Effetto dell'escalation Russia Ucraina sui prezzi delle commodity
L'aumento dell'incertezza fa crescere i prezzi dell'oro e dell'energia
Pubblicato da Luca Sazzini. .
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L’inasprimento del conflitto tra Russia e Ucraina, provocato dall'invio di truppe nord coreane al fronte, dall'uso di missili occidentali da parte di Kiev per colpire il territorio russo e dal primo lancio di un missile continentale russo contro l'Ucraina, ha alimentato i timori dei mercati finanziari provocando un rialzo dei prezzi dell'oro e degli energetici.
Le preoccupazioni per una possibile escalation sono state amplificate dalle dichiarazioni di Vladimir Putin, che ha definito la guerra tra Russia e Ucraina un "conflitto mondiale", minacciando attacchi contro i paesi che hanno fornito armi a Kiev. A ciò si è aggiunta l'approvazione di un decreto che autorizza la Russia all’uso di armi nucleari in risposta ad attacchi di “stati non nucleari” sostenuti da potenze nucleari.
Queste tensioni hanno impattato prevalentemente i prezzi energetici, soprattutto per via degli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine, che hanno aumentato il rischio di controffensive sugli impianti russi. Questo scenario ha favorito un rialzo dei prezzi del petrolio, accentuato dalla chiusura del giacimento norvegese Johan Sverdrup, a causa di un’interruzione di corrente, e dalla riduzione della produzione di greggio nel giacimento Tengiz in Kazakistan per lavori di riparazione.
Nonostante una parte della produzione dell’impianto Johan Sverdrup sia già stata ripristinata, ci vorrà comunque del tempo prima che l’impianto possa tornare alla piena capacità operativa.
Il mercato del gas naturale è stato anch’esso influenzato dall’escalation delle tensioni geopolitiche.
Il prezzo del TTF Olanda ha continuato a crescere, anche se i timori relativi alle possibili interruzioni dei flussi di gas russo verso l'Europa non si sono concretizzati. La sospensione delle forniture di Gazprom alla compagnia austriaca OMV non ha avuto un impatto significativo sull'offerta di gas in Europa, perchè i volumi originariamente destinati a OMV sono stati venduti ad altri acquirenti o intermediari, che li hanno successivamente rivenduti sul mercato europeo.
Nel complesso, però, i prezzi del gas naturale che hanno registrato i rialzi più elevati non sono stati quelli del TTF Olanda, ma quelli dell’Henry Hub USA, che sono stati influenzati dal calo dei livelli di stoccaggio e dalle temperature più rigide del previsto negli Stati Uniti.
Nel settore dei metalli, il mercato europeo dei ferrosi ha proseguito la sua graduale discesa dei prezzi, mentre i mercati degli altri metalli industriali sono rimasti relativamente stabili. L’annuncio della scorsa settimana del ministro delle finanze cinese, di abolire i rimborsi fiscali sulle esportazioni di alluminio e rame, non è stato sufficiente per favorire una ripresa dei prezzi dei non ferrosi, che rimangono contraddistinti da una forte debolezza della domanda mondiale.
Nel mercato degli alimentari si registra una discesa dei prezzi degli oli e la prosecuzione di una fase di continue
oscillazioni per i cereali e i prodotti tropicali.
PMI
Eurozona
Nel mese di novembre le stime flash del Purchasing Managers Index (PMI) segnalano una contrazione dell’economia nell’eurozona.
La stima flash del PMI composito ammonta a 48.1, in calo rispetto ai 50 punti del dato definitivo di ottobre.
Il dato più preoccupante riguarda il settore manifatturiero, che ha registrato un indice PMI pari a 45.2 punti, contro i 46 punti di ottobre. Come annunciato nell’articolo della scorsa settimana: "Mercati delle commodity messi sotto pressione da diversi shock", gli analisti si aspettavano già una contrazione del settore manifatturiero, ma il dato effettivo è risultato comunque al di sotto delle loro aspettative, che indicavano un PMI di 46 punti. Questo dato, unito al calo della produzione industriale segnalato la scorsa settimana, evidenzia una persistente debolezza dell’economia dell’eurozona, che da tempo rimane in stagnazione senza segnali di ripresa.
Il PMI del settore dei servizi, che fino ad ora era l’unico che registrava una lieve crescita, è tornato sotto la soglia dei 50 punti.
Il dato di novembre si attesta, infatti, a 49.2, in calo rispetto ai 51.6 del mese precedente e al di sotto delle aspettative degli analisti (51.6).
Stati Uniti
I nuovi dati dei PMI flash di novembre segnalano una crescita dell’economia statunitense, che si conferma molto più forte rispetto a quella della zona euro.
Il PMI composito è stimato a 55.3 punti, in aumento rispetto al dato di ottobre che era risultato pari a 54 .1.
La stima flash del PMI manifatturiero è pari a 48.8, al di sotto della soglia di 50 punti, ma in linea con le aspettative degli analisti e superiore di 0.3 punti rispetto al dato di ottobre.
Il PMI flash dei servizi è pari a 57, punti in aumento rispetto alle previsioni degli analisti (55.2) e ai dati dello scorso mese (55).
Nel complesso i dati dei PMI flash degli Stati Uniti sono risultati positivi. Il settore trainante dell'economia statunitense si conferma essere quello dei servizi, mentre quello manifatturiero rimane in difficoltà.
Inflazione Eurozona
Questa settimana, Eurostat ha confermato che l'Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) nella zona euro è cresciuto del 2% su base annua a ottobre, in lieve aumento rispetto all'1,7% di settembre, ma in netto calo rispetto al 2,9% dello stesso mese dell'anno precedente.
L'aumento più significativo arriva dalla componente dei servizi che ha registrato una crescita dei prezzi del 4% rispetto a ottobre 2023.
Il dato core, che esclude i beni più volatili come energia, alimentari, alcol e tabacco, ha segnalato un incremento del 2.7% su base annua, in linea con le aspettative degli analisti.
ENERGIA
L'indice finanziario dei prodotti energetici PricePedia segue una svolta rialzista dovuta all'escalation del conflitto russo-ucraino.
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
La heatmap degli energetici evidenzia una generale crescita dei prezzi dell'energia, specialmente per quello del gas naturale degli Stati Uniti (Henry Hub).
HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
MATERIE PLASTICHE
L'indice PricePedia delle materie plastiche e degli elastomeri registra un rialzo dei prezzi, in linea con l'aumento dei prezzi dell'energia.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
La heatmap di seguito riportata segnala un aumento dei prezzi del LLDPE Cina e della gomma naturale RSS3.
HeatMap dei prezzi delle materie plastiche e degli elastomeri in euro
FERROSI
L'indice finanziario dei metalli ferrosi Europa prosegue il suo trend ribassista, mentre l'indice cinese rimane relativamente stabile.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
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NON FERROSI INDUSTRIALI
Gli indici finanziari dei metalli non ferrosi industriali registrano delle oscillazioni dei prezzi che non ne alterano la dinamica.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
La heatmap sottostante evidenzia lievi aumenti per i prezzi di nichel e alluminio.
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro
ALIMENTARI
Gli indici dei prezzi alimentari stanno registrando dinamiche molto differenziate. Si osservano, infatti, alcune oscillazioni negli indici dei cereali, una prosecuzione della fase di aumento dei prodotti tropicali e una flessione dell'indice degli oli.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari | |
Cereali e Oli | Tropicali |
CEREALI
La heatmap dei cereali evidezia un aumento dei prezzi del frumento, attribuibile all'escalation del conflitto tra Russia e Ucraina e allo scarso raccolto in Francia.
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
Tropicali
La heatmap dei tropicali segnala una crescita dei prezzi soprattutto del caffè.
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
OLI
Dall'analisi della heatmap emerge una discesa generale dei prezzi degli oli alimentari.