La reazione dei mercati finanziari all'attacco di Hamas contro Israele

I mercati finanziari si rifugiano nell'oro e nel franco svizzero

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Sabato scorso alle 6 di mattina, Hamas ha attaccato Israele. L'attacco è stato feroce con 1200 morti tra civili e militari israeliani e oltre 150 israeliani e stranieri presi in ostaggio e portati nella Striscia di Gaza. Cinquant'anni fa, nell'ottobre del 1973, una coalizione araba, composta principalmente da Egitto e Siria, attaccò di sorpresa Israele, mettendo in difficoltà il suo esercito. Grazie all'intervento di Stati Uniti e Unione Sovietica, la guerra terminò dopo tre settimane, senza esiti particolari dal punto di vista militare. Sconvolse, tuttavia, l'economia mondiale, con un aumento del prezzo del petrolio che passò da 2.7 a 4.1 dollari al barile nel corso del conflitto, per poi balzare a 13 dollari nei mesi successivi. Tutti i prezzi delle materie prime vennero coinvolti determinando nell'arco di 18 mesi il maggior aumento dei prezzi delle commodity dal dopoguerra ad oggi.
Il richiamo alla guerra di 50 anni fa ha fatto riaffiorare l'incubo petrolifero, ma la situazione del mercato petrolifero è completamente diversa da quella di 50 fa. Allora gli Stati Uniti erano fortemente dipendenti dal petrolio arabo.
Oggi gli Stati Uniti, grazie allo shale oil, sono di gran lunga il primo produttore al mondo di petrolio ed esportatore netto.

Nel corso di questa settimana, la risposta dei mercati finanziari all'attacco di sabato scorso è stata limitata, come risulta dai grafici qui riportati.

La reazione dei mercati finanziari all'attacco a Israele

Gli indici di borsa americani sono aumentati, proseguendo nell'inversione di tendenza avviata a fine settembre.
Parallelamente è proseguita la discesa dei tassi di interesse dei bond USA a 10 anni, segnalando la fiducia dei mercati finanziari nell'efficacia della politica monetaria USA di controllare l'inflazione.
La reazione più forte ha riguardato il prezzo dell'oro che ha subito un forte rialzo. Inoltre, si è pure apprezzato il franco svizzero, la valuta rifugio per antonomasia. Queste dinamiche segnalano un aumento dell'incertezza degli operatori finanziari e lo spostamento su asset che possono garantire una qualche copertura di fronte a possibili eventi avversi.
Complessivamente limitata è stata la reazione del mercato petrolifero. Il prezzo del Brent aveva chiuso la settimana precedente a 84.6 $/barile. Nella giornata di lunedì il prezzo del Brent è aumentato, andando oltre 88.2 $/barile. La salita del prezzo del petrolio è stata però una breve oscillazione dato che nei giorni successivi il prezzo del greggio è tornato a calare.
Nonostante l'apparente calma del mercato, rimane comunque alta la preoccupazione degli investitori nel mercato del petrolio perchè si teme per un possibile coinvolgimento dell'Iran, alleato e sostenitore di Hamas.

Il prezzo del rame è rimasto sostanzialmente stabile, interrompendo la fase di diminuzione che aveva caratterizzato settembre.

Il prezzo che ha registrato un netto aumento nel corso di questa settimana è quello del gas naturale al TTF olandese.
Inizialmente il rally del gas naturale è stato probabilmente dovuto all'attacco di Hamas e all'aumento dei prezzi petroliferi, ma in seguito si sono verificati ulteriori rischi di approvvigionamento che hanno contribuito a rafforzarne la tendenza rialzista. I principali eventi che hanno preoccupato gli investitori sono:

  • la ripresa dello sciopero dei lavoratori australiani negli impianti GNL della Chevron, a partire dal 19 ottobre;
  • la chiusura del giacimento di gas offshore Tamar da parte di Israele;
  • una perdita rilevata lungo il Balticconnector.[1]

La conferma che gli aumenti del prezzo del gas di questa settimana non siano un reazione al nuovo conflitto in medio oriente è data dalla relativa stabilità del prezzo delle consegne a 18 mesi. L'aumento del prezzo del gas ha riguardato principalmente le scadenze a breve, segnalando che la reazione del mercato riguarda fatti che dovrebbero risolversi nel breve periodo. E' difficile, purtroppo, pensare che quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza possa trovare soluzione in tempi brevi.

ENERGIA

L'indice degli energetici, dopo la riduzione delle scorse settimane, ha registrato un netto rialzo, sostenuto dall'aumento dei prezzi del gas.

Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
Indici finanziari PricePedia dei prezzi dell'energia

La Heatmap delle comodity energetiche evidenzia il forte aumento dei prezzi del gas che hanno registrato una variazione settimanale della media mobile a tre giorni molto superiore al 30%, con una punta per il gas scambiato al PSV italiano che ha registrato un aumento prossimo al 50%.

HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
HeatMap dei prezzi dei degli energetici

 

MATERIE PLASTICHE

Alla riapertura delle borse cinesi, l'indice delle materie plastiche quotate in Cina ha continuato a registrare un trend ribassista per tutto l'arco settimanale.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche

Nella heatmap che segue si riportano i prezzi in euro delle materie plastiche contenute nell'indice.  

HeatMap dei prezzi delle materie plastiche in euro
HeatMap dei prezzi delle materie plastiche

Dalla heatmap si rileva una caduta generale delle materie plastiche di oltre il 3%, con l'eccezione della gomma naturale RSS3 che registra un aumento della variazione settimanale della media mobile a tre giorni del 3%.

FERROSI

Questa settimana una leggera flessione ha interessato anche gli indici finanziari dei prezzi dei ferrosi.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
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La heatmap che segue riporta una overview dell’andamento dei prezzi dei metalli ferrosi, espressi in euro.
Osservando la heatmap si può vedere che quasi tutte le variazioni delle medie mobili a tre giorni sono negative.
La flessione maggiore riguardano i future dei minerali di ferro Cina e il prezzo spot del molibdeno.

HeatMap dei prezzi dei metalli ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei metalli ferrosi

 

NON FERROSI

Anche gli indici dei non ferrosi hanno registrato una tendenza alla diminuzione.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi

La heatmap che segue evidenzia la crescita del prezzo dei metalli preziosi, a fronte di una tendenza al calo dei metalli industriali.

HeatMap dei prezzi dei metalli non ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei metalli non ferrosi

 

ALIMENTARI

Tutti gli indici finanziari dei prezzi alimentari hanno registrato un calo ad inizio settimana ed una ripresa negli ultimi giorni.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari
Indici Finanziari PricePedia degli alimentari
CEREALI

Dalla heatmap che segue emerge il forte calo settimanale dei prezzi dell'avena, la cui media mobile a tre giorni si è ridotta del 10%.

HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
HeatMap dei prezzi dei cereali

ALIMENTARI TROPICALI

La heatmap che segue riporta le variazioni dei prezzi degli alimentari tropicali.

HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
HeatMap dei prezzi degli alimentari tropicali
OLI

Dalla heatmap riportata, emerge una riduzione generalizzata dei prezzi degli oli, in particolare per quanto concerne l'olio di semi di soia che registra una variazione settimanale del -6%.

HeatMap dei prezzi in euro degli oli
HeatMap dei prezzi degli alimentari tropicali
[1] Gasdotto realizzato per trasportare il gas proveniente dalla Finlandia in Estonia attraverso il Mare del Nord nel golfo di Finlandia.