Commodity: prezzi tra tassi e domanda cinese
La domanda cinese torna a preoccupare e le attese di tagli ai tassi si allontanano
Pubblicato da Luca Sazzini. .
Indicatori Congiunturali Settimana Finanziaria Materie PrimeLe dichiarazioni del presidente della Federal Reserve (FED), Jerome Powell, su un prossimo rallentamento dei tagli dei tassi di interesse hanno generato una forte preoccupazione tra gli operatori dei mercati finanziari, causando un calo degli indici azionari.
Nella giornata di giovedì l'S&P 500, l'indice azionario delle 500 principali società statunitensi per capitalizzazione di mercato, ha registrato un calo di quasi il 3%, segnando la flessione giornaliera più marcata dal mese di agosto. Di seguito è riportato il grafico della serie storica dell'S&P 500, che illustra la reazione dei mercati finanziari alla riunione della FED di questa settimana. Il recupero di venerdì è stato molto modesto.
Serie storica dell'S&P 500
Sintesi settimanale dei prezzi finanziari delle commodity
Oltre al mercato azionario, anche i mercati delle commodity hanno registrato una flessione dei prezzi in risposta alle dichiarazioni della Federal Reserve. La riduzione più significativa ha colpito principalmente il mercato dei metalli, con un calo che ha coinvolto sia i metalli preziosi, come l'oro, sia quelli industriali, tra cui ferrosi e non ferrosi, già fortemente influenzati dalla contrazione della domanda cinese.
Nel settore dei metalli ferrosi, la flessione più marcata ha riguardato i minerali di ferro cinesi quotati al Dalian Commodity Exchange (DCE), i cui prezzi sono diminuiti principalmente a causa della persistente debolezza del settore immobiliare cinese.
Il mercato dei metalli non ferrosi ha registrato una discesa ancora più pronunciata, causata dall'eccesso di offerta derivante dalla contrazione della domanda cinese e dall’aumento della produzione, che ha raggiunto livelli record, in particolare per l’alluminio. Tuttavia, non è stato l’alluminio a subire le perdite maggiori, ma il nichel, nonostante le dichiarazioni dell'Indonesia, che ha valutato interventi significativi per ridurre la produzione e sostenere i prezzi in calo delle batterie.
Anche il mercato del petrolio ha risentito negativamente delle dichiarazioni della Federal Reserve, ma soprattutto della persistente debolezza dell'economia cinese. I nuovi dati sull’indebolimento della domanda di petrolio da parte della Cina hanno determinato non solo una flessione dei prezzi del petrolio, ma più in generale dei prodotti energetici, specialmente nei primi giorni della settimana. Negli ultimi giorni si è registrata una modesta ripresa dei prezzi energetici, sostenuta dall'aumento dei prezzi del gas naturale TTF Olanda, a causa della continua riduzione degli stoccaggi europei.
Politica monetaria FED
La riunione del FOMC di questa settimana si è conclusa con un taglio dei tassi di 25 punti base, portando il tasso sui Fed Funds nell'intervallo 4.25%-4.5%.
ll presidente Powell ha affermato che l’economia degli Stati Uniti è robusta e continua a crescere a un ritmo solido, consentendo alla FED di concentrarsi principalmente sull’andamento dell’inflazione per le prossime decisioni di politica monetaria. Nella conferenza stampa è stato inoltre sottolineato che ulteriori riduzioni dei tassi saranno valutate solamente in caso di progressi concreti sul fronte disinflattivo.
Attualmente, le previsioni indicano solo due tagli dei tassi per il prossimo anno, un netto ridimensionamento rispetto ai quattro previsti nelle proiezioni di settembre.
PMI
Questa settimana sono state pubblicate le stime preliminari del Purchasing Management Index (PMI) per il mese di dicembre, sia per l’eurozona che per gli Stati Uniti. I risultati degli indici hanno superato le aspettative degli analisti e i livelli registrati nel mese precedente per entrambe le economie. Tuttavia, persistono differenze tra i PMI delle due aree: mentre l'economia europea mostra segnali di difficoltà con una lieve contrazione, quella statunitense continua a evidenziare segnali di crescita.
I miglioramenti rispetto al mese precedente e alle previsioni sono attribuibili principalmente al settore dei servizi, che risulta il principale traino per entrambe le economie. Di contro, il settore manifatturiero continua a evidenziare una significativa debolezza, in particolare nell’industria europea, che prosegue nel suo trend di contrazione senza segni di rallentamento rispetto ai dati di novembre.
Eurozona
Il PMI composito dell’area euro è cresciuto a 49.5 , contro il 48.3 del mese precedente.
Il PMI manifatturiero è rimasto stabile a 45.2, leggermente al di sotto delle previsioni degli analisti, che avevano ipotizzato una lieve attenuazione della contrazione del settore di un punto decimale (45.3).
Il PMI dei servizi supera nuovamente la soglia critica dei 50 punti, salendo a 51.4 rispetto al 49.5 di novembre, superando le stime degli analisti, che prevedevano un valore invariato. Questo risultato è particolarmente positivo, poiché il calo del mese precedente sotto i 50 punti aveva destato timori tra gli economisti, preoccupati che la debolezza del settore manifatturiero si fosse estesa anche a quello dei servizi.
Significativi miglioramenti sono stati registrati in Germania e Francia, grazie alla crescita del settore dei servizi che ha parzialmente attenuato la debolezza del comparto manifatturiero, contribuendo a un incremento dei rispettivi PMI compositi. Tuttavia, gli indici compositi di entrambi i paesi continuano a rimanere al di sotto della soglia dei 50 punti, con valori di 47.8 per la Germania e 46.7 per la Francia. Sebbene questi dati siano teoricamente negativi, poiché inferiori alla soglia di 50, è importante notare il miglioramento rispetto al mese precedente, quando i PMI erano rispettivamente a 47.2 e 45.9.
Stati Uniti
A dicembre, il PMI composito degli Stati Uniti ha raggiunto i 55.6 punti, registrando un aumento rispetto al mese precedente (54.9) e superando leggermente le previsioni degli analisti (55.1).
Il PMI manifatturiero è sceso a 48.3, al di sotto del dato di novembre (49.7) e delle attese degli analisti (49.4). Al contrario, il PMI dei servizi ha mostrato una crescita significativa, salendo da 56.1 a 58.5, superando ampiamente la previsione degli analisti di 55.7.
ENERGIA
L'indice dei prodotti energetici PricePedia registra una fase di debolezza legate alla bassa domanda cinese.
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
Dalla heatmap degli energetici si evidenzia una riduzione settimanale della media mobile a 3 giorni soprattutto per i prezzi del Prezzo Unico Nazionale (PUN) italiano dell'energia elettrica, del gas naturale scambiato al Punto di Scambio Virtuale (PSV) italiano e del gas naturale liquefatto Japan/Korea Marker (GNL ASIA JKM).
Le motivazioni hanno ragione diverse:
- il gas asiatico riflette la chiusura delle contrattazioni relative alla consegne gennaio 2025 e lo spostamento delle contrattazione ad un mese sul contratto con scadenza a febbraio 2025;
- per il gas italiano, la riduzione è dovuta al riallineamento con il prezzo del gas scambiato al TTF olandese
- per il PUN elettrico italiano la forte diminuzione settimanale è dovuta alla crescente erraticità tra il prezzo dei giorni lavorativi e quello dei giorni feriali
HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
MATERIE PLASTICHE
L'indice PricePedia dei prezzi finanziari delle materie plastiche e degli elastomeri segue il calo dei prezzi del LLDPE e della gomma naturale RSS3, come segnalato dalla heatmap successiva.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
HeatMap dei prezzi delle materie plastiche e degli elastomeri in euro
FERROSI
Questa settimana si registra un calo dei prezzi per entrambi gli indici dei ferrosi, con quello Cina che si conferma essere il più volatile tra i due.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
L'analisi della heatmap evidenzia la discesa dei prezzi dei minerali di ferro Cina quotati al Dalian Commodity Exchange (DCE).
HeatMap dei prezzi dei ferrosi in euro
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NON FERROSI INDUSTRIALI
Gli indici finanziari dei metalli non ferrosi quotati al London Metal Exchange (LME) e allo Shanghai Futures Exchange (SHFE) seguono entrambi dei trend negativi.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
Dalla heatmap si evidenzia il calo generale dei prezzi dei non ferrosi.
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro
ALIMENTARI
Questa settimana gli indici finanziari degli alimentari hanno registrato delle dinamiche opposte tra loro.
L'indice dei tropicali continua a mostrare una dinamica dei prezzi positiva, mentre quello degli oli alimentari è influenzato da un trend settimanale negativo. L'indice dei cereali presenta degli spostamenti di prezzo per lo più laterali, alternati da oscillazioni di segno opposto.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari | |
Cereali e Oli | Tropicali |
CEREALI
La heatmap dei cereali evidenzia variazioni disperse tra loro e di lieve intensità: i prezzi di avena e mais risultano in crescita, mentre quelli di riso grezzo e semi di soia sono in calo.
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
TROPICALI
La heatmap dei tropicali registra un forte aumento dei prezzi del cacao, che si contrappone alla discesa di quelli dello zucchero.
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
OLI
La heatmap degli oli riporta un calo generale dei prezzi degli oli alimentari, specialmente per l'olio di semi di soia.