In attesa di Trump

Ultime mosse dell'amministraizone Biden mentre aumentano i timori sulle politiche protezioniste da parte del governo Trump

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Sintesi settimanale dei prezzi finanziari delle commodity

Questa settimana si è distinta per una marcata divergenza nei prezzi di petrolio e gas.
Il prezzo del Brent ha registrato un forte aumento, chiudendo la settimana vicino alla soglia degli 80 dollari al barile. Questo rialzo è stato innescato dall'annuncio del Dipartimento del Tesoro americano di nuove sanzioni contro l’industria petrolifera russa. L’obiettivo delle sanzioni è colpire in particolare le petroliere della cosiddetta “flotta ombra”, che hanno permesso alla Russia di esportare petrolio greggio verso raffinerie in Cina e India, finanziando così l’invasione dell’Ucraina.
Si prevede che nei prossimi mesi la domanda asiatica di petrolio proveniente dal Medio Oriente possa aumentare.
Resta però da capire quale sarà l’approccio della futura amministrazione Trump verso la Russia, che potrebbe discostarsi significativamente dalle politiche adottate dall’amministrazione Biden. Questa incertezza si è riflessa sui prezzi dei futures del petrolio, con aumenti progressivamente più contenuti per le scadenze a lungo termine.

Viceversa, questa settimana i prezzi spot del gas TTF sono tornati a scendere, grazie alle previsioni di un inverno più mite del previsto nelle prossime settimane, dopo la fase di crescita che aveva caratterizzato le ultime due settimane del 2024. Il 3 gennaio il prezzo spot del gas naturale TTF Olanda aveva superato i 50 euro/MWh, a causa dell’interruzione dei flussi di gas dalla Russia attraverso l’Ucraina per via del mancato rinnovo del contratto di transito tra Kiev e Gazprom. Poiché le intenzioni dell'Ucraina di non rinnovare l'accordo erano già evidenti, i rialzi dei prezzi erano già stati anticipati dai mercati finanziari nella parte finale del 2024.
Nonostante la diminuzione del prezzo di questa questa settimana, continua a persistere una forte preoccupazione per gli stoccaggi di gas in Europa, attualmente ben al di sotto della media degli anni precedenti. Le preoccupazioni non riguardano tanto l’inverno in corso, che l’Europa sembra in grado di affrontare senza troppi problemi rilevanti, quanto piuttosto la capacità di ricostituire le scorte per la prossima stagione. Questo timore si riflette già nei contratti future per il mese di giugno 2025, i cui prezzi hanno superato, seppur di poco, quelli dei contratti dell'attuale stagione invernale. Viceversa rimangono in forte backwardation i prezzi dei future per le consegne del prossimo inverno.

Serie storiche dei prezzi futures del TTF Olanda, espressi in euro/MWh
Serie storiche dei prezzi futures del TTF Olanda, espressi in euro/MWh

Nel mercato dei metalli industriali, le dinamiche sono state contrastanti, influenzate da fattori diversi. I prezzi di alcuni metalli non ferrosi, come ad esempio il rame, hanno seguito dei lievi aumenti per via dei recenti stimoli economici introdotti dal governo cinese. Tuttavia, questa crescita potrebbe rivelarsi temporanea, soprattutto in vista dell'imminente politica protezionista che sarà attuata dall'amministrazione Trump.
I prezzi dei metalli ferrosi europei si mantengono relativamente stabili, mentre quelli cinesi sono in calo, a causa della persistente debolezza del mercato immobiliare e dell'aumento dell'offerta proveniente da esportatori esteri come Australia e Brasile.
I principali produttori mondiali stanno cercando di vendere le loro riserve in vista dell'avvio del grande progetto di estrazione del minerale di ferro di Simandou in Guinea che dovrebbe avviare la produzione entro la fine dell’anno.
Nel mercato alimentare si è osservata una notevole dispersione dei prezzi tra gli oli alimentari, una relativa stabilità nei cereali e fluttuazioni nei prodotti tropicali.

Protezionismo della presidenza Trump

Il presidente Donald Trump ha smentito ufficialmente la notizia diffusa dal Washington Post riguardo a un possibile ammorbidimento delle politiche tariffarie annunciate durante la campagna elettorale. Secondo il quotidiano, infatti, alcune "fonti anonime" avevano affermato che le tariffe del nuovo governo verranno applicate in modo selettivo, interessando esclusivamente i settori in cui le importazioni sono considerate critiche.

Poco dopo la smentita di queste affermazioni è emersa una nuova preoccupazione: la possibilità che il nuovo presidente possa dichiarare un'emergenza economica nazionale. Una tale dichiarazione gli consentirebbe di adottare una politica di dazi universali avvalendosi dell'International Economic Emergency Powers Act (IEEPA), che attribuisce al presidente il potere di regolare unilateralmente le importazioni in caso di emergenza nazionale.
Queste misure protezionistiche non si limiterebbero a colpire i rivali commerciali degli Stati Uniti, ma coinvolgerebbero anche i paesi partner, amplificando le tensioni economiche globali.
L’introduzione di tali dazi potrebbe avere un impatto significativo sulla domanda globale, riducendo le importazioni statunitensi e, di conseguenza, le esportazioni del resto del mondo verso gli Stati Uniti. Questo scenario potrebbe esercitare una forte pressione ribassista sui mercati delle materie prime, provocando cali significativi dei prezzi finanziari delle commodity.

Inflazione area euro

Nel mese di dicembre, l'inflazione nell'area euro ha registrato un aumento in linea con le previsioni degli analisti.
L’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) è cresciuto su base annua dal 2,2% di novembre al 2,4% a/a, mentre su base mensile l’aumento è salito dello 0,4% m/m.
L’indice core al netto di alimentari, energia, alcol e tabacco è rimasto stabile al 2.7% come previsto dagli analisti, mentre la misura core della BCE, che esclude solo energia e alimentari, è aumentata di un decimo di punto, raggiungendo il 2,8%.
L’aumento dell’indice generale è stato trainato principalmente dal settore dei servizi, che ha segnato una crescita dello 0.8% su base mensile e del 4% su base annua, con un incremento di un decimo di punto percentuale rispetto al mese precedente.
Il secondo contributo maggiore è venuto dal settore energetico, che su base mensile è cresciuto del 0.6% m/m, mentre su base annua ha segnato una ripresa dal -2% al +0,1% a/a.

La crescita del comparto energetico era stata ampiamente prevista dagli analisti, i quali ritengono che gli effetti base sull’energia si esauriranno già nei primi mesi del 2025. Per quanto riguarda il settore dei servizi, si prevede un rallentamento già nel primo trimestre del nuovo anno, in linea con la persistente debolezza della domanda europea.
Considerando questi fattori, l’aumento dell’inflazione di dicembre non dovrebbe ostacolare la graduale riduzione dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea, soprattutto alla luce dell’evidente fragilità dell’industria europea.

ENERGIA

L'indice dei prodotti energetici PricePedia chiude la settimana in forte crescita.

Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
Indici finanziari PricePedia dei prezzi dell'energia

Dalla heatmap degli energetici si evidenzia una forte dispersione dei prezzi dell'energia.
I prezzi del gas naturale TTF (Olanda), del carbone termico e del PUN (Prezzo Unico Nazionale) registrano una flessione dei prezzi. Al contrario, i prezzi del petrolio, del propano liquefatto, del butano e del gas scambiato all'Henry Hub USA registrano un elevato rialzo settimanale della media mobile a 3 giorni.

HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
HeatMap dei prezzi degli energetici

 

MATERIE PLASTICHE

L'indice PricePedia dei prezzi finanziari delle materie plastiche e degli elastomeri ha proseguito il suo trend di discesa dei prezzi, ma concludendo la settimana con un'oscillazione positiva.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche

La heatmap delle materie plastiche e degli elastomeri evidenzia come tutti i prodotti contenuti nell'indice abbiano registrato un calo settimanale dei prezzi.

HeatMap dei prezzi delle materie plastiche e degli elastomeri in euro
HeatMap dei prezzi delle materie plastiche e degli elastomeri in euro

 

FERROSI

L'indice dei metalli ferrosi del mercato europeo rimane relativamente stabile, mentre quello cinese prosegue la sua fase di riduzione dei prezzi.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi

Dall'analisi della heatmap si evidenzia la discesa dei prezzi dei minerali di ferro Cina e dei tondini di acciaio.

HeatMap dei prezzi dei ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei ferrosi

 

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NON FERROSI INDUSTRIALI

Gli indici finanziari dei metalli non ferrosi quotati al London Metal Exchange (LME) e allo Shanghai Futures Exchange (SHFE) registrano un rialzo dei prezzi.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali

La heatmap dei non ferrosi segnala un aumento settimanale dei prezzi di rame, stagno e nichel, a fronte di una riduzione di quelli delle leghe di alluminio e dello zinco.

HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi

 

ALIMENTARI

Gli indici alimentari dei cereali e degli oli alimentari subiscono spostamenti per lo più laterali, mentre quello dei tropicali registra una tendenza al ribasso.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari

TROPICALI

Dalla heamap dei tropicali emerge una riduzione settimanale della media mobile a 3 giorni dei prezzi del cacao.

HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali

OLI

La heatmap degli oli segnala un'elevata dispersione dei prezzi, con aumenti per l'olio di semi di soia e l'olio di canola e diminuzioni per l'olio di palma e colza.

HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari
HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari