Crisi industriale mondiale, ma cala l'inflazione

Spostamenti laterali nel mercato delle commodity, ma non mancano alcune eccezioni

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Indicatori Congiunturali Settimana Finanziaria Materie Prime

La crisi industriale mondiale...

Dall'analisi congiunturale della settimana scorsa era emersa una situazione critica per l'Eurozona, che potrebbe registrare una recessione nel quarto trimestre di quest'anno.
L'indice PMI[1] europeo per il mese di novembre, registra un valore di 43.8 indicando una contrazione del settore manifatturiero per l'ottavo mese consecutivo.
L'indice PMI americano ha segnalato un quadro macroeconomico meno preoccupante, tuttavia ha registrato anch'esso una variazione mensile negativa che lo ha portato al di sotto della soglia dei 50 punti.
Questa settimana sono uscite le nuove stime sull'indice PMI della Cina che continuano a segnalare una debolezza dell'industria cinese, anche se con intensità diversa a seconda della fonte di rilevazione.[2]

....e l'inflazione in calo....

Per quanto riguarda l'inflazione questa settimana sono usciti i nuovi dati sull'Eurozona, che hanno segnalato un calo dal 2.9% di ottobre al 2.4% per il mese di novembre.
In particolare le nazioni che hanno registrato un calo superiore alle aspettative sono state:

  • l'Italia, che è passata allo 0.8% dall’1.7% di ottobre sull’indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC);
  • la Francia, che è passata al 3.4% dal 4% precedente sull'indice dei prezzi al consumo (IPC);
  • la Germania, che è passata al 3.2% a/a dal 3.8% di ottobre sull'indice dei prezzi al consumo.

...alimentano le attese di riduzione dei tassi.

Questi nuovi dati uniti al rallentamento dei prezzi statunitensi registrati nello scorso mese, raccontato nel recente articolo: "Inflazione e prezzi delle commodity", hanno rafforzato ancora di più le aspettive dei mercati finanziari per una prossima fase di riduzione dei tassi di interesse da parte della FED e della BCE.
Queste aspettative emergono chiaramente dall'andamento delle curve dei rendimenti nominali dei titoli di stato di USA e Germania, che risultano entrambe inclinate negativamente, con tassi a lungo più bassi di quelli a breve.
Questo tipo di situazione indica una fase economica recessiva e/o deflattiva ed incorpora le attese di una politica monetaria espansiva.

BOND

 

La reazione del mercato delle commodity

Attualmente i mercati delle commodity continuano a registrare degli spostamenti di prezzo per lo più laterali, ma si distingue il settore energetico, che rimane caratterizzato da un trend negativo.
Si riscontrano alcune altre eccezioni, specialmente all'interno dei metalli industriali, in cui si rileva una caduta dei prezzi di stagno e piombo.
Un caso opposto riguarda, invece, l'andamento del prezzo del cacao, che nell'ultimo periodo ha registrato un suo massimo, sospinto dai recenti fenomeni metereologici sfavorevoli.

ENERGIA

Questa settimana l'indice finanziario dei prodotti energetici ha continuato a registrare delle oscillazioni di prezzo legate per lo più a fenomeni speculativi di breve periodo. Il prezzo del petrolio Brent dopo essere salito a 83 $/barile mercoledì, ieri è crollato a 79 $/barile sull'onda dei contrasti emersi all'interno dell'ultima riunione dell'OPEC PLUS.

Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
Indici finanziari PricePedia dei prezzi dell'energia

La media mobile a 3 giorni della heatmap degli energetici segnala una riduzione settimanale dei prezzi del gas europeo e del carbone termico in Europa, a fronte di un incremento del prezzo del PUN che mercoledì 29 novembre ha registrato un picco di 155 euro/Mwh, rientrato però nei giorni successivi.

HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
HeatMap dei prezzi dei degli energetici

 

MATERIE PLASTICHE

Dopo la forte caduta avvenuta la settimana scorsa, l'indice finanziario delle materie plastiche si è momentaneamente stabilizzato.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche

FERROSI

Questa settimana si è arrestato il trend crescente dell'indice dei ferrosi Cina, che lo aveva portato a superare l'indice dei ferrosi Europa. Al momento, l'indice dei ferrosi Cina è tornato ad essere leggermente al di sotto di quello Europa.
L'indice dei ferrosi Europa ha registrato ieri un netto aumento, dovuto all'aumento dei prezzi dell'indice Continuous degli HRC quotati al CME (Chicago Mercantile Exchange). Questo a sua volta è stato determinato dalla sostituzione nell'indice Continuous del contratto future per consegne a dicembre 2023 (perchè non più oggetto di contrattazione), con quello per consegne a gennaio 2024. Questo aumento sembra riflettere più aspetti tecnici del CME che non mutamenti nelle condizioni di mercato. Non si registrano, infatti, segnali di analoghi aumenti nelle quotazioni della corrispondente commodity al LME (London Metal Exchange).

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi

 

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NON FERROSI INDUSTRIALI

Osservando il grafico dei due indici dei non ferrosi industriali si notano spostamenti di prezzo per lo più laterali.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali

Dalla heatmap si evidenzia la riduzione della media mobile a 3 giorni dei prezzi di stagno e piombo.

HeatMap dei prezzi dei metalli non ferrosi industriali in euro
HeatMap dei prezzi dei metalli non ferrosi industriali

 

ALIMENTARI

L'indice finanziario dei prodotti alimentari tropicali continua a registrare una lieve crescita a fronte di una leggera riduzione dell'indice dei cereali. L'indice degli oli si è stabilizzato maggiormente rispetto agli altri due.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari
Indici Finanziari PricePedia degli alimentari
ALIMENTARI TROPICALI

In seguito si riporta la Heatmap degli alimentari tropicali, che è quella a registrare la variazione settimanale più significativa a causa dell'aumento dei prezzi del cacao e del caffè.

HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
HeatMap dei prezzi degli alimentari tropicali

Il prezzo del cacao continua a seguire una fase di forte rialzo dei prezzi, che lo ha portato a raggiungere il picco massimo degli ultimi 44 anni. Di seguito si riporta il grafico raffigurante la serie storica dei prezzi del cacao quotata all'ICE (International Commodity Exchange).

Prezzi finanziari del cacao

La causa principale del forte aumento del prezzo del cacao è la riduzione della produzione in Africa occidentale, regione che da sola fornisce oltre l'80% del cacao mondiale. Ghana e Costa d'Avorio, in particolare, stanno affrontando diversi problemi che hanno portato a una produzione insufficiente per soddisfare la domanda globale. Le cause della riduzione della produzione sono molteplici. Tra i fattori a breve termine ci sono le cattive condizioni meteorologiche, come le piogge continue che impediscono l'essiccazione dei chicchi, e la diffusione di malattie. Tra i fattori di più lungo termine, una determinate importante sono i necessari vincoli al disboscamento finalizzato all'aumento delle piantagioni di cacao. Se questo è l’atteso risultato delle politiche di rispetto ambientale avviate dalle grandi produttori mondiali di cioccolato, finalizzate a migliorare la sostenibilità e l'efficienza delle coltivazioni esistenti, esso può portare ad un aumento della coltivazione di cacao su terreni erbosi, con un aumento dei costi di produzione per le maggiori necessita di manodopera e risorse.
La struttura dei prezzi all'ICE per scadenza è in backwardation, con il future a 5 mesi che cresce ma più lentamente rispetto al prezzo spot. Su un mercato strutturalmente in tensione, si è aggiunta, quindi, una carenza a breve, che gli operatori ritengono possa essere superata nell'arco di alcuni mesi, portando ad una parziale riduzione del prezzo del cacao.


[1] Il Purchasing Managers Index (PMI) è un indicatore economico fondato su rapporti e sondaggi mensili rivolti ai buyer delle aziende private.
Un livello superiore a 50 segnala un aumento del livello di attività da parte delle aziende, mentre un valore inferiore a 50 indica un'aspettativa di contrazione dell'attività aziendale.
[2] Per il mese di novembre il China NBS (National Bureau of Statistics of China) segnala un PMI manifatturiero cinese pari a 49.4 (in lieve calo rispetto allo scorso valore registrato a ottobre pari a 49.5), mentre Caixin-Markit attesta il valore del PMI pari a 50.7.