Superciclo dei prezzi e modello teorico di mercato
Modifiche del modello teorico di mercato necessarie per dare conto del superciclo
Pubblicato da Matteo Nascone. .
Superciclo Strumenti e MetodologieL'obiettivo della transizione energetica prevede aumenti significativi dei consumi di molte commodity nei prossimi anni. Molti analisti tendono ad associare, in modo acritico, a questi aumenti un nuovo super ciclo dei prezzi delle materie prime. Questa fattispecie, tuttavia, rientra nel novero delle possibilità, mentre la sua probabilità dipende da molti fattori che meritano un approfondimento[1].
Il termine superciclo fa riferimento al periodo 2003-2008 in cui si è registrata una fase prolungata di crescita dei prezzi delle commodity, dovuta ad una crescita elevata, e in parte inattesa, della loro domanda in Cina, a cui non è corrisposto un veloce adeguamento dal lato dell’offerta. Come vedremo oltre, il modello teorico che spiega l'evoluzione di un mercato di commodity non fornisce, di per sè, una spiegazione di fasi prolungate di aumenti dei prezzi. Può essere quindi utile analizzare le modifiche necessarie al modello teorico di mercato affinché si produca un superciclo, prendendo come riferimento il periodo 2003-2008.
Modello teorico di mercato delle materie prime
Nella letteratura economica, il modello più comunemente utilizzato per descrivere il mercato mondiale di una commodity è quello di concorrenza perfetta o concorrenza pura.
Le principali caratteristiche del modello di concorrenza perfetta sono le seguenti:
- Molteplici venditori e acquirenti: in un mercato concorrenziale, ci sono solitamente numerosi produttori e consumatori che partecipano al mercato, il che significa che nessuna singola impresa ha un controllo significativo sul prezzo o sulla quantità scambiata (assenza di potere di mercato). Inoltre non ci sono barriere significative all'ingresso o all'uscita dal mercato.
- Standardizzazione del prodotto: il modello di concorrenza perfetta si caratterizza altresì per la presenza di prodotti omogenei, ovvero beni standardizzati, proprio come le commodity.
- Informazione perfetta: gli acquirenti e i venditori hanno accesso a informazioni complete e trasparenti sui prezzi e sulle condizioni di mercato. Un ruolo di primo piano in questo ambito è svolto dalle borse di scambio che rendono pubblici i prezzi delle contrattazioni. Inoltre l’assenza di asimmetrie informative consente la formazione di un prezzo unico sul mercato.
- Assenza di costi di transazione significativi: i costi associati alla compravendita di commodity sono generalmente bassi.
In un modello di concorrenza perfetta, si possono distinguere un equilibrio di breve periodo e uno di lungo periodo, per comprendere come le variabili economiche si adattano e si evolvono nel tempo. Nel breve periodo, alcune variabili possono essere fisse o inelastiche, il che significa che non possono essere facilmente adattate alle variazioni delle condizioni di mercato. Ad esempio, la capacità produttiva delle imprese potrebbe essere limitata, e le stesse potrebbero non essere in grado di modificare immediatamente la loro produzione in risposta a variazioni dei prezzi o della domanda. Queste osservazioni suggeriscono che nel breve periodo se aumenta la domanda non aumenta la produzione ma aumentano i prezzi.
Nel lungo periodo, viceversa, le variabili fisse nel breve periodo, diventano flessibili. Le imprese possono regolare la loro capacità produttiva, entrare o uscire dal mercato, e ciò consente al mercato di adattarsi completamente alle condizioni di domanda e offerta. Nel lungo periodo, a differenza del breve periodo, aumenti della domanda comportano soprattutto un aumento dell'offerta e non dei prezzi.
Queste ultime considerazioni sono utili per spiegare il comportamento e la dinamica dei prezzi nel tempo e contribuiscono alla formazione di un dinamica sinusoidale dei prezzi. La forma sinusoidale delle serie storiche dei prezzi è infatti data dall’intersecarsi di una curva di lungo periodo, in cui il prezzo è dato, con gli equilibri di breve in cui il prezzo aumenta sotto l'effetto dell'aumento della domanda.
Questa forma nella dinamica dei prezzi ha caratterizzato la maggior parte dei singoli prezzi nei diversi periodi dal dopoguerra ad oggi e anche l'aggregato dei prezzi delle commodity, come si evince dal grafico qui sotto riportato.
Il grafico riporta i tassi di variazione tendenziali (a/a) del totale dei prezzi in dollari delle commodity dal 1961 ad oggi, al netto delle variazioni dei prezzi al consumo negli Stati Uniti. Naturalmente quando gli istogrammi sono positivi, significa che i prezzi della commodity sono aumentati in quella fase più dei prezzi al consumo; viceversa nel caso di istogrammi negativi.
Il grafico mette chiaramente in evidenza l'alternarsi delle fasi di aumento dei prezzi alle fasi di diminuzione. Esiste un solo periodo negli ultimi 60 anni, in cui i prezzi sono aumentati sistematicamente in un intero quinquennio. E' questo il periodo che va dall'agosto 2003 al luglio 2008, conosciuto come superciclo.
Nella tabella che segue sono altresì riportati i tassi di variazione mensile dei prezzi doganali PricePedia del totale delle commodity nel periodo riguardante il superciclo.
Se osserviamo il periodo del superciclo in termini di tassi di variazione mensile, possiamo osservare che tra agosto 2003 e luglio 2008, in 45 dei 60 mesi compresi, i prezzi hanno registrato una variazione positiva, totalizzando una crescita complessiva di oltre il 100%.
Modifiche del modello teorico
Abbiamo visto che secondo il modello teorico dei mercati concorrenziali, nel lungo periodo, a fronte di una variazione della domanda varia l'offerta e non i prezzi. In linea generale, un aumento della domanda si traduce solo inizialmente in un incremento dei prezzi e successivamente in un adeguamento dell’offerta, la cui crescita tende a riportare i prezzi al loro valore di equilibrio. Nel contesto della concorrenza perfetta, alcune determinanti possono distorcere questo modello teorico e potenzialmente contribuire a un super ciclo dei prezzi. Queste determinanti possono riguardare:
- Shock esterni ripetuti: eventi imprevisti (socio-politici, guerre, pandemie) possono incidere sul lato dell’offerta. La riduzione dell’offerta non essendo in grado di soddisfare la domanda, determinerà di conseguenza una crescita dei prezzi ad una intensità inaspettata.
- Cambiamenti strutturali del mercato: l’introduzione di barriere all’entrata, o l’adozione di altre politiche protezionistiche possono ridurre la concorrenza e mantenere per un periodo indefinito i prezzi elevati. Gli interventi governativi potrebbero dunque influenzare il comportamento delle imprese e innescare un super ciclo.
- Aspettative e incertezza: in presenza di asimmetrie informative, le imprese in possesso di informazioni privilegiate potrebbero adottare strategie opportunistiche che incidono sull’offerta, impedendo il raggiungimento di un equilibrio di lungo periodo. Inoltre, se l’aspettativa di una crescita della domanda avviene con un certo grado di incertezza, un eventuale suo aumento potrebbe non trovare una corrispondente crescita dell’offerta, portando a prezzi particolarmente elevati.
I mercati delle commodity nel corso del super ciclo
Il superciclo dei prezzi delle commodity, che si è verificato tra il 2003 e il 2008, rappresenta un periodo di notevole aumento dei prezzi delle materie prime a livello globale. Il fattore che ha trainato il fortissimo incremento dei prezzi è stato il boom dell’industria cinese. Durante questo periodo, la Cina ha sperimentato una crescita economica senza precedenti, con un tasso medio di crescita del PIL di circa il 10% annuo. La Cina ha assunto un ruolo di primo piano, esercitando un impatto significativo sulla domanda di diverse commodity a livello internazionale.
Le importazioni cinesi di materie prime nel decennio 2001-2011 sono aumentate di 3 volte, portando la domanda globale di commodity ad aumentare del 30%. Nel periodo di maggior intensità del ciclo mondiale, tra l'estate del 2003 e l'estate del 2008, i livelli di attività industriale cinese sono aumentati a tassi di crescita annui prossimi del 20%.
La Cina, con la sua rapida crescita economica e l’urbanizzazione massiccia, è stata catalizzatore fondamentale nel determinare il super ciclo delle commodites. Questa crescente domanda di risorse, alimentata dalla costruzione di infrastrutture, l’industrializzazione e l’aumento del tenore di vita, ha esercitato una pressione significativa sull’offerta globale, portando a un aumento dei prezzi delle materie prime.
Mentre la richiesta cinese cresceva rapidamente, l'industria delle materie prime ha faticato a mantenere il passo, rallentata da vincoli strutturali, scarsità di investimenti e ostacoli logistici. Un ulteriore fattore determinate è stata la speculazione finanziaria che ha contribuito a mantenere alti i prezzi. Investitori e operatori hanno visto nell'ascesa dei prezzi un'opportunità di profitto, alimentando ulteriormente la domanda e mantenendo elevati i livelli di prezzo.
Infine, i prezzi in dollari hanno risentito del deprezzamento del dollaro, passato da 1.11 dollari per euro di agosto 2023 a 1.58 dollari per euro di luglio 2008.
Le conseguenze di questo superciclo sono state complesse e variegate. Da un lato, i paesi esportatori di materie prime hanno beneficiato enormemente dai profitti inaspettatamente elevati, mentre, d'altro canto, i paesi importatori hanno dovuto affrontare sfide economiche e inflazione. Inoltre, l'incapacità di adeguare tempestivamente l'offerta alle crescenti esigenze ha amplificato l'effetto del superciclo, rendendo i mercati delle commodity più vulnerabili alle fluttuazioni e alle crisi.
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Conclusioni
In conclusione, il superciclo dei prezzi delle commodity tra il 2003 e il 2008 è stato in gran parte alimentato dalla vorace domanda cinese, ma la mancata sincronizzazione dell'offerta ha contribuito a creare un'instabilità che ha avuto ripercussioni su scala globale. Questo episodio storico ha evidenziato la possibilità che si formino situazioni di prolungato squilibrio tra domanda e offerta nelle dinamiche dei mercati delle materie prime.
Dal punto di vista dell'analisi, è solo attraverso una comprensione accurata dei fattori che incidono sulla domanda e sull’offerta che è possibile spiegare perché i prezzi delle commodity sono aumentati nel lungo periodo ad una intensità tanto elevata.