Svolta decisiva in Australia: la commissione arbitrale FWC si inserisce tra le parti per risolvere la controversia
Andamento settimanale delle commodity energetiche
Pubblicato da Raffaele Bruno. .
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Alla chiusura di venerdì 22 settembre sul mercato del gas naturale si sono registrati i seguenti livelli di prezzo1:
- TTF Olanda 39.8 €/MWh (+3.3 €/MWh)
- NBP Regno Unito 40.2 €/MWh (+3.6 €/MWh)
- HenryHub USA 8.5€/MWh (+0 €/MWh)
- PSV Italia 39.1 €/MWh (+0.6 €/Mwh)
- JKM Asia 46.8 €/MWh (+4.1 €/MWh)
Grafico 1: Andamento prezzo del gas naturale TTF e confronto tra i mercati finanziari
Lo scorso venerdì i mercati hanno chiuso al rialzo nonostante non ci siano stati evidenti elementi fondamentali che motivassero tale andamento.
I flussi di gas dalla Norvegia, il principale fornitore europeo, stanno iniziando a risollevarsi, con il giacimento Troll che ha incrementato la sua capacità nella giornata di venerdì di ulteriori 45 milioni di metri cubi. Nonostante ciò, l’export non è ancora tornato alla massima capacità, in quanto le nuove interruzioni dell’impianto di Skarv (22 milioni di metri cubi/giorno) sono state prolungate sino all'8 ottobre.
Questa settimana ricorre l'anniversario delle esplosioni che hanno gravemente danneggiato i gasdotti Nord Stream 1 e 2. A distanza di un anno, non si conoscono ancora i responsabili del sabotaggio, anche se le autorità svedesi hanno dichiarato che avrebbero prossimamente reso pubbliche alcune importanti informazioni. Negli ultimi giorni hanno ribadito che sperano di concludere le indagini entro la fine dell'anno.
Dopo aver accettato le proposte della Fair Work Commission (FWC) per porre fine alle lunghe controversie sui salari, l'alleanza sindacale ha revocato gli scioperi presso i due principali siti di Chevron (Gorgon e Wheatstone).
Nella giornata di giovedì c’è stata la svolta: la commissione arbitrale australiana, che ha il potere di imporre un accordo, ha sollecitato le parti ad accettare le sue proposte. La Chevron ha accettato i termini dell'arbitrato nella tarda serata di giovedì per risolvere tutte le questioni in sospeso e finalizzare gli accordi con i sindacati. L'accordo proposto, che porrebbe fine agli scioperi iniziati due settimane fa, include miglioramenti sostanziali in termini di retribuzione, sicurezza del lavoro e progressione di carriera.
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Petrolio
Venerdì 22 settembre il Brent è stato quotato a 93.3 $ al barile, registrando una leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente di -0.6 $. Simile la dinamica del WTI, che ha chiuso a 90 $ al barile, registrando una riduzione di -0.8 $ rispetto alla scorsa settimana. Infine l'Oman/Dubai è sceso sugli 93.1 $ al barile (-0.4 $ rispetto alla settimana precedente).
Grafico 2: Andamento prezzo del petrolio
Nella scorsa settimana i prezzi del petrolio non hanno subito consistenti variazioni.
La Russia ha stabilito un divieto temporaneo di esportazioni di benzina e diesel. Il blocco è valido nei confronti di tutti i Paesi eccetto quattro stati ex-sovietici ed ha effetto immediato al fine di stabilizzare il mercato interno.
Secondo un'analisi del Financial Times, la Russia è riuscita ad evitare le sanzioni sulla maggior parte delle sue esportazioni di petrolio. Dai dati si evince che oltre il 60% dei flussi di greggio via mare ha viaggiato senza assicurazioni occidentali, raggirando le nuove regole imposte al Cremlino. Il meccanismo stabilito dai ministri finanziari dei paesi del G7 prescrive il divieto di copertura assicurativa e di finanziamenti a spedizioni di greggio e derivati di origine russa se questi non saranno venduti a prezzi che rispettino il tetto prestabilito di 60 dollari al barile. Il 90% del business assicurativo mondiale sul trasporto di petrolio è in mano a compagnie di Paesi del G7.
L'aumento dei ricavi implica che Mosca sta diventando più abile nell'aggirare il limite massimo, consentendole di vendere più petrolio a prezzi più vicini a quelli del mercato internazionale.
La Kyiv School of Economics (KSE) ha stimato che le entrate petrolifere della Russia saranno probabilmente superiori di almeno 15 miliardi di dollari per il 2023 rispetto a quanto previsto.
Carbone Termico
Infine, venerdì il carbone termico spot Europa è stato quotato a 114.8 €/Ton, rimanendo di fatto stabile sui livelli della settimana precedente (+0.1 €/Ton), mentre il prezzo del carbone termico spot Australia ha chiuso a 150.3 €/Ton, registrando una diminuzione di appena -0.3 €/Ton rispetto alla settimana precedente.
Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa
I Paesi occidentali non sono pronti a finanziare la chiusura anticipata delle centrali termoelettriche a carbone indonesiane nell'ambito della Just Energy Transition Partnership (JETP), ha dichiarato Septian Hario Seto, responsabile degli investimenti dell'Indonesia.
La coalizione di Paesi occidentali, che aveva previsto di stanziare 20 miliardi di dollari per aiutare il Paese nel lento processo di decarbonizzazione, ha dichiarato di essere più interessata a finanziare progetti finalizzati alla produzione da rinnovabili.
La mancanza di consenso sul piano aumenterà i ritardi nella riduzione delle emissioni del paese asiatico che ad oggi rappresenta il settimo produttore mondiale di energia elettrica a carbone.
Nell'ambito del JETP, l'Indonesia ha accettato di fissare un tetto massimo alle emissioni di carbonio nel settore energetico di 290 milioni di tonnellate entro il 2030, in seguito all'impegno dei Paesi occidentali, guidati da Stati Uniti e Giappone, di fornire sostegno finanziario attraverso una combinazione di investimenti azionari, sovvenzioni e prestiti agevolati.
1. Il prezzo del gas naturale nei diversi mercati finanziari fa riferimento al prezzo registrato venerdì 22 settembre 2023. Il valore in parentesi indica la differenza con il venerdì precedente.