Medio Oriente: gli effetti della distensione sui mercati globali delle materie prime
La tregua tra Israele e Hezbollah guida il calo di petrolio, oro e dollaro
Pubblicato da Luca Sazzini. .
Indicatori Congiunturali Settimana Finanziaria Materie PrimeSintesi settimanale dei prezzi finanziari delle commodity
Nell’articolo della scorsa settimana: "Effetto dell'escalation Russia-Ucraina sui prezzi delle commodity" si era evidenziato l’effetto dell’escalation del conflitto russo-ucraino sui prezzi finanziari delle commodity.
L’inasprimento della crisi aveva influenzato principalmente i mercati degli energetici e dell’oro, che in quella settimana hanno registrato tendenze al rialzo.
Questa settimana si è osservato un movimento opposto, attribuibile alla tregua tra Israele ed Hezbollah. Il calo più marcato nei prezzi di oro e petrolio è avvenuto nella giornata di lunedì 25, quando già si erano diffuse le voci dell’accettazione della proposta di un cessate il fuoco, da parte del ministro israeliano Benyamin Netanyahu, durante una riunione sulla sicurezza svoltasi domenica sera. La tregua è stata poi approvata dal governo israeliano nella serata di martedì, ed è ufficialmente entrata in vigore nella mattinata di mercoledì 27 novembre.
Nonostante la sospensione del conflitto abbia momentaneamente placato le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, persistono forti timori riguardo a una possibile violazione dell’accordo di tregua. L’esercito israeliano ha, infatti, accusato Hezbollah di aver violato più volte l'accordo di cessate il fuoco. Inoltre, il presidente israeliano Netanyahu ha ufficialmente dichiarato che nonostante sia favorevole a una pausa temporanea nel conflitto a Gaza, non accetterebbe una cessazione definitiva delle ostilità come richiesto da Hamas.
Queste ultime dichiarazioni hanno contribuito al lieve recupero dei prezzi dell’oro e del petrolio nella giornata di giovedì.
Nel prossimo incontro dell'OPEC+ ci si aspetta l'annuncio di un ulteriore ritardo all'aumento della produzione di petrolio prevista per gennaio. Un aumento prematuro, infatti, potrebbe generare un eccesso di offerta troppo elevato, considerando la persistente debolezza della domanda.
Secondo l’analisi delle scorte settimanali USA dell’Energy Information Administration (EIA), il calo delle riserve di gas naturale è stato inferiore alle aspettative. Questo ha favorito la riduzione dei prezzi dell’Henry Hub, che avevano registrato degli aumenti a causa del clima rigido negli Stati Uniti. Nonostante il freddo persistente, sembra che la domanda di gas statunitense non sia cresciuta come previsto dal mercato, interrompendo momentaneamente la salita dei prezzi del gas naturale Henry Hub.
Nel mercato dei metalli industriali, i prezzi dei metalli ferrosi e non ferrosi hanno mostrato una relativa stabilità.
Durante la settimana, il presidente Donald Trump ha annunciato tramite un post l'intenzione di imporre nuovi dazi sulle importazioni provenienti da Cina, Canada e Messico. L'annuncio ha provocato un calo dei prezzi dei principali metalli di base, nonostante l'indebolimento del dollaro di questa settimana. Tuttavia, finora non si sono osservate variazioni di prezzo rilevanti, dato che gli indici dei metalli industriali continuano a registrare livelli pressochè analoghi a quelli della scorsa settimana.
Tra i beni alimentari, si è registrato un aumento particolarmente accentuato per i prezzi del caffè, alimentato dalle preoccupazioni riguardo al calo delle scorte globali, causato dalle difficoltà nelle forniture da parte dei principali paesi produttori. In Brasile e Vietnam, infatti, una grave siccità all'inizio dell'anno è stata seguita da intense piogge durante il periodo di raccolta, che hanno compromesso la qualità e la quantità del raccolto.
Inflazione
Area Euro
Nel mese di novembre l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) headline dell’area euro ha registrato un calo su base mensile dello 0.3% m/m, come atteso dagli analisti.
Questa diminuzione è attribuibile principalmente al calo stagionale dei prezzi dei servizi, che sono scesi dello 0.9% m/m.
Su base tendenziale l’indice IPC è cresciuto al 2.3% a/a, in linea con le aspettative degli analisti, ma in aumento rispetto al dato di ottobre, che ammontava al 2% a/a.
L’indice IPC al netto di energia e beni alimentari, la misura preferita dalla BCE, è cresciuto del 2.8%, un decimo di punto in più della crescita tendenziale registrata ad ottobre.
Questi dati evidenziano una persistenza dell’inflazione nell’eurozona, con valori superiori all’obiettivo del 2% fissato dalla BCE. Tuttavia, è improbabile che ostacolino gli attesi tagli dei tassi da parte della BCE, soprattutto alla luce della debolezza dell’economia europea.
Stati Uniti
Questa settimana sono usciti i dati del Personal Consumption Expenditures (PCE), la misura dell’inflazione preferita dalla Federal Reserve (FED).
Come previsto dagli analisti, la crescita dell’inflazione del mese di ottobre misurata dall’indice PCE è del 2.3% a/a, in aumento rispetto al 2% a/a dello scorso mese.
L’indice PCE core, ovvero al netto di energia e alimentari, è cresciuto al 2.8% a/a, in aumento rispetto al dato di settembre (2.7% a/a) e in linea con le attese degli analisti.
Su base mensile, invece, l’indice core è rimasto invariato, con un tasso di crescita dello 0.3% m/m.
ENERGIA
L'indice finanziario dei prodotti energetici PricePedia segue una svolta al ribasso dovuta alla tregua in Medio Oriente.
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
La heatmap degli energetici evidenzia una riduzione dei prezzi del petrolio e dei suoi derivati.
HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
MATERIE PLASTICHE
L'indice PricePedia delle materie plastiche e degli elastomeri registra una lieve oscillazione settimanale, che non ne altera i livelli dei prezzi.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
FERROSI
L'indice finanziario dei metalli ferrosi Europa si riprende leggermente, mentre l'indice dei ferrosi Cina rimane stabile.
La lieve ripresa dell'indice europeo è attribuibile principalmente all'indebolimento del dollaro registrato in questa settimana.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
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NON FERROSI INDUSTRIALI
L'indice dei non ferrosi LME segue una lieve oscillazione dei prezzi, mentre l'indice SHFE resta maggiormente stabile.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
La heatmap sottostante evidenzia la caduta dei prezzi dello stagno, a fronte di un aumento dei prezzi dello zinco.
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro
ALIMENTARI
L'indice dei cereali prosegue la sua lenta riduzione dei prezzi fino alla giornata di mercoledì 27.
L'interruzione dell'indice è dovuta alla chiusura del mercato finanziario del Chicago Mercantile Exchange, per via della festa del ringraziamento degli Stati Uniti.
L'indice dei tropicali prosegue il suo trend rialzista, alimentato dall'aumento dei prezzi del caffè, mentre l'indice degli oli mantiene una dinamica al ribasso nonostante la debole oscillazione positiva degli ultimi giorni.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari | |
Cereali e Oli | Tropicali |
CEREALI
La heatmap dei cereali evidezia una diminuzione dei prezzi di frumento, mais e avena.
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
TROPICALI
La heatmap dei tropicali segnala la forte crescita dei prezzi del caffè.
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
OLI
Dall'analisi della heatmap emerge un calo della media mobile settimanale dei prezzi di tutti gli oli, ad esclusione del prezzo dell'olio di palma.