UE: la nuova dipendenza dalla Russia è l'urea
L’urea ha sostituito il gas naturale come elemento di dipendenza dalle importazioni russe
Pubblicato da Giuseppe Pierri. .
Fertilizzanti Ciclo prezzi commodity 2020-2023L'importanza dell'urea
I fertilizzanti, garantendo forniture alimentari per le popolazioni, sono sempre al centro dell’interesse di tutti gli Stati, in particolare di quelli importatori come quelli dell’Unione Europea. Questi Stati sono vulnerabili rispetto alla volatilità dei prezzi e alle politiche commerciali attuate dagli Stati esportatori.
In questo articolo analizzeremo, in particolare, uno dei principali fertilizzanti utilizzati nella zona UE: l’urea.
L'urea è un composto chimico organico con un'elevata concentrazione di azoto (46%), fondamentale per la crescita delle piante e per la fertilità del suolo.
Questo rende l’urea un bene strategico nell’assicurare livelli adeguati di produzione agricola.
Dinamica del prezzo nel mercato dell’urea
Nel processo produttivo dell’urea è utilizzata come input l'ammoniaca, a sua volta prodotta utilizzando gas naturale. Come evidenziato dal grafico che confronta i prezzi di questi tre beni, questi sono strettamente legati tra loro.
Confronto tra i prezzi del gas naturale, ammoniaca e urea
Il prezzo dell’urea negli ultimi anni ha subito importanti rialzi.
Le perturbazioni nel mercato di questo bene sono cominciate nella seconda metà del 2021 con l’avvento della crisi energetica.
L’aumento del prezzo del gas naturale nel 2021 ha fatto aumentare il prezzo dei suoi derivati, prima l’ammoniaca e quindi l’urea.
Questa tendenza al rialzo è poi continuata con l’inizio del conflitto russo-ucraino, che ha acuito il fenomeno, fino ad attenuarsi nel 2023.
Nel corso del 2023, i prezzi hanno intrapreso un trend decrescente per poi rimanere relativamente stabili fino ad oggi, ma su livelli comunque superiori a quelli del 2021, ossia prima dell’inizio della crisi energetica.
Il prezzo dell’urea non ha seguito la crescita del prezzo dell’ammoniaca.[1] Tale situazione si è verificata perché gli Stati europei, soprattutto in seguito all’invasione dell’Ucraina, hanno agito per sostituire le forniture di ammoniaca dalla Russia con quelle da altri paesi. Ciò ha creato immediati e significativi aumenti del suo prezzo.
Lo stesso non è avvenuto con l’urea, come vedremo più avanti nell’articolo, determinando nel mercato dell’urea un eccesso di domanda minore di quello del mercato dell'ammoniaca e conseguentemente una crescita minore del prezzo dell’urea.
Ruolo della Russia nel mercato mondiale dell’urea
La Russia è il principale produttore ed esportatore di urea al mondo.
Maggiori esportatori mondiali di urea
Quasi tutti i principali paesi esportatori sono importanti produttori di gas, a conferma del vantaggio comparato che i produttori di gas hanno nella produzione di urea, con l'eccezione di Cina[2] ed Egitto. Per questi due paesi, l'urea è così strategica da indurre lo stato ad attuare politiche di sostegno per questa industria, con forti aumenti della capacità produttiva e delle esportazioni.
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Principali esportatori di urea verso l’UE e ruolo della Russia
La Russia, insieme all’Egitto, è il principale fornitore dell'UE.
Maggiori esportatori di urea verso l’UE
L'Egitto è il principale esportatore di urea verso l'UE, nonostante la sua produzione annua sia molto inferiore a quella della Russia. Nel 2023, la produzione egiziana è stata di poco più di 2 milioni di tonnellate, mentre quella russa ha superato i 6,5 milioni di tonnellate.
Prima della crisi degli ultimi anni, l'UE ha cercato di limitare le importazioni dalla Russia, privilegiando quelle dall'Egitto.
Nel corso del 2022, le importazioni di urea dell'UE da Stati Uniti, Nigeria, Oman e alcuni paesi asiatici sono aumentate significativamente.[1]
Dinamica importazioni UE di urea
Come accennato in precedenza, il processo di sostituzione dell'ammoniaca russa non è stato accompagnato da un equivalente processo di sostituzione dell'urea.
Sebbene le forniture di urea da parte di altri paesi siano aumentate, quelle dalla Russia non hanno seguito un trend opposto, ma sono addirittura aumentate nello stesso periodo, creando un incremento dell'offerta sul mercato UE.
La principale determinante è stato l’aumento della domanda europea, molto probabilmente a fini precauzionali, dato il timore che la Russia potesse usare l’urea come arma di ricatto dopo l’invasione dell’Ucraina.
Questa corsa all’accaparramento di urea ha portato il prezzo di questo fertilizzante a livelli record, poiché la domanda ha superato significativamente l’offerta.
Alla luce delle dinamiche successive, quello che poteva sembrare, ed essere, un processo di sostituzione dell'urea russa con quella di altri paesi ha seguito un percorso opposto: le forniture dalla Russia sono continuate e aumentate, mentre quelle dagli altri Stati, più costose, sono diminuite.
Dipendenza dall’urea russa: motivi e rischi
Motivi
La Russia riesce a garantire prezzi più bassi rispetto agli altri fornitori mondiali poiché ha un forte vantaggio di costi nella produzione di urea, per più motivi:
- detiene le materie prime necessarie alla sua produzione (gas e ammoniaca) in quantità abbondanti, il che rende la Russia la maggiore produttrice ed esportatrice di urea al mondo;
- minori vincoli ambientali in capo ai produttori. Viceversa, la produzione nella UE di fertilizzanti è soggetta a norme stringenti in materia di tutela dell’ambiente (Regolamento europeo dei fertilizzanti)
Rischi
La dipendenza dell'UE dall'urea russa, proveniente da un paese con cui l'UE è in conflitto su più fronti, comporta un rischio significativo di una possibile riduzione o addirittura cessazione delle importazioni dalla Russia.
L'esperienza del 2022 ha evidenziato l'esistenza di molti paesi produttori che potrebbero potenzialmente sostituire le importazioni dalla Russia. Tuttavia, un eventuale processo di sostituzione potrebbe richiedere del tempo, aprendo la possibilità a un periodo prolungato di scarsità di urea sul mercato UE e un conseguente forte aumento dei prezzi.
Recenti richieste dei produttori europei
In un mercato dell'UE aperto alla concorrenza russa, il vantaggio di costo dei produttori russi sta mettendo in difficoltà i produttori europei. Di conseguenza, questi ultimi hanno avviato una richiesta alla Commissione UE per l'adozione di misure protezionistiche. Tuttavia, un eventuale intervento della Commissione potrebbe essere limitato per evitare di danneggiare gli agricoltori europei, utilizzatori dei fertilizzanti.
È quindi necessario trovare una soluzione equilibrata che protegga sia gli agricoltori, soggetti all’instabilità dei prezzi, sia i produttori europei, che faticano a competere con i prezzi praticati dai fornitori russi.
Una possibile strada potrebbe essere quella di introdurre incentivi per l'acquisto di fertilizzanti prodotti all'interno dell'UE e, nel lungo termine, promuovere una maggiore produzione interna, puntando anche a ridurre progressivamente l'uso di fertilizzanti a base fossile a favore di quelli biologici.
Conclusioni
Nonostante la Russia rappresenti un antagonista geopolitico per l’Unione Europea, quest'ultima è fortemente dipendente dalle importazioni russe di un prodotto strategico come l’urea. È probabile che, data la persistenza delle attuali tensioni tra l'UE e la Russia, la Commissione Europea avvii azioni volte a ridurre gradualmente questa dipendenza.
Di conseguenza, è prevedibile un aumento dei prezzi, sebbene si cercherà di contenere tale incremento per evitare che i costi per gli agricoltori diventino insostenibili, prevenendo così danni eccessivi a questa categoria e riducendo il rischio di tensioni politiche e sociali.
[1] Si veda l'articolo: "Il prezzo dell'urea tra timori di scarsità e costi elevati";
[2] Per un approfondimento sull'urea in Cina si rimanda all'articolo: "Aggiornamento a giugno 2024 dei prezzi dell'urea";