Sanzioni Russia: dai metalli agli energetici?
L'amministrazione Biden valuta sanzioni alle importazioni di petrolio russo
Pubblicato da Luca Sazzini. .
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Mentre l'Unione Europea inizia a discutere sul quindicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, l’amministrazione Biden sta valutando di introdurre delle nuove sanzioni alle importazioni di petrolio di origine russa.
La diffusione di questa notizia ha aumentato l'incertezza sui prezzi finanziari del petrolio e dei suoi derivati, che in questa settimana hanno registrato dei rialzi.
Oltre al prezzo del petrolio, altri aumenti settimanali nel settore energetico hanno riguardato il prezzo italiano del PUN dell'energia elettrica e del gas naturale USA Henry Hub. La crescita del Prezzo Unico Nazionale (PUN) italiano è legata allo sciopero dei lavoratori delle strutture nucleari e idroelettriche del colosso francese EDF, che ha provocato un calo della produzione di energia elettrica di circa 2.5 gigawatts nella giornata di martedì e una riduzione delle esportazioni verso l'Italia. L’aumento dei prezzi spot dell’Henry Hub è attribuibile invece alla riduzione degli stoccaggi di gas dovuta all’aumento dei consumi a seguito del recente clima rigido negli Stati Uniti.
Un prezzo che, invece, si è mosso contro la dinamica comune del proprio settore è stato quello del gas naturale europeo TTF Olanda, che ha subito una flessione a fronte di un clima in Europa più mite del previsto.
Durante la Central Economic Work Conference, il governo cinese ha confermato l'intenzione di aumentare il deficit fiscale e adottare una politica monetaria più accomodante per stimolare la ripresa economica del paese. Queste dichiarazioni hanno avuto un impatto positivo sui prezzi finanziari, spingendo al rialzo i principali indici del mercato azionario cinese. Tuttavia, i prezzi finanziari dei metalli industriali sono rimasti sostanzialmente stabili, senza registrare variazioni significative a seguito di queste notizie.
L'unico settore, a parte quello energetico, a segnare un aumento sostanziale nei prezzi settimanali è stato quello dei tropicali, trainato dal rialzo, questa settimana, dei prezzi del cacao.
Politica Monetaria BCE
Mercoledì, la Banca Centrale Europea (BCE) ha optato per un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 3%. I tassi sulle principali operazioni di rifinanziamento e sulle operazioni marginali sono stati fissati rispettivamente al 3.15% e al 3.40%. Questa scelta risulta coerente con le aspettative del mercato e degli analisti, già discusse nell’articolo della scorsa settimana: "Primi segnali di ripresa della domanda di commodity in Cina".
Come di consueto, la BCE non ha fornito alcuna indicazione sulle prossime scelte di politica monetaria, ribadendo che il suo approccio rimarrà unicamente incentrato sui dati e che le prossime decisioni saranno prese di riunione in riunione.
Secondo le proiezioni della BCE, l’inflazione headline dovrebbe scendere all’1.9% nel 2026, mentre quella core raggiungerebbe il medesimo livello nel biennio 2026-2027.
Le stime sul PIL elaborate dalla Banca Centrale risultano particolarmente ottimiste, prevedendo una crescita dell’1.1% nel 2025 e dell’1.4% nel 2026. Questi scenari, tuttavia, non tengono conto di possibili restrizioni commerciali che potrebbero essere introdotte dall’amministrazione Trump.
Nonostante l’ottimismo della BCE, gli analisti rimangono più cauti, avvertendo che il rischio di stagflazione in Europa è aumentato nell’ultimo mese. L’economia del vecchio continente, infatti, presenta ancora un tasso di inflazione superiore al target della BCE e, soprattutto, si sono evidenziati dei segnali di contrazione economica dagli ultimi dati pubblicati del Purchasing Management Index (PMI). Particolarmente preoccupante è la debolezza del settore manifatturiero, che sembra aver iniziato a influenzare negativamente anche il comparto dei servizi, finora l’unico pilastro di sostegno alla crescita economica del vecchio continente.
Alla luce di questi fattori, molti analisti si aspettano ulteriori riduzioni dei tassi di interesse nel prossimo futuro.
CPI USA
Questa settimana sono usciti i nuovi dati relativi all’inflazione statunitense misurata dal Consumer Price Index (CPI).
L’inflazione headline è cresciuta su base mensile dello 0.3% m/m, in accelerazione dallo 0.2% m/m registrato ad ottobre. Su base annua l’indice CPI è cresciuto del 2.7% a/a, dal 2.6% a/a del mese precedente.
L’indice CPI core, come nei mesi precedenti, è cresciuto dello 0.3% m/m ed è rimasto invariato su base annua al 3.3% a/a.
I dati sono risultati coerenti con le aspettative degli analisti, anche se hanno confermato una pausa nel processo disinflattivo nella seconda parte del 2024. Ciò non dovrebbe impedire un eventuale taglio dei tassi di interesse da parte della FED per la riunione della prossima settimana. Attualmente il mercato sta attendendo, con relativa certezza, un taglio dei tassi di 25 punti base. Nonostante questo scenario sia il più probabile e ampiamente condiviso dagli analisti, il taglio dei tassi da parte della Federal Reserve non è altrettanto certo come lo era quello della BCE. L'economia degli Stati Uniti, infatti, è caratterizzata da una crescita molto più solida rispetto a quella europea e il presidente Powell ha precedentemente affermato che non vi è alcuna urgenza per effettuare tagli dei tassi di interesse.
ENERGIA
L'indice finanziario dei prodotti energetici PricePedia registra una crescita dei prezzi nell'arco di questa settimana.
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
Dalla heatmap degli energetici si evidenzia la crescita dei prezzi del PUN elettrico italiano, del gas naturale USA e del petrolio, a fronte di una riduzione dei prezzi del TTF Olanda.
HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
MATERIE PLASTICHE
L'indice PricePedia dei prezzi finanziari delle materie plastiche e degli elastomeri ha seguito una dinamica dei prezzi per lo più laterale.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
FERROSI
L'indice finanziario dei metalli ferrosi (Europa) è rimasto relativamente stabile, mentre l'indice cinese ha mostrato un rialzo nella giornata di martedì, seguito da una lieve flessione nelle giornate successive. L'aumento dell'indice è attribuibile principalmente alla crescita dei prezzi dei coils laminati a caldo e dei tondini di acciaio, quotati entrambi sulla borsa finanziaria dello Shanghai Futures Exchange (SHFE).
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
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NON FERROSI INDUSTRIALI
Al netto di alcune oscillazioni osservate nel corso della settimana, i livelli dei prezzi dei metalli non ferrosi sono rimasti sostanzialmente invariati.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
La heatmap di seguito riportata segnala un aumento dei prezzi dello stagno, a fronte di un calo di quelli del piombo.
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro
ALIMENTARI
Gli indici finanziari dei cereali e degli oli hanno seguito andamenti incerti nel corso della settimana, con fasi di crescita che si sono alternate a fasi di calo.
L'indice dei tropicali continua a distinguersi dagli altri due indici per il suo trend rialzista, sostenuto dall'aumento dei prezzi del cacao.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari | |
Cereali e Oli | Tropicali |
TROPICALI
La heatmap sottostante mette in evidenza l'aumento dei prezzi del caffè robusta e, in particolare, del cacao.
La crescita dei prezzi del cacao è dovuta a un ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche e alla diminuzione delle scorte globali.
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
OLI
La heatmap degli oli riporta un aumento settimanale della media mobile a tre giorni dei prezzi dell'olio canola e dell'olio di colza.