Curve nascoste: la redditività 2024 passa anche attraverso la loro scoperta
L'informazione sulla diminuzione dei costi dei fornitori può portare a migliori condizioni di acquisto
Pubblicato da Luigi Bidoia. .
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Il 2024 si appresta ad essere un anno difficile per l'industria italiana. Non passa giorno che una delle molte istituzione del mondo industriale italiano non segnali come i livelli di attività stiano diminuendo, gli ordini calino e la fiducia degli imprenditori stia scendendo verso valori minimi, rare volte prima sperimentati.
In questa situazione, il sostegno della redditività passa anche attraverso la negoziazione dei prezzi degli acquisti, avendo cura di non mettere in crisi le relazioni positive sviluppate con i fornitori. Lo strumento che consente questo risultato (riduzione dei prezzi di acquisto salvaguardando la relazione con i fornitori) sono le informazioni, in particolare quelle sulla dinamica dei costi dei propri fornitori.
E' altamente improbabile che un fornitore segnali ai propri clienti che i suoi costi stanno diminuendo. Tuttavia se è il buyer a fornire, in fase di negoziazione, al fornitore l'evidenza di un diminuzione realizzata nei prezzi dei più significativi acquisti del fornitore, è probabile che quest'ultimo riconosca queste dinamiche, accettando di rinegoziare i suoi prezzi di vendita.
Questi motivi portano a considerare particolarmente utili le informazione sulle curve di diminuzione dei costi del fornitore, soprattutto quando la diminuzione dei prezzi è rilevante e tale da contribuire alle riduzione dei costi del fornitore.
Di seguito verranno presentate quattro casistiche di recenti curve di diminuzioni dei prezzi, che i fornitori tendono a nascondere (da cui l'attributo di nascoste). Esse sono solo una parte di tutte curve nascoste del 2022-2023, ma rappresentano alcuni casi tra i più significativi:
- Laminati larghi in acciaio inox austenitico;
- Legno di conifere;
- Idrossidi alcalini;
- Oli vegetali;
Laminati larghi in acciaio inox austenitico
Di seguito sono riportate le curve dei prezzi negli ultimi quattro anni di tre tipi di laminati larghi in acciaio inox austenitico: coils laminati a caldo e piani/lamiere, sia laminate a caldo che a freddo.
Il prezzo degli laminati larghi in acciaio inox austenitico è fortemente condizionato
dai prezzi della componente extralega (quali l'AISI 304 o il 316, che utilizzano una percentuale di nichel dell'8%).
I prezzi di questa componente, aumentati in modo relativamente graduale nella fase iniziale di ripresa delle attività industriali nel 2021, sono letteralmente esplosi a marzo 2022, quando il nichel ha superato i 35 mila dollari alla tonnellata.
Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, i paesi occidentali hanno imposto forti restrizioni alle importazioni dalla Russia, produttore chiave di nichel. Nel 2021, la Russia con 111 mila tonnellate annue, risultava il secondo esportatore mondiale di nichel greggio, dopo l’Australia. Le sanzioni occidentali hanno ridotto fortemente le esportazioni della Russia verso i paesi occidentali. Parallelamente sono aumentate le esportazioni russe verso altri mercati, consentendo il mantenimento dei livelli complessivi di offerta sul mercati mondiali.
Successivamente, la forte riduzione del commercio mondiale di nichel iniziata a meta del 2022 e proseguita nel 2023 ha progressivamente indebolito il prezzo del nichel, sceso sotto a 16 mila dollari alla tonnellata nel corso del mese di novembre 2023.
I prezzi dei laminati larghi di acciaio austenitico hanno seguito la dinamica della componente extralega e dopo aver superato, per alcune tipologie di prodotti, anche i 5000 euro/ton a maggio del 2022, nel corso degli ultimi 18 mesi hanno quasi dimezzato i loro prezzi.
Legno di conifere
Il grafico che segue riporta le curve dei prezzi del legno di pino e di abete degli ultimi anni.
In Europa il legno di conifera è reduce da quattro anni di forti turbolenze, dovute ai maggiori consumi per gli elevati investimenti in edilizia e al venir meno delle importazioni dalla Russia. Alla carenze di offerta sul mercato europeo hanno anche contributo le maggiori esportazioni europee verso il mercato americano, attratte dai prezzi del tutto eccezionali quotati al Chicago Mercantile Exchange (CME), in ben due cicli nel corso degli ultimi 3 anni.
Il primo ciclo ha riguardato la fase post Covid ed ha portato i prezzi del legname di conifera sul mercato americano a raggiungere il livello record di 2000 $/ton. Il secondo ciclo è avvenuto tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, causato dalla minor offerta di legname dal Canada e da un aumento delle tariffe sulle importazioni americane. Il risultato è stato un nuovo record dei prezzi del legname al CME, arrivati anche in questo secondo ciclo a sfiorare i 2000 dollari nell’estate del 2022.
Come si vide dal grafico sui prezzi europei di legno di abete e di conifere, gli effetti delle turbolenze della borsa americano sono chiaramente evidenti sui prezzi europei. Dopo circa tre mesi dai picchi di prezzo registrati al CME, si registrano picchi di prezzo anche sul mercato UE, anche se su livelli decisamente inferiori rispetto a quelli USA. Nel primo ciclo del 2021, i prezzi in Europa hanno superato i 700 euro alla tonnellata, mentre nel secondo ciclo hanno di poco superato i 600 euro.
Dopo l’ultimo picco di giugno 2022, i prezzi in Europa del legno, sia di abete che di pino, hanno registrato una fase di continua diminuzione che li ha portati nell’autunno 2023 sotto ai 350 euro/ton, su livelli non molto diversi da quelli pre Covid.
Idrossidi alcalini
Di seguito sono riportate le curve dei prezzi negli ultimi quattro anni di due idrossidi alcalini: potassa caustica e soda caustica.
I prezzi in Europa della soda caustica (idrossido di sodio) e della potassa caustica (idrossido di potassio) sono molto simili sia nei livelli che nella dinamica. Questo forte allineamento è il risultato di:
- processi di produzione simili: entrambi sono prodotti tramite elettrolisi;
- elevata disponibilità dei minerali: sia sodio che potassio sono elementi relativamente abbondanti in natura.
- elevate economie di scala: l’ampio mercato di entrambi consente la produzione su larga scala;
- elevata diversificazione di applicazioni: questo tende a stabilizzare la loro domanda;
- sostituibilità dei due prodotti in alcune applicazioni;
Le caratteristiche del processo di produzione, della domanda e del prezzo dei due prodotti, porta alla segmentazione del mercato mondiale in diversi mercati regionali, con un prezzo fortemente legato al prezzo dell’energia elettrica, a sua volta, in Europa, legato al prezzo del gas. I prezzi in Europa della soda caustica e della potassa caustica hanno quindi subito fortemente la crisi del gas del 2022, superando abbondantemente i 1500 euro per tonnellata, nell’estate autunno del 2022. Allo stesso modo ne hanno seguito la successiva diminuzione, scendendo sotto agli 800 euro/tonnellata nell’autunno 2023.
Oli vegetali
Il grafico che segue riporta le curve dei prezzi negli ultimi anni dei quattro principali oli vegetali: di colza, palma, soia e girasole.
La forte sostituibilità nell'utilizzo degli oli vegetali si traduce in una altrettanto forte relazione tra i loro prezzi, nonostante la diversità delle loro fonti. Come è descritto nell'articolo Olio di girasole: analisi degli effetti del conflitto Russia-Ucraina, l'olio di girasole ha registrato nel corso del 2022 un forte aumento dei prezzi in relazione alla possibile riduzione delle sue importazioni dall'Ucraina.
Partendo da prezzo di poco superiori ai 1000 euro per tonnellata, ad aprile e maggio 2022, quando è risultato chiaro che la guerra in Ucraina non sarebbe stata breve, il prezzo dell'olio di girasole è salito velocemente fino ad avvicinarsi ai 2000 euro/tonn. L'aumento del prezzo dell'olio di girasole ha trainato l'aumento dei prezzo degli oli di palma e di soia sopra il livello dei 1600 euro e quello di colza sopra i 2000 euro.
Nei mesi successivi, non sono tuttavia venute meno le forniture di olio di girasole dall'Ucraina. Inoltre, il lieve calo delle importazioni di oli che si è registrato nei mesi successivi all'invasione russa è stato in parte compensato da un aumento di importazioni di semi di girasole, sia dall'Ucraina che dalla Moldavia, consentendo di fugare i dubbi su possibili significative future carenze di olio di girasole sul mercato UE. Di conseguenza sono venuti meno gli acquisti speculativi e precauzionali, riportando gradualmente la maggior parte dei prezzi degli oli vegetali sotto ai 1000 euro/ton.
L'unico olio vegetale che continua a registrare prezzi storicamente elevati è l'olio di arachidi, che anche in questi mesi di fine 2023 continua a registrare prezzi superiori a 1500 euro/ton.