La storia si ripete: l'incertezza spinge in alto i prezzi dell'oro e dell'argento
Storicamente l'argento è stato più oggetto di speculazione rispetto all'oro
Pubblicato da Luca Sazzini. .
Preziosi Determinanti dei prezziNell'articolo pubblicato lo scorso fine settimana, Solo i metalli preziosi sembrano immuni dall'attuale fase di incertezza”, si è segnalata la forte crescita dei prezzi finanziari di oro e argento.
Le attuali tensioni geopolitiche, unite al taglio dei tassi di interesse da parte delle banche centrali e all’avvicinamento delle elezioni americane, hanno aumentato la domanda di beni rifugio favorendone la crescita dei prezzi. La cosiddetta “bull run” è iniziata con l’aumento delle riserve auree da parte delle banche centrali, in particolare della Banca Popolare Cinese.
Quando la domanda di oro delle banche centrali ha ripreso a diminuire, la crescita dei prezzi dei beni rifugio è continuata, con l’aumento delle tensioni geopolitiche che hanno alimentato un clima di crescente incertezza.
Gli investitori privati per cercare di tutelarsi da ipotetici crolli futuri dei mercati finanziari, segnalati sia da alcuni analisti che da vari indicatori di mercato, hanno aumentato la propria esposizione in assets decorrelati al resto del portafoglio, come ad esempio oro e argento.
I grafici seguenti riportano gli andamenti crescenti dei prezzi finanziari di oro e argento nel 2024.
Prezzo spot dell'oro CME, in $/oncia troy | Prezzo spot dell'argento CME in $/oncia troy |
Dall’analisi dei grafici emerge chiaramente la forte crescita dei prezzi che ha contraddistinto entrambi i metalli preziosi.
Da inizio anno i prezzi di oro e argento sono cresciuti rispettivamente di circa il 30% e il 40%.
Nell’ultimo anno, la maggior crescita dell’argento è attribuibile sia alla sua maggior domanda per usi industriali che a una componente speculativa. A differenza dell’oro, infatti, l’argento trova diverse applicazioni nell’elettronica, nell’elettrotecnica, nei pannelli fotovoltaici, nelle batterie per auto elettriche, nell’argenteria e nella fotografia. In particolare, negli ultimi anni la domanda di argento legata alla transizione energetica è aumentata, soprattutto per il suo impiego nei pannelli fotovoltaici e nelle batterie delle auto elettriche (EV).
La crescita dell’argento sostenuta da fattori speculativi è dovuta al fatto che i trader tendono a preferire il mercato dell'argento rispetto a quello dell'oro per azioni speculative, grazie alla sua maggiore volatilità e ai valori più contenuti degli scambi giornalieri. Le dimensioni ridotte del mercato consentono agli speculatori di manovrare il prezzo finanziario dell’argento, attraverso acquisti o vendite coordinate tra loro. Questo tipo di dinamiche sarebbe più difficile da replicare all’interno del mercato dell’oro che, oltre ad avere una dimensione significativamente maggiore, è maggiormente domandato dagli investitori di lungo periodo per la sua maggiore decorrelazione rispetto agli altri assets. Ciò fa sì che, nel lungo periodo, l'oro mantenga una maggiore stabilità nei prezzi, a differenza dell'argento, che può subire variazioni di prezzo più intense. Quest’ultimo aspetto è particolarmente evidente se si confrontano i prezzi finanziari di oro e argento in un intervallo temporale sufficientemente lungo.
Nel grafico che segue si riporta il confronto tra i prezzi finanziari di oro e argento quotati al London Bullion Market Association (LBMA), a partire dal 1960.
Dal confronto storico tra i prezzi finanziari di oro e argento si distinguono due cicli dei prezzi in cui l’argento ha registrato delle variazioni nettamente più forti rispetto a quelle dell’oro.
Il primo ciclo è iniziato nel 1979, quando i fratelli Hunt hanno cercato di monopolizzare il mercato dell’argento. I due fratelli, assieme a un gruppo di investitori arabi, erano riusciti a controllare circa il 77% delle riserve d’argento mondiali, acquistando l’argento tramite l’utilizzo di contratti futures.
La bolla finanziaria è scoppiata quando il governo degli Stati Uniti ha venduto le proprie riserve di argento per combattere le turbolenze di mercato provocate dai fratelli Hunt, che furono successivamente accusati di manipolazione del mercato e di insider trading dalla Securities and Exchange Commission (SEC).
La seconda bolla dei prezzi finanziari dell’argento è iniziata nel 2010, con la crisi del debito sovrano in Europa, l’ aumento improvviso della domanda di argento da parte dell’industria fotovoltaica e l’elevata debolezza del dollaro statunitense.
Gli speculatori fecero ampio uso della leva finanziaria per incrementare la loro esposizione sulla crescita dei prezzi dell'argento, che in quegli anni raggiunse i suoi massimi storici. La bolla esplose dopo l'annuncio della FED riguardo all'interruzione del Quantitative Easing (QE), causando un rafforzamento del dollaro statunitense e una rapida ondata di vendite di argento da parte di trader e società di investimento.
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Prezzi dell’argento, delle commodity industriali e dei metalli non ferrosi
Storicamente, i prezzi dell’argento hanno più volte anticipato l'andamento delle commodity industriali, in particolare dei metalli non ferrosi. La motivazione va ricercata in un effetto "imitazione" che l'argento svolge nei confronti, soprattutto, dei metalli non ferrosi. I trader e gli investitori istituzionali monitorano l'argento per avere segnali di tendenze future nei mercati dei metalli, sia per le fasi di crescita che per quelle di diminuzione. La relazione tra dinamica del prezzo dell'argento e quella dei metalli non ferrosi appare di tipo probabilistico, nel senso che un aumento (diminuzione) del prezzo dell'argento crea le condizioni affinchè si verifichi un aumento (o una diminuzione) anche del prezzo dei metalli non ferrosi.
Il grafico seguente mostra un confronto tra i prezzi finanziari e doganali dell'argento e gli indici delle commodity industriali[1] e dei metalli non ferrosi nell'UE.
Confronto tra i prezzi finanziari di argento, commodity industriali e non ferrosi
Dall’analisi del grafico si evidenzia come i prezzi dell'argento abbiano anticipato più volte le dinamiche dell’indice degli Industriali (Europa) e dell’indice dei non ferrosi (Europa).
L'anticipazione più evidente dal lato delle riduzioni dei prezzi è avvenuta nella crisi del 2008, mentre quella più evidente dal lato degli aumenti ha caratterizzato la parte centrale del 2020.
Anche nel 2024 si è registrato un forte incremento dei prezzi dell'argento, ma in questo caso l'effetto sembra essere stato quello di "stabilizzatore" della dinamica dei metalli non ferrosi, impedendo che la debole domanda si traducesse in una riduzione dei loro prezzi anche nel 2024.
Conclusioni
Questa analisi ha evidenziato le principali differenze nelle dinamiche finanziarie dei prezzi di oro e argento. I prezzi dell'oro hanno mostrato una maggiore stabilità, mentre quelli dell'argento si sono rivelati più sensibili sia alle variazioni della domanda per usi industriali sia a componenti speculative.
L'argento ha attraversato periodi di forte volatilità, come nei cicli del 1979-1981, quando i fratelli Hunt tentarono di monopolizzare il mercato, e del 2010-2013, caratterizzato dalla crisi del debito sovrano, dall'improvvisa crescita della domanda da parte dell'industria fotovoltaica e dalla debolezza del dollaro USA.
L'analisi ha inoltre evidenziato come i prezzi finanziari e doganali dell'argento tendano ad anticipare l'andamento dei prezzi delle commodity industriali, in particolare dei metalli non ferrosi.
[1] L'indice PricePedia del prezzo degli Industriali (Europa) risulta dall'aggregazione degli indici relativi alle seguenti categorie merceologiche: Ferrosi, Non Ferrosi, Legno e Carta, Chimica: Specialty, Chimici Organici, Chimici Inorganici, Plastiche ed Elastomeri e Fibre Tessili.