Naturale

Alla chiusura di venerdì 15 settembre sul mercato del gas naturale si sono registrati i seguenti livelli di prezzo1:

  • TTF Olanda 36.5 €/MWh (+2 €/MWh)
  • NBP Regno Unito 36.6 €/MWh (+2.8 €/MWh)
  • HenryHub USA 8.35€/MWh (+0.2 €/MWh)
  • PSV Italia 38.5 €/MWh (+4 €/Mwh)
  • JKM Asia 42.7 €/MWh (+0.2 €/MWh)

Grafico 1: Andamento prezzo del gas naturale TTF e confronto tra i mercati finanziari

I flussi di gas dalla Norvegia, il principale fornitore europeo, stanno iniziando a risollevarsi dopo le prolungate manutenzioni programmate. Il giacimento Troll ha ripreso le attività a partire dalla giornata di sabato. In Europa la domanda del combustibile rimane debole, dopo che la crisi energetica dello scorso anno ha provocato una forte riduzione dei consumi. Tuttavia, gli addetti ai lavori continuano a monitorare gli scioperi australiani, che potrebbero influenzare la disponibilità di GNL a livello globale. Un incontro tra le parti, previsto questa settimana, potrebbe fare un po' di chiarezza sulla situazione.
L’andamento al ribasso del rublo aveva sollevato la speranza dell’Occidente di un prossimo crollo dell'economia russa. Per il momento, però, Mosca continua a resistere alle sanzioni, e questo anche grazie agli ingenti introiti che affluiscono alle sue casse dalla vendita GNL. Se infatti le forniture via gasdotto sono crollate, lo stesso non è successo con il gas liquefatto. Secondo un'indagine della ONG Global Witness, basata su dati dell’agenzia di analisi Kpler, nella prima metà del 2023 l’export di GNL russo in UE è stato superiore del 40% paragonato a quello dello stesso periodo del 2021. Gli acquisti sono arrivati principalmente da Francia, Belgio e Spagna, e hanno garantito un introito di 5 miliardi di euro nelle casse di Mosca solo tra gennaio e luglio. A guadagnarci è anche la compagnia francese Total, che ha una partecipazione nell'impianto di Yamal, in Siberia, da cui proviene buona parte del GNL russo.
Dal report si evince che oggi il 15% del gas importato in UE arriva dalla Russia (contro il 45% di media prima della guerra). Circa la metà di questo gas che adesso l'Europa compra dalla Russia è liquido e, cosa non di poco conto, il prezzo del GNL è ben più alto del gas naturale.

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Petrolio

Venerdì il Brent è stato quotato a 93.9 $ al barile, registrando un aumento rispetto alla settimana precedente di +3.3 $, il WTI ha chiuso a 90.8 $ al barile, registrando anch’esso un aumento di +3.3 $ rispetto alla scorsa settimana, e infine l'Oman/Dubai arrivato a toccare i 93.6 $ al barile, con un aumento di +2.2 $ rispetto alla settimana precedente.

Grafico 2: Andamento prezzo del petrolio

Riprende inesorabile la crescita dei prezzi del comparto Oil. Il Brent e il WTI hanno chiuso la settimana in forte rialzo.
L'International Energy Agency ha dichiarato la scorsa settimana che il mercato petrolifero mondiale subirà un consistente deficit di offerta sino al quarto trimestre di quest'anno, per poi diminuire in seguito al calo della domanda previsto nel 2024. Secondo i dati, l'aumento della domanda globale di petrolio nella seconda metà del 2023 (circa 1,5 milioni di barili al giorno in più rispetto ai livelli del primo semestre) supererà l'offerta di circa 1,24 mmbpd. C’è da considerare che il calo dell'offerta, dovuto alla riduzione della produzione da parte dei principali membri dell'Opec+ e la crescente domanda dei paesi asiatici (Cina e India in primis), ha spinto i prezzi del greggio ai massimi dallo scorso novembre.
L’IEA ha sottolineato che il calo della produzione da parte dei membri dell'Opec+, pari a oltre 2,5 mmbpd dall'inizio del 2023, sono state finora compensate dalle maggiori forniture di altri paesi come Stati Uniti e Brasile, che insieme hanno generato un plus di 1,9 mmbpd.

Carbone Termico

Infine, venerdì il carbone termico spot Europa è stato quotato a 114.7 €/Ton, registrando un aumento rispetto alla settimana precedente di +5.5 €/Ton, mentre il prezzo del carbone termico spot Australia ha chiuso a 150.7 €/Ton, registrando un aumento di +4.6 €/Ton rispetto alla settimana precedente.

Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa

Mentre lo scorso anno i prezzi del carbone in Cina erano alle stelle, oggi il mercato sembra essersi stabilizzato. Sebbene i prezzi del carbone siano aumentati nelle ultime settimane, il record di importazioni e gli effetti della crisi economica probabilmente limiteranno i costi in vista del prossimo picco di domanda invernale. Lo scorso anno il leader asiatico è stato messo a dura prova dalla siccità che ha aveva fatto crollare la produzione di energia idroelettrica, con conseguente necessità di aumentare la produzione delle centrali termoelettriche.
Temendo che la fine della strategia “zero Covid” di quest’anno avrebbe causato un'impennata della domanda, Pechino ha spinto le compagnie di estrazione e di importazione a garantire forniture sufficienti per far fronte alla situazione. La Cina ha infatti risposto al problema aumentando le importazioni, in particolare quelle di carbone di qualità superiore, a livelli record. Le spedizioni totali per l'anno in corso hanno superato le 300 milioni di tonnellate ad agosto e sono quasi raddoppiate rispetto all'anno precedente. Resta comunque alta la tensione sui mercati, in quanto l'aumento dei prezzi del gas potrebbe far innescare un aumento dei prezzi del combustibile.


1. Il prezzo del gas naturale nei diversi mercati finanziari fa riferimento al prezzo registrato venerdì 15 settembre 2023. Il valore in parentesi indica la differenza con il venerdì precedente.