Mercati delle commodity messi sotto pressione da diversi shock
Dietro ai numerosi shock settoriali permangono gli effetti della debolezza della domanda globale
Pubblicato da Luca Sazzini. .
Indicatori Congiunturali Settimana Finanziaria Materie PrimeSintesi settimanale dei prezzi finanziari delle commodity
Nell’articolo della scorsa settimana: “Effetto Trump sui mercati finanziari” si è evidenziato come il risultato delle elezioni americane abbia esercitato una pressione negativa sui prezzi dei metalli industriali. Questo effetto è attribuibile a diversi fattori, tra cui l’apprezzamento del dollaro, il rallentamento previsto nella transizione energetica statunitense e i timori legati a un possibile incremento delle tariffe commerciali. Tuttavia, nello stesso periodo, i prezzi finanziari dei metalli industriali erano rimasti relativamente stabili, sostenuti da segnali positivi provenienti dall’economia cinese e dall’attesa di ulteriori misure di stimolo annunciate durante il National People’s Congress (NPC).
In quella sede, i legislatori cinesi hanno approvato l'aumento del limite di indebitamento per i governi locali al fine di stimolare la crescita economica e aiutare le amministrazioni locali a gestire i rischi legati al debito. Il finanziamento di 10 trilioni di yuan non è, però, risultato sufficiente a soddisfare le aspettative dei mercati finanziari che, con la vittoria di Donald Trump alle presidenziali americane, scontavano uno stimolo fiscale di entità superiore.
La delusione dei mercati finanziari, unita all’ulteriore rafforzamento del dollaro registrato questa settimana, ha avuto un impatto negativo sui prezzi dei metalli industriali, sia ferrosi che non ferrosi, che sono tornati a calare.
Attualmente, infatti, le misure di sostegno annunciate dal governo cinese, oltre ad essere insufficienti, si sono concentrate quasi unicamente sulla liquidazione degli immobili invenduti, piuttosto che su nuove costruzioni, limitando la ripresa della domanda di metalli industriali prevista dagli investitori.
Ieri, il Ministero delle Finanze cinese ha annunciato la fine della politica di rimborso delle tasse sulle esportazioni di alluminio, con effetto dal 1° dicembre. Questa decisione ha causato un aumento del prezzo dell'alluminio al LME del 5.4%. Secondo molti analisti, la misura potrebbe avere significative ripercussioni sul mercato globale dell'alluminio. Tuttavia, non è scontato che l’eliminazione dei rimborsi fiscali riesca a compensare gli effetti della debolezza della domanda mondiale. Infatti, nonostante il rimbalzo di venerdì, la settimana si è chiusa senza un incremento complessivo.
Nel corso della settimana, le deludenti misure annunciate durante il NPC non hanno impattato solo i prezzi finanziari dei metalli industriali, ma anche quelli dei prodotti energetici. La percezione di una domanda cinese debole ha influenzato le quotazioni del petrolio, già sotto pressione per l'indebolimento dell’uragano Rafael che è stato declassato a ciclone post-tropicale. La riduzione dell'indice complessivo degli energetici è risultata tuttavia contenuta a causa del forte aumento dei prezzi del gas naturale europeo.
Situazioni di tensione nel mercato del gas europeo
La società energetica austriaca OMV ha vinto una causa contro Gazprom presso la Camera di Commercio Internazionale (ICC) per le forniture di gas irregolari ricevute in Germania nel 2022. OMV intende recuperare i 230 milioni di euro di danni riconosciuti riducendo i propri pagamenti alla compagnia russa. Il prossimo pagamento richiesto da Gazprom è previsto per il 20 novembre 2024, per un importo stimato di 213 milioni di euro. Tuttavia, se OMV decidesse di trattenere l’intero importo, Gazprom potrebbe rescindere il contratto, mettendo a rischio le forniture di gas verso l’Europa.
Un ulteriore elemento di pressione sui prezzi del gas deriva dalle dichiarazioni del ministro dell’economia tedesco, che ha chiesto ai porti tedeschi di respingere i carichi di gas naturale liquefatto (GNL) di origine russa per tutelare gli "interessi pubblici preminenti" del paese.
A complicare ulteriormente la situazione, gli stoccaggi di gas europei si stanno riducendo più rapidamente del previsto a causa di un freddo più intenso delle attese e della bassa produzione di energia eolica. Questa riduzione è stata compensata da un aumento della produzione di energia tramite centrali a ciclo combinato a gas (Combined Cycle Gas Turbine, CCGT), aumentando così il consumo delle riserve di gas.
Inflazione USA
I dati sull’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) degli Stati Uniti sono stati coerenti con le aspettative degli analisti.
La crescita dell’indice headline rimane costante allo 0.2% su base mensile, ma subisce una lieve accelerazione su base annua dal 2.4% al 2.6%. L’indice core, ovvero l’indice al netto di energia e alimentari, è rimasto costante sia su base mensile che su base annua, registrando delle crescite rispettivamente dello 0.3% m/m e del 3.3% a/a, entrambe coerenti con le previsioni degli analisti.
L’unica sorpresa nei dati di ottobre dell’IPC USA è data dalla riaccelerazione dei servizi abitativi allo 0.4% m/m, contro lo 0.2% m/m di settembre.
Nel complesso i dati sull’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti non dovrebbero modificare le prospettive di politica economica. Attualmente l’inflazione sui beni core continua a rimanere piuttosto elevata, ma non dovrebbe compromettere un moderato allentamento dei tassi da parte della Federal Reserve.
Il presidente Powell ha però ribadito in settimana che l’economia statunitense continua a rimanere solida e che non vi è alcuna urgenza nel tagliare i tassi di interesse. Questa affermazione ha contribuito al rafforzamento del dollaro americano, che ha facilitato la discesa dei prezzi dei metalli industriali.
Analisi congiunturale dell'eurozona
I dati Eurostat hanno confermato una crescita trimestrale del PIL e dell’occupazione pari rispettivamente allo 0.4% t/t e allo 0.2% t/t, nel terzo trimestre 2024, sostenuta principalmente dai servizi.
Dal lato della produzione industriale si registra, infatti, una forte contrazione sia su base mensile che su base annua, entrambe inferiori alle aspettative degli analisti.
Nel mese di settembre la produzione industriale dell’eurozona è calata rispettivamente del -2% m/m e del -2.8/ a/a.
Questa decrescita è dipesa soprattutto dalla riduzione della produzione energetica e dei beni strumentali. Ciò contribuisce a risaltare ulteriormente l’attuale debolezza dell’economia europea, che continua a rimanere in stagnazione.
Si rimane in attesa delle stime flash del Purchasing Management Index (PMI) della prossima settimana, dalle quali ci si aspetta un'ulteriore contrazione del settore manifatturiero il cui dato del PMI è stimato a un valore di 46 punti.
ENERGIA
L'indice finanziario dei prodotti energetici PricePedia registra una prosecuzione della fase di riduzione nonostante l'aumento dei prezzi del gas naturale.
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
La heatmap degli energetici evidenzia una forte crescita dei prezzi del gas naturale europeo e dell'energia elettrica italiana, a fonte di una generalizzata riduzione di tutti i prezzi della filiera petrolifera.
HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
MATERIE PLASTICHE
L'indice PricePedia delle materie plastiche e degli elastomeri del mercato cinese prosegue con il suo trend ribassista.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
FERROSI
Gli indici finanziari dei metalli ferrosi registrano una flessione dovuta alla delusione degli stimoli fiscali annunciati dal governo cinese.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
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NON FERROSI INDUSTRIALI
Gli indici finanziari dei metalli non ferrosi industriali segnalano una significativa riduzione dei prezzi nei mercati del London Metal Exchange (LME) e dello Shanghai Futures Exchange (SHFE). La forte crescita del prezzo dell'alluminio di venerdì non è stata tale da invertire la tendenza dell'indice aggregato.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
La heatmap sottostante evidenzia un calo settimanale dei prezzi particolarmente accentuato per rame e stagno.
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro
ALIMENTARI
Gli indici finanziari dei cereali e degli oli alimentari hanno annullato i rialzi della scorsa settimana, mentre l'indice dei tropicali ha registrato un forte aumento.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari | |
Cereali e Oli | Tropicali |
CEREALI
La heatmap dei cereali evidenzia una discesa dei prezzi di avena e frumento, a fronte di un aumento del prezzo del riso grezzo.
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
TROPICALI
La heatmap dei tropicali segnala un'importante crescita settimanale dei prezzi del cacao e del caffè.
La crescita dei prezzi del cacao è principalmente legata alla possibile carenza di offerta dovuta ai timori
per l'approvazione delle normative europee sulla deforestazione.
I mercati finanziari temevano che l'entrata in vigore immediata di questo regolamento, senza modifiche o rinvii, avrebbe potuto limitare significativamente le importazioni di cacao da paesi con alti livelli di deforestazione. Tuttavia, il voto di venerdì ha dissipato temporaneamente queste preoccupazioni, confermando un rinvio di un anno nell'applicazione di queste nuove norme.
L'effetto di questo rinvio sui mercati finanziari è risultato molto contenuto.
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
OLI
Dall'analisi della heatmap emerge una discesa dei prezzi dell'olio di semi di soia.