Shock nei mercati energetici per le tensioni tra Stati Uniti e Iran
Alla crescita dei prezzi energetici si associa quella dei metalli non ferrosi
Pubblicato da Luca Sazzini. .
Indicatori Congiunturali Settimana Finanziaria Materie PrimeSintesi settimanale dei prezzi finanziari delle commodity
Questa settimana si è registrata un’elevata volatilità nei prezzi delle commodity energetiche, principalmente a causa delle tensioni geopolitiche e commerciali.
Lunedì, i prezzi del petrolio sono aumentati a seguito degli attacchi aerei statunitensi contro i ribelli Houthi dello scorso fine settimana, con l’obiettivo di garantire la sicurezza delle rotte di navigazione nel Mar Rosso. La campagna militare potrebbe protrarsi per settimane e il presidente Trump ha avvertito l’Iran che sarà ritenuto responsabile e ne pagherà le conseguenze qualora gli Houthi proseguissero gli attacchi alle navi in transito nel Mar Rosso.
Nei giorni successivi, il mercato del petrolio ha mostrato un’oscillazione legata alle differenti notizie sulle scorte statunitensi: martedì, i prezzi del petrolio sono scesi dopo che l’American Petroleum Institute (API) ha segnalato un aumento delle scorte di 4.59 milioni di barili, mentre mercoledì l’Energy Information Administration (EIA) ha indicato una crescita più contenuta pari a 1.75 milioni di barili, favorendo la ripresa dei prezzi. Giovedì, il rialzo si è accentuato ulteriormente dopo che gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni alla flotta ombra iraniana di petroliere cinesi, note come teapot, che riforniscono alcune raffinerie. In particolare, ha destato scalpore la sanzione contro la raffineria cinese Shandong Shouguang Luqing Petrochemical Co., Ltd e il suo CEO, per aver acquistato petrolio greggio iraniano.
Un ulteriore impulso rialzista è arrivato dall’annuncio del nuovo programma di tagli alla produzione dell’OPEC+, mirato a compensare la sovrapproduzione registrata nei mesi precedenti. Sebbene questi tagli possano bilanciare l’aumento della fornitura previsto da aprile, resta da vedere se i membri dell’organizzazione rispetteranno effettivamente gli impegni, considerando che alcuni paesi continuano a produrre al di sopra dei livelli concordati.
Nel mercato del gas naturale europeo, i prezzi del TTF hanno iniziato la settimana con un trend ribassista in attesa dell’accordo di pace tra Russia e Ucraina. Tuttavia, mercoledì hanno registrato un rialzo superiore al 6%, poiché la Russia non ha accettato un cessate il fuoco incondizionato. L’accordo attuale riguarda, infatti, esclusivamente la sospensione degli attacchi alle infrastrutture energetiche ed è valido per un periodo di 30 giorni.
Nel mercato del gas statunitense Henry Hub, la maggiore variazione settimanale si è verificata giovedì, con un crollo di oltre il 6% in seguito ai dati dell’EIA che hanno rilevato un aumento dello stoccaggio di gas negli Stati Uniti superiore alle aspettative.
Nel mercato dei metalli, l’oro continua a toccare nuovi massimi, mentre i metalli industriali hanno seguito un andamento prevalentemente laterale, soprattutto per i ferrosi europei. Tra i metalli ferrosi cinesi, invece, si registra una flessione nei prezzi del minerale di ferro e della vergella.
Tra i metalli non ferrosi,
prosegue la crescita del prezzo dello stagno che da inizio 2025 è aumentato del 19% e del prezzo del rame, la cui
crescita ha trovato sostegno dai dati macroeconomici positivi della Cina e dall’annuncio del piano d’azione speciale per rilanciare i consumi del governo cinese, che mira a stimolare una ripresa della domanda interna.
Di seguito si riportano le dinamiche dei prezzi finanziari del rame quotati alle borse di Chicago, Londra e Shanghai.
Confronto dei prezzi finanziari del rame, in dollari per tonnellata

Dall’analisi del grafico si evidenzia un rialzo generale dei prezzi del rame, particolarmente accentuato nel mercato americano, dove il prezzo di Chicago ha superato quello della borsa di Shanghai, che a differenza delle altre due incorpora al suo interno anche il costo dell’IVA e di altre imposte.
Il maggior aumento dei prezzi finanziari americani è sempre attribuibile ai timori di sanzioni imminenti sul rame, già annunciate dall'amministrazione Trump.
Sul mercato dell’alluminio, invece, non si sono registrate variazioni significative, nonostante l’annuncio dell’Unione Europea di voler iniziare un’indagine per valutare misure di salvaguardia a tutela dell’industria interna, minacciata dalla crescente concorrenza internazionale derivante dai dazi imposti dagli USA.
Sempre in tema di dazi, si segnala il rinvio delle misure europee sulle importazioni dagli Stati Uniti per favorire una nuova trattativa.
Dopo il forte aumento registrato la settimana scorsa, il prezzo del cobalto ha registrato una maggiore stabilità con una tendenza ad indebolirsi negli ultimi giorni della settimana a fronte di alcune prese di profitto
Nel settore alimentare, i prezzi finanziari dello zucchero hanno registrato un aumento, dovuto alla riduzione delle stime di produzione in Brasile e India a causa delle condizioni meteorologiche secche.
Politica Monetaria FED
Come anticipato nell’articolo della scorsa settimana: Tra dazi e incertezze, l’oro torna protagonista, la Federal Reserve (FED) ha mantenuto i tassi di interesse invariati al 4.25 - 4.50%.
La novità annunciata dal FOMC di marzo è stata il rallentamento nel ritmo della riduzione del bilancio della FED. Ad aprile, la quota non reinvestita di Treasuries sarà ridotta da 25 miliardi fino a un massimo di 5 miliardi, drenando quindi meno liquidità dal mercato.
La parola chiave durante la conferenza stampa di Jerome Powell è stata "incertezza", principalmente legata alla nuova politica commerciale degli Stati Uniti. L’impatto finale di questa nuova politica commerciale sull’inflazione USA resta difficile da quantificare, ma la FED stima che possa essere un effetto transitorio.[2]
Le stime della crescita dell’inflazione sono significativamente aumentate per il 2025, mentre rimangono pressochè invariate per i due anni successivi, con un raggiungimento dell’obiettivo del 2% entro la fine del 2027. Per quest’anno le previsioni dell’indice headline PCE sono cresciute da 2.5% al 2.7%, mentre quelle dell’indice core[3] si sono rialzate dal 2.5% al 2.8%.
Le previsioni sull’andamento del PIL statunitense sono state riviste al ribasso per tutti e tre i prossimi anni, con una revisione della stima nel 2025 dal 2.1% all’1.7%.
Il presidente della FED ha riconosciuto un peggioramento della fiducia dei consumatori e delle imprese, ma ha ribadito che l’economia degli Stati Uniti resta solida. Nel caso in cui si dovesse verificare un significativo indebolimento del mercato del lavoro, la Federal Reserve potrà sempre tagliare i tassi di interesse, anche se l’inflazione dovesse temporaneamente risalire.
[1] Per un maggiore approfondimento si veda l’articolo: Crescita dei prezzi del petrolio a seguito degli attacchi USA contro i ribelli Houthi.
[2] Le previsioni della FED non incorporano effetti significativi da eventuali misure ritorsive da parte dei partner commerciali.
[3] Misura meno volatile dell’indice PCE, che esclude dal calcolo dell’indice i prezzi del cibo e dell’energia.
APPENDICE NUMERICA
ENERGIA
L'indice PricePedia dei prezzi dei prodotti energetici registra una dinamica oscillante, con un rialzo più accentuato nella giornata di giovedì a seguito delle nuove sanzioni statunitensi contro la raffineria cinese Shandong Shouguang Luqing Petrochemical Co., Ltd e la flotta ombra iraniana di petroliere cinesi.
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia

La heatmap degli energetici di PricePedia evidenzia un generale rialzo dei prezzi, più accentuato per il prezzo dell'energia elettrica italiana (PUN).
HeatMap dei prezzi degli energetici in euro

MATERIE PLASTICHE
L'indice finanziario delle materie plastiche e degli elastomeri cinesi segnala una riduzione dei prezzi, attribuibile principalmente alla discesa del LLDPE, quotato al Dalian Commodity Exchange (DCE).
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche

FERROSI
L'indice finanziario dei metalli ferrosi del mercato cinese subisce una contrazione dei prezzi, mentre quello europeo rimane maggiormente stabile.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi

Dall'analisi della heatmap si evidenzia la discesa dei prezzi della vergella e dei minerali di ferro Cina DCE.
HeatMap dei prezzi dei ferrosi in euro

Vuoi restare aggiornato sull’andamento dei mercati delle commodity?
Iscriviti gratuitamente alla newsletter PricePedia!
NON FERROSI INDUSTRIALI
Gli indici dei prezzi finanziari dei metalli non ferrosi registrano alcune oscillazioni che non modificano però la fase di crescita che sta caratterizzando la media dei prezzi dei non ferrosi dall'inizio del 2025.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali

L'heatmap evidenzia il prezzo del cobalto come fattore principale della crescita dei prezzi dell'indice dei non ferrosi.
L'aumento settimanale delle media mobile a tre giorni è però principalmente dovuto ad un effetto "acquisito" dalla crescita della
scorsa settimana.
Significativa è la crescita registrata in questa settimana dal prezzo dello stagno e, in misura leggermente minore, anche dal prezzo del rame
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro

ALIMENTARI
A fronte di alcune oscillazioni, si registra una crescita settimanale dei prezzi degli indici degli alimentari, specialmente per i cereali.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari

CEREALI
La heatmap dei cereali evidenzia una variazione settimanale positiva della media mobile a 3 giorni dei prezzi di frumento, mais, avena e semi di soia.
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali

TROPICALI
Dalla heatmap dei tropicali emerge l'aumento dei prezzi finanziari dello zucchero, dovuto al calo delle stime di produzione in Brasile e in India a causa delle condizioni meteorologiche secche.
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali

OLI
La heatmap degli oli alimentari segnala un aumento dei prezzi dell'olio di semi di soia.
HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari
