Politica monetaria e prezzi delle materie prime
La teoria economica evidenzia come una riduzione dei tassi di interesse porti ad un aumento dei prezzi delle commodity
Pubblicato da Pasquale Marzano. .
Prezzi reali Politica monetaria Determinanti dei prezzi
Il proseguimento della fase di debolezza del ciclo economico mondiale, e in particolare della manifattura, e il rallentamento dell'inflazione hanno accentuato nelle ultime settimane il dibattito su quando verrà allentata la politica monetaria restrittiva messa in atto dalle principali banche centrali mondiali.
Gli operatori si attendono che una prima riduzione dei tassi di interesse avvenga plausibilmente a giugno 2024, salvo shock imprevisti relativi all'inflazione, come indicato anche nell'aggiornamento settimanale Prosegue lo "stop and go" dei prezzi delle commodity.
La riduzione dei tassi porterebbe ad un minor costo del denaro, che dovrebbe incentivare gli investimenti e dare una maggiore spinta alla transizione energetica e digitale, favorendo la domanda di materie prime e, di conseguenza, un possibile nuovo ciclo espansivo dei prezzi delle commodity, dopo la fase di riduzione in atto a partire dall'estate 2022 (come riportato nel grafico).
Relazione tra politica monetaria e prezzi delle materie prime
In generale, nella teoria economica è stata più volte studiata la relazione tra la politica monetaria e i prezzi delle materie prime. Questa relazione è di tipo inverso: all'aumentare/diminuire dei tassi di interesse i prezzi delle commodity diminuiscono/aumentano.
In generale, i canali attraverso i quali la politica monetaria influisce sui prezzi delle commodity sono[1]:
- il costo di mantenimento delle scorte (cost of carry): le variazioni dei tassi di interesse influenzano il costo opportunità dello stoccaggio delle materie prime. Di conseguenza, una riduzione sostanziale del tasso di interesse fornisce agli investitori un incentivo ad aumentare le scorte di materie prime;
- l'economia reale: la riduzione dei tassi di interesse influenza gli investimenti e i consumi, che a sua volta guida il consumo corrente e futuro di materie prime. Sebbene gli effetti reali della politica monetaria richiedano tempo per concretizzarsi, gli investitori nei mercati di materie prime adeguano i loro portafogli oggi in previsione di futuri cambiamenti. Pertanto, poiché diverse materie prime, ad esempio i metalli di base, sono fortemente esposte alla domanda di investimento, ci si aspetta che anche i prezzi delle materie prime industriali reagiscano agli shock della politica monetaria;
- liquidità: la politica monetaria delle principali banche centrali influisce sulle condizioni finanziarie globali e, quindi, guida la liquidità nei mercati fisici e derivati.
La relazione tra i tassi di interesse e i prezzi delle commodity, la cui importanza è sottolineata dalla teoria economica, è inoltre confermata dai dati.
Una stima preliminare di tale relazione, ottenuta regredendo l'indice dei prezzi reali delle commodity industriali in funzione del prezzo reale del petrolio, del ciclo industriale e delle modificazioni dei tassi di interesse reali, produce un coefficiente dei tassi di interesse negativo e significativo, a conferma di come una loro variazione determini variazioni in direzione opposta dei prezzi delle commodity.
Conclusioni
La teoria economica e l'evidenza empirica dei cicli precedenti dei prezzi delle commodity suggerisce una possibile nuova fase di aumento dei prezzi in relazione alla riduzione dei tassi, prevista iniziare la prossima estate.
La riduzione dei tassi è prevista avvenire in modo molto graduale. Gli effetti sui prezzi delle commodity saranno quindi, almeno inizialmente, deboli.
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1. Si veda il paper del Fondo Monetario Internazionale Monetary Policy Transmission through Commodity Prices Pasquale Marzano
Economista e data scientist. In PricePedia si occupa di analisi dei mercati delle commodity, modelli di previsione dei prezzi delle materie prime e gestione delle banche dati di riferimento.