Mai cosi bassi i prezzi dei prodotti siderurgici cinesi

Nonostante la protezione dei dazi, i bassi prezzi cinesi avranno effetti anche sul mercato europeo.

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Ferrosi Coils Laminati a Caldo HRC Tariffe sulle importazioni

Dall'inizio di giugno 2024, i prezzi dei coils a caldo (HRC: Hot Rolled Coils) quotati al SFHE (Shanghai Futures Exchange) stanno subendo continue riduzioni. Nei giorni scorsi, il prezzo dei future per le consegne a settembre è sceso sotto i 450 dollari a tonnellata. Anche i prezzi dei future con scadenza a 9 mesi sono fortemente diminuiti, attestandosi su livelli solo leggermente superiori ai 450 dollari, segnalando una debolezza sia attuale che prospettica della domanda di acciaio in Cina.

Prezzi HRC quotati al SHFE

Prezzi HRC quotati al SHFE

Se consideriamo i prezzi in termini reali, ossia al netto dell'inflazione[1], bisogna tornare alla crisi finanziaria cinese del 2014-2016 per trovare prezzi siderurgici così bassi.
Le cause del crollo dei prezzi siderurgici in Cina sono ben note. Mentre la produzione dell'industria siderurgica si mantiene sui livelli del 2023 per sostenere gli obiettivi del governo cinese di crescita economica, la domanda di acciaio è diminuita a causa della crisi del settore immobiliare e del crollo degli investimenti in nuove costruzioni.
L'industria siderurgica cinese sta cercando di contrastare gli effetti della bassa domanda interna sui livelli di attività e sui prezzi, incrementando le esportazioni, come mostrato nel grafico qui riportato.

Esportazioni della Cina di prodotti siderurgici

Nei primi due trimestri del 2024, le esportazioni cinesi di prodotti siderurgici hanno raggiunto livelli record, superando i 16 milioni di tonnellate per trimestre. Come già avvenuto durante la crisi del 2014-2016, le esportazioni siderurgiche cinesi tendono a crescere soprattutto quando il mercato interno è debole.
Durante quella crisi, la pressione esercitata dall'aumento delle esportazioni cinesi di prodotti siderurgici sui mercati internazionali portò a una generalizzata riduzione dei prezzi mondiali, coinvolgendo anche i prezzi siderurgici sul mercato europeo. Tra l'inizio del 2015 e l'inizio del 2016, i prezzi dei prodotti siderurgici nella UE crollarono mediamente del 20%.

Nel ciclo più recente, dopo il crollo registrato nel 2023, i prezzi siderurgici europei sono ulteriormente diminuiti nel 2024 di un ulteriore 5-8%, come illustrato nel grafico che segue.

Indici di prezzo siderurgici in Europa

Indici di prezzo siderurgici in Europa

È probabile che anche nel corso dell'autunno si registrino ulteriori riduzioni dei prezzi siderurgici nel mercato UE, sebbene in modo più contenuto rispetto a quanto sta accadendo sul mercato cinese. Questa minore diminuzione è dovuta alle politiche di protezione del mercato siderurgico europeo introdotte dalla comunità europea. Attualmente, infatti, il mercato siderurgico europeo è "protetto" dalla concorrenza estera (in particolare quella cinese) attraverso tre principali misure[2]:

  1. dazi addizionali introdotti nel 2019 come misura di salvaguardia per l'industria siderurgica europea, in risposta ai dazi del 25% imposti l'anno precedente dall'amministrazione Trump sulle importazioni di acciaio negli Stati Uniti.
  2. dazi antidumping, applicati come rimedio alle pratiche commerciali di dumping, che gravano sulle importazioni di prodotti piatti laminati a caldo di acciai legati e non legati, provenienti da:
    • imprese turche, fino al 7,3% del valore;
    • imprese cinesi, fino al 31,3%;
    • imprese russe, iraniane e brasiliane, fino a 96,5 euro per tonnellata.
  3. dazi compensativi, introdotti a giugno 2023 sulle importazioni provenienti dalla Cina, per compensare i sussidi di Stato ottenuti dalle imprese siderurgiche cinesi.
  4. CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), che prevede l'introduzione di dazi ambientali sui prodotti con elevate emissioni di gas serra (tra cui i prodotti siderurgici). Attualmente in fase transitoria, è previsto che entri in vigore non prima del 2026.
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Dazi addizionali di salvaguardia sull'acciaio

In risposta all’adozione da parte degli USA di dazi aggiuntivi ad valorem sulle importazioni di prodotti dell’acciaio e dell’alluminio (rispettivamente del 25% e del 10%) tramite il Section 232 del Trade Expansion Act, l'UE ha introdotto nel gennaio 2019 dazi sulle importazioni di Salvaguardia Acciaio attraverso il Regolamento – Reg. 2019/159. Queste misure si applicano alle importazioni di 26 gruppi di prodotti siderurgici da paesi terzi che superano i livelli contingentati periodicamente stabiliti. Il loro scopo è prevenire che i paesi esportatori, impossibilitati a esportare negli Stati Uniti, dirottino le loro merci verso il mercato UE, aggravando le difficoltà dell'industria siderurgica comunitaria. Le misure consistono in un dazio addizionale del 25%. I livelli contingentati sono stati aggiornati più volte, l'ultimo aggiornamento riguarda il periodo 1 luglio 2024 - 30 giugno 2026. I 26 gruppi di prodotti coprono la quasi totalità dei beni siderurgici legati e non legati: dai coils alle lamiere, dalla vergella ai profilati, dalle barre ai tubi, dai fili al materiale ferroviario.

Dazi antidumping

I dazi antidumping attualmente in vigore, introdotti come rimedio alle pratiche di dumping commerciale, sono stati implementati attraverso tre regolamenti: nel luglio 2021 per le imprese turche, nel giugno 2023 per le imprese cinesi e nel dicembre 2023 per le imprese russe, iraniane e brasiliane. Tutti i provvedimenti riguardano prodotti piani, anche arrotolati (coils), di acciaio legato e non legato, laminati a caldo.

Dazi compensativi per agevolazioni e sussidi pubblici

Per le importazioni dalla Cina di prodotti piani, anche arrotolati (coils), di acciaio legato e non legato, laminati a caldo, il Regolamento della Commissione UE n. 1123 del 7 giugno 2023 ha istituito un dazio compensativo compreso tra il 4,6% e il 35,9%. Questo dazio è stato introdotto per compensare una serie di agevolazioni e sussidi pubblici di cui beneficiano le imprese siderurgiche cinesi. La Commissione UE ha infatti rilevato l'esistenza di vantaggi concessi alle imprese siderurgiche cinesi sotto forma di:

  • prestiti agevolati da parte di banche statali;
  • affitti di terreni pubblici a prezzi agevolati;
  • esenzioni e riduzioni delle imposte indirette;
  • esenzioni IVA e sgravi dei dazi doganali sulle importazioni di apparecchiature e tecnologie;
  • aiuti finanziari da parte delle autorità pubbliche per sostenere obiettivi di tutela ambientale, riduzione delle emissioni, R&S, innovazione e adeguamento tecnologico.

Dazi ambientali CBAM

Con il Regolamento UE numero 956 del 2023, l’Unione Europea ha introdotto il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), un dazio ambientale che riguarda anche i prodotti siderurgici. Esso rappresenta una vera e propria carbon tax europea, applicata alle importazioni di prodotti ad alta intensità di carbonio, al fine di ridurre il “dumping ecologico”, ovvero la differenza nei costi di produzione tra l'UE e i paesi extra-UE con normative ambientali meno stringenti sulle emissioni di CO2.
Dopo un periodo transitorio iniziato il 1° ottobre 2023, con termine previsto per il 31 dicembre 2025, durante il quale gli importatori devono documentare le emissioni di CO2 legate alla produzione dei beni importati, dal 1° gennaio 2026 sarà richiesto anche il pagamento dei certificati CO2 corrispondenti alle importazioni effettuate.

Conclusioni

I prezzi dei prodotti siderurgici cinesi sono in calo da mesi. In particolare, i prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) quotati allo SHFE (Shanghai Futures Exchange) sono scesi, negli ultimi giorni, al di sotto dei 450 $/ton, pari a poco più di 400 €/ton. Il mercato siderurgico europeo è relativamente protetto dalle dinamiche cinesi grazie a tre diverse tipologie di dazi: dazi addizionali, introdotti nel 2019; dazi antidumping e compensativi, introdotti nel 2023. A partire dal 2026 si aggiungeranno i dazi ambientali previsti dal CBAM.
I prodotti particolarmente tutelati sono gli HRC, i cui prezzi sul mercato europeo a luglio 2024 sono risultati rispettivamente di 625 €/ton (prezzi finanziari) e 650 €/ton (prezzi doganali). Il grado di protezione del mercato europeo degli HRC è però solo parziale. Questo rende probabile una possibile riduzione dei loro prezzi nei prossimi mesi.


[1] Il confronto del prezzo di una commodity nel tempo è più accurato se effettuato in termini reali, cioè depurando i prezzi dall'effetto dell'inflazione nei diversi periodi. L'inflazione, infatti, erode il potere d'acquisto del denaro nel tempo, rendendo potenzialmente fuorviante un confronto diretto dei prezzi nominali (non aggiustati per l'inflazione). I prezzi reali, invece, riflettono il valore costante della moneta, permettendo un confronto accurato del prezzo deflazionato di una commodity tra periodi diversi. In PricePedia è possibile calcolare una serie di prezzi deflazionati utilizzando il tool "Trasforma serie" nella sezione Price Data.
[2] Nella sezione Tariffe di PricePedia è possibile accedere a schede dettagliate per ogni prodotto, con la descrizione di tutti i tipi di dazi che gravano sulle importazioni UE di quel prodotto.