Geopolitica e preoccupazioni per le forniture infiammano i prezzi del gas

Movimentato anche il mercato del petrolio

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Gas Naturale

Dopo una prima parte della settimana appena trascorsa in relativa stabilità, a partire dalla mattinata di giovedì 11 aprile, le quotazioni del gas naturale sono salite vigorosamente a causa di diversi driver rialzisti.
Di seguito vengono illustrate le quotazioni di venerdì 12 aprile sul mercato del gas naturale e la relativa variazione rispetto al venerdì precedente:

  • TTF Olanda 30.7 €/MWh (+4.1 €/MWh)
  • NBP Regno Unito 30.5 €/MWh (+4.2 €/MWh)
  • HenryHub USA 5.7 €/MWh (+0.1 €/MWh)
  • PSV Italia 29.6 €/MWh (+2.4 €/MWh)
  • JKM Asia 30.9 €/MWh (+0.9 €/MWh)

Grafico 1: Andamento prezzo del gas naturale TTF e confronto tra i mercati finanziari

Lunedì mattina è arrivata la dichiarazione di Naftogaz secondo cui la Russia aveva preso di mira e danneggiato due depositi sotterranei di gas, affermando che al momento non era stata pregiudicata la normale attività. Più tardi, nel pomeriggio, è arrivato l’annuncio che il Parlamento Europeo aveva votato per approvare norme che aprono la strada ai governi dell’UE per vietare le importazioni di gas russo (sia via tubo che GNL). Ulteriore sostegno è arrivato poi da un brusco calo del gas che alimenta Freeport (USA) a seguito di un'interruzione su di uno degli impianti di liquefazione.
Dal punto di vista dei fondamentali, le principali variazioni della scorsa settimana sono avvenute sul fronte della domanda, con una combinazione di condizioni climatiche calde, umide e ventose che hanno portato una riduzione della domanda LDZ di quasi 500 GWh/giorno. L'offerta è stata per lo più stabile, ad eccezione di alcune interruzioni non programmate in Norvegia e di una minore erogazione di GNL.
I movimenti di prezzo per i prossimi giorni saranno influenzati quasi certamente dall’evoluzione del quadro geopolitico in generale, con gli attacchi russi e la questione Israele-Iran sotto la lente. Occorre, inoltre, segnalare alcune manutenzioni programmate in Norvegia e un calo generale delle temperature. Maggiori importazioni di GNL in Francia aiuteranno a compensare il calo delle forniture via pipeline.

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Petrolio

Il prezzo del petrolio ha vissuto una settimana turbolenta: venerdì, il prezzo spot del Brent è diminuito di 80 centesimi a 90.4 $/bbl, dopo aver raggiunto un massimo da sei mesi all'inizio della settimana, mentre il WTI è sceso di 1.2 $/bbl a 85.7 $/bbl.

Grafico 2: Andamento prezzo del petrolio

Diverse forze contrastanti hanno influenzato il mercato. Da un lato, gli attacchi dell'Iran contro Israele, seppur per lo più infruttuosi, hanno fatto salire i timori di un'escalation geopolitica, spingendo i prezzi verso l'alto. Dall'altro, i dati economici negativi hanno esercitato una pressione ribassista.
Le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono aumentate di 5.8 milioni di barili a fine della settimana passata, superando le aspettative degli analisti di 2.4 milioni di barili. Inoltre, l'EIA ha rivisto al rialzo le sue previsioni sulla produzione di petrolio statunitense per il 2024, a 13.2 milioni di barili al giorno, rispetto ai 13 milioni di barili previsti in precedenza. L'IEA, inoltre, ha anche ridotto le sue previsioni di crescita della domanda di petrolio per quest'anno di 130 milla bpd a 1.2 milioni di bpd, citando il rallentamento dell’economia cinese tra le cause.
Sul fronte geopolitico, gli investitori sono divisi sul futuro del Medio Oriente. Alcuni temono che le tensioni in corso possano portare a un'interruzione delle forniture di petrolio, mentre altri scommettono su un aumento della domanda con la ripresa economica globale. La ripresa delle attività di raffinazione in Messico e Nigeria potrebbe contribuire ad alleviare le pressioni sui prezzi, tuttavia, l'incertezza economica globale e le tensioni geopolitiche continueranno a influenzare significativamente il mercato del petrolio nel breve termine.

Carbone Termico

Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa

Il prezzo del carbone europeo (API2) è salito di 3.4 $/ton su base settimanale a 121 $/ton, spinto dall'aumento del TTF. La domanda dovrebbe rimanere stabile fino alla fine del mese, con i prezzi sostenuti da scorte elevate (5.5Mt) e dalla bassa redditività della produzione di energia a carbone. Nel resto del mondo invece il prezzo è tendenzialmente sceso, a causa di una debole domanda cinese e indiana, così come in Australia dove il prezzo del FOB TSI è calato del 43.4% rispetto all’inizio dell’anno.