Debole domanda e news si contendono la guida dei mercati
Il meteo e le riduzioni delle scorte hanno portato a una lieve ripresa dei prezzi nel fine settimana
Pubblicato da Luca Sazzini. .
Indicatori Congiunturali Settimana Finanziaria Materie PrimeSintesi settimanale dei prezzi finanziari delle commodity
In un contesto di debole domanda, questa settimana i prezzi finanziari delle materie prime sono stati caratterizzati da fluttuazioni temporanee dipendenti per lo più da fenomeni meteorologici o da cali delle scorte.
I prezzi degli energetici hanno iniziato la settimana con un ribasso, nonostante l'OPEC+ abbia ritardato di due mesi l'aumento dell'offerta di petrolio.
Martedì i prezzi del petrolio Brent hanno chiuso le quotazioni con dei livelli inferiori ai 70$/barile, una soglia di prezzo molto lontana dall'obiettivo di OPEC+ degli 80$/barile. Negli ultimi giorni però i prezzi del petrolio e del gas naturale si sono leggermente ripresi, sooprattutto a causa dei blocchi alla produzione causati dall'uragano Francine.
Il mercato dei metalli ferrosi è stato caratterizzato da movimenti di prezzo differenti tra Europa e Cina. I prezzi europei sono continuati a calare, mentre quelli cinesi si sono in parte ripresi per via di una riduzione delle scorte di acciaio e degli effetti speculativi dovuti all'eccessivo calo nelle scorse settimane.
I prezzi dei metalli non ferrosi si sono anch'essi parzialmente ripresi a causa di una riduzione delle scorte dei metalli di base sulla borsa cinese Shanghai Futures Exchange (SHFE).
Negli alimentari si registra una relativa stabilità dei prezzi, ad eccezione dei prodotti tropicali che hanno ripreso il loro trend rialzista.
Possibili limitazioni delle esportazioni russe
Putin ha proposto al suo governo di introdurre dei nuovi limiti alle esportazioni della Russia in risposta alle attuali sanzioni occidentali.
Le commodity oggetto di eventuali tagli di offerta da parte della Russia sono: l'uranio, il titanio e il nichel. Quest'ultimo ha già subito un lieve aumento dei prezzi a seguito di queste affermazioni, anche se al momento l'aumento è stato molto contenuto. Se però le limitazioni alle esportazioni russe dovessero concretizzarsi, ci potrebbe essere un nuovo trend rialzista nel mercato di questi 3 metalli.
Taglio dei tassi della BCE
Nella riunione di giovedì 12 settembre la Banca Centrale Europea (BCE) ha optato per un secondo taglio dei tassi di interesse di 25 punti base. La decisione è stata presa all'unanimità ed è stata ampiamente motivata dalla presidente Lagarde. I principali fattori che hanno contribuito al taglio dei tassi sono stati:
- la riduzione dell'inflazione, che si è mostrata coerente con l'andamento atteso dagli analisti. Per il 2025 ci si aspetta un tasso del 2.2% che scenderà all'1.9% nel 2026. L'inflazione core è prevista calare al 2.3% nel 2025 per raggiungere il 2% nel 2026.
- le revisioni al ribasso della crescita del PIL e della domanda interna da parte della BCE.
- il raffreddamento delle tensioni sul costo del lavoro
La presidente della BCE non ha fornito ulteriori informazioni su quando avverrà il prossimo taglio dei tassi. La banca centrale continuerà ad avere un approccio completamente incentrato sui dati evitando di dichiarare esplicitamente le prossime manovre di politica monetaria, come invece è stato fatto dalla FED.
Inflazione USA
Il tasso di inflazione degli Stati Uniti nel mese di agosto è stato in linea con le aspettative degli analisti, al contrario del dato core che ha leggermente sorpreso al rialzo.
L'Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) è cresciuto dello 0.2% m/m, in linea con l'andamento di luglio, ed è calato su base tendenziale passando dal 2.9% al 2.5% a/a.
Il CPI core è salito allo 0.3% m/m dallo 0.2% del mese precedente, ma è rimasto stabile su base annua al 3.2% a/a.
La maggior parte della spinta inflazionistica continua ad essere causata dai servizi abitativi che hanno registrato delle variazioni su base mensile dello 0.5% m/m e su base annua del 5.2% a/a.
Produzione industriale europea
Nel mese di luglio la produzione industriale dell'eurozona è continuata a calare confermando l'attuale trend decrescente del settore. Su base mensile la produzione industriale è calata del -0.3% m/m, mentre su base annua è scesa del -2.2% a/a.
L'attuale debolezza è attribuibile alla mancanza di domanda e alla crescita dei costi di produzione.
Ad ogni modo le riduzioni della produzione industriale sono state comunque meno accentuate rispetto alle aspettative degli analisti. Per i prossimi mesi non ci si attende particolari inversioni di tendenza, data l'attuale debolezza del settore manifatturiero europeo.
ENERGIA
Negli ultimi giorni della settimana l'indice finanziario degli energetici PricePedia subisce una svolta rialzista dovuta ai blocchi alla produzione di petrolio e gas natuale causati dall'uragano Francine.
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
Fatta eccezione per i prezzi del propano liquefatto e, sorattutto, del prezzo unico nazionale (PUN) dell'energia elettrica italiana, la heatmap dei prodotti energetici non rileva variazioni settimanali particolarmente intense delle medie mobili a 3 giorni dei prezzi. La maggior parte dei prodotti energetici ha infatti registrato una breve oscillazione settimanale, che non ha cambiato il livello dei prezzi.
Da segnalare la variazione negativa del PUN, ritornato venerdì sotto a 100 euro/MWh.
HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
MATERIE PLASTICHE
L'indice PricePedia dei prezzi finanziari delle materie plastiche e degli elastomeri ha chiuso la settimana con un rialzo causato dalla ripresa dei prezzi del petrolio e dall'aumento dei prezzi della gomma naturale.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
Nella heatmap di seguito riportata si evidenzia in arancione l'aumento settimanale della media mobile a tre giorni dei prezzi della gomma naturale RSS3.
HeatMap dei prezzi delle materie plastiche e degli elastomeri in euro
FERROSI
I due indici finanziari dei metalli ferrosi si sono avvicinati questa settimana, con l'indice europeo che prosegue una moderata discesa e l'indice cinese che registra un aumento. La debole ripresa sul mercato cinese è dovuta sia all'eccessivo calo che l'indice aveva registrato nelle settimane precedenti, che alle notizie sulle riduzione delle scorte di acciaio presso le principali acciaierie cinesi.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
La heatmap dei ferrosi evidenzia una timida ripresa della maggior parte dei prezzi dei ferrosi, al netto del calo dei prezzi dei coils europei e della vergella.
HeatMap dei prezzi dei ferrosi in euro
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NON FERROSI INDUSTRIALI
I due indici dei non ferrosi segnalano una parziale ripresa dei prezzi dovuta alla riduzione degli inventari settimanali dei principali metalli di base.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
Ad eccezzione delle leghe di alluminio e del piombo SHFE, che è l'unico metallo di base a non aver subito una riduzione delle scorte sulla borsa finanziaria cinese, la heatmap dei non ferrosi segnala un lieve aumento dei prezzi.
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro
ALIMENTARI
Questa settimana gli indici degli alimentari sono rimasti piuttosto stabili, ad eccezione dell'indice dei tropicale che riprende la sua crescita dei prezzi.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari | |
Cereali e Oli | Tropicali |
CEREALI
La heatmap dei cereali evidenzia un aumento settimanale dei prezzi dell'avena, a fronte di una relativa stabilità dei prezzi degli altri cereali.
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
Tropicali
La heatmap dei tropicali evidenzia una crescita dei prezzi del caffè e, soprattutto, del cacao.
Questa settimana, infatti, i prezzi del cacao sono cresciuti a causa del calo delle scorte, dovuto al cattivo raccolto in Ghana e Costa d'Avorio.