Accelera la crescita dei prezzi dei non ferrosi

Effetto del sovrapporsi di shock temporanei oppure anticipazione dei futuri aumenti della domanda?

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Propensione della BCE verso un prossimo taglio dei tassi

In seguito ai nuovi dati incoraggianti riguardanti il calo dell'inflazione europea la presidente Christine Lagarde, durante l'annuncio di politica monetaria, si è mostrata propensa a un prossimo taglio dei tassi di interesse. La decisione del consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) di mantenere i tassi invariati nella riunione dell'11 aprile, sarà quindi molto probabilmente, l'ultima decisione di politica monetaria restrittiva.
La BCE ha evitato di dichiarare esplicitamente la data di quando avverrà il prossimo taglio dei tassi tuttavia, dato che alcuni membri del consiglio direttivo si erano già mostrati favorevoli ad un taglio dei tassi nella riunione di questa settimana, si prevede che, a meno di eventuali shock imprevisti sul lato inflazione, nella prossima riunione del 6 giugno 2024 la riduzione dei tassi sia quasi certa.

La vischiosità dell’inflazione statunitense

Se sul fronte europeo l’inflazione sta seguendo un percorso verso il rientro del livello dei tassi auspicati, la situazione è fortemente diversa per quanto riguarda l’economia statunitense.
I nuovi dati dell’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) delle famiglie statunitensi nel mese di marzo hanno ancora sorpreso al rialzo le previsioni degli analisti. I due indici headline e core registrano entrambi una variazione su base mensile dello 0.4%, contro le aspettative dello 0.3%. L’inflazione headline segnala un aumento dei prezzi su base tendenziale al 3.5% a/a, rispetto alle previsioni del 3.2%. Il dato core, ovvero il dato depurato da energia e alimentari, anzichè rallentare come atteso, rimane stabile ad un tasso del 3.8% a/a.
La continua persistenza dell’inflazione USA sembra dipendere soprattutto dal settore dei servizi non abitativi, che nel mese di marzo registra un’accelerazione dei prezzi dello 0.8% m/m, rispetto allo 0.6% m/m registrato nei due mesi precedenti. Questa accelerazione inattesa dei servizi non abitativi, unita al venir meno del contributo deflativo del settore energetico, convince sempre più gli operatori del mercato a un rinvio dei tagli dei tassi di interesse da parte della FED. Per il 2024, infatti, stanno aumentando fortemente le aspettative secondo le quali la Federal Reserve effettuerà solamente due tagli dei tassi di interesse da 25 punti base, rispetto ai tre tagli precedentemente attesi.
Questa modifica delle attese degli operatori sulla riduzione dei tassi USA si è riflessa sul tasso di cambio del dollaro, che negli ultimi due giorni si è impennato, raggiungendo livelli che non si vedevano dallo scorso novembre.

Il rinvio del taglio dei tassi da parte della FED non dovrebbe comunque ostacolare il primo taglio dei tassi della Banca Centrale Europea. La stessa presidente Lagarde ha infatti affermato che l’inflazione europea ha cause diverse da quella statunitense e che la Banca Centrale Europea è indipendente dalle decisioni delle altre banche centrali. Sembra quindi molto probabile una differenza di timing tra il primo taglio dei tassi di interesse da parte della BCE e della FED.

Dinamiche di breve periodo sui mercati delle materie prime

Nei mercati delle materie prime continuano a verificarsi shock di breve periodo che alterano la dinamica dei prezzi di mercato. tra questi:

  • il prezzo del gas naturale europeo che nella giornata di giovedì 11 aprile ha registrato un rialzo improvviso dovuto a un attacco russo contro le infrastrutture di stoccaggio del gas ucraino;
  • il rialzo dei prezzi dello stagno dovuto all’aumento dei conflitti in Nord Kivu, provincia ricca di stagno della Repubblica Democratica del Congo;
  • i prezzi dei minerali di ferro Cina, che da tempo seguivano una dinamica al ribasso dei prezzi data dalla debolezza della domanda cinese, in questa settimana hanno subito un lieve shock positivo dovuto ad un aumento delle aspettative della crescita della domanda di acciaio in India.

Gli unici trend che per ora continuano a rimanere solidi e non hanno mostrato segnali di cedimento della loro dinamica sono quelli degli alimentari tropicali, guidati dalla crescita del cacao e dei metalli preziosi. In particolare i prezzi di oro e argento, sostenuti dai cattivi dati riguardanti l’inflazione negli Stati Uniti, hanno continuato a registrare dei nuovi massimi anche in questa settimana.
Di seguito si riportano le quotazioni dei prezzi spot dei due metalli, rilevati al Chicago Mercantile Exchange (CME).

Prezzo spot dell'oro quotato al Chicago Mercantile Exchange (CME) Prezzo spot dell'argento quotato al Chicago Mercantile Exchange (CME)
Prezzo dell'oro quotato al Chicago Mercantile Exchange (CME) Prezzo spot dell'argento quotato al Chicago Mercantile Exchange (CME)

ENERGIA

Questa settimana l’indice finanziario dei prezzi energetici elaborato da PricePedia ha registrato diverse oscillazioni, muovendosi però solo lateralmente.

Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
Indici finanziari PricePedia dei prezzi dell'energia

Dalla heatmap dei prezzi degli energetici si evidenzia il forte aumento dei prezzi del gas naturale europeo (TTF Olanda), che nella sola giornata di giovedì hanno registrato una variazione giornaliera di oltre l’8%. Questo andamento, chiaramente contrario all’attuale trend di mercato, è dovuto all’attacco della Russia alle infrastrutture di stoccaggio del gas ucraino.
Nonostante le preoccupazioni del mercato per l’aumento del rischio fornitura, i fondamentali continuano a suggerire una tendenza al ribasso dei prezzi del gas in Europa, dati gli attuali alti livelli di stoccaggio.

HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
HeatMap dei prezzi dei degli energetici

 

MATERIE PLASTICHE

L'indice finanziario delle materie plastiche quotate in Cina prosegue con una salita guidata dalla ripresa dei prezzi della gomma naturale RSS3.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
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FERROSI

Si attenua la tendenza al ribasso dei due indici finanziari dei metalli ferrosi, che in questa settimana segnalano una tenuta dei livelli dei prezzi. L’arresto alla caduta dei prezzi è stato guidato principalmente dai metalli ferrosi Cina che negli ultimi giorni hanno registrato una ripresa, nonostante la loro forte tendenza al ribasso di medio periodo.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi

Dalla heatmap dei ferrosi emerge che l'aumento di prezzo più sostenuto, seppur ancora lieve, ha riguardato i minerali di ferro Cina. Questo arresto della fase di riduzione dei prezzi dei minerali di ferro Cina è dovuto alle ultime previsioni della World Steel Association (WSA), che stimano una crescita della domanda globale di acciaio su base annua dell’1.7% e dell’1.2%, rispettivamente nel 2024 e nel 2025. Data l’attuale debolezza del mercato cinese la crescita della domanda è guidata dall’India, le cui proiezioni attestano una crescita della domanda su base annua dell’8%, sia nel 2024 che nel 2025, grazie alla continua espansione nel settore delle infrastrutture.

HeatMap dei prezzi dei metalli ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei metalli ferrosi

 

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NON FERROSI INDUSTRIALI

I due indici finanziari dei metalli non ferrosi, quotati al London Metal Exchange (LME) e allo Shanghai Futures Exchange (SHFE), continuano a segnalare una crescita dei prezzi. Si nota però una prima correzzione dei prezzi avvenuta nella giornata di giovedì all'interno del mercato LME.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali

Dalla heatmap dei non ferrosi si evidenzia una crescita generale dei prezzi. L’aumento più intenso ha riguardato i prezzi dello stagno che, a causa del continuo calo delle scorte e dei crescenti problemi dal lato dell’approvigionamento, hanno registrato una crescita settimanale della media mobile a doppia cifra.
L’inasprimento dei conflitti in Nord Kivu, una provincia ricca di stagno della Repubblica Democratica del Congo, ha iniziato a suscitare delle preoccupazioni sulla possibile riduzione delle esportazioni di stagno. Secondo l’International Tin Association (ITA), sebbene non ci siano ancora prove di un arresto delle esportazioni di stagno si possono prevedere dei ritardi nelle spedizioni. Questa preoccupazione va ad aggiungersi all’attuale incertezza sullo stato della miniera di Man Maw in Myanmar, che ha sospeso le attività minerarie dallo scorso agosto.

HeatMap dei prezzi dei metalli non ferrosi industriali in euro
HeatMap dei prezzi dei metalli non ferrosi industriali

 

ALIMENTARI

Gli indici finanziari dei prodotti agricoli hanno registrato dei trend settimanali differenti tra loro: l'indice dei tropicali prosegue la sua forte fase rialzista, l'indice dei cereali rimane relativamente stabile e l'indice degli oli registra una lieve flessione che non appare, tuttavia, come un inversione della tendenza all'aumento che ha caratterizzato il mese di marzo.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari
Cereali e Oli Tropicali
Indice PricePedia prezzi alimentari cereali e oli Indice PricePedia prezzi alimentari tropicali

TROPICALI

Dalla heatmap dei tropicali si evince un aumento dei prezzi sia del caffè che del cacao.

HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
HeatMap dei prezzi degli alimentari tropicali