La Cina conquista anche la chimica organica: un nuovo scenario per l’approvvigionamento europeo

L’industria chimica cinese cambia le regole del gioco: i buyer europei non possono più ignorarla

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Chimici Organici Determinanti dei prezzi

Uno dei traguardi più rilevanti raggiunti dall’industria cinese nell’ultimo decennio, ancora poco raccontato dai mass media occidentali, è la straordinaria crescita del settore chimico. Questo successo è stato certificato nel 2024, con la Cina che ha conquistato il primo posto tra gli esportatori mondiali di prodotti chimici, superando non solo gli Stati Uniti e la Germania, ma l’intera Unione Europea.
Parallelamente, una crisi altrettanto trascurata dai media occidentali è quella dell’industria chimica tedesca: tra il 2021 e il 2023, le esportazioni tedesche in quantità di prodotti chimici sono crollate del 19%, mentre il calo delle esportazioni da Paesi Bassi e Belgio è stato meno marcato. Considerando che, nello stesso periodo, le esportazioni dell’industria automobilistica tedesca — spesso citata come il “grande malato” dell’economia tedesca — sono cresciute del 6%, risulta evidente la gravità della situazione nel settore chimico tedesco.

La crisi dell’industria chimica tedesca, unita alle difficoltà di quella belga e olandese, assume un rilievo strategico per le PMI europee della trasformazione. Il venir meno di un accesso competitivo alla chimica di base europea rappresenta la perdita di una leva storica di vantaggio nei costi di approvvigionamento.

In questo articolo ci concentreremo in particolare sulla chimica di base organica, ambito in cui la competizione tra l’industria europea e quella cinese ha visto recentemente il sorpasso di quest’ultima. Per quanto riguarda la chimica inorganica di base, invece, la leadership cinese si è già affermata da oltre un decennio e può ormai considerarsi consolidata.

Principali paesi esportatori nella chimica organica di base

Le due figure seguenti mostrano i principali paesi esportatori di prodotti della chimica organica di base nel 2019 — prima della pandemia e della crisi del gas europeo — e nel 2024. Dall’analisi dei dati emerge chiaramente il balzo in avanti della Cina, che ha distanziato non solo i paesi europei ma anche gli Stati Uniti, attualmente secondo esportatore mondiale.

Principali paesi esportatori di prodotti della chimica organica di base

 

Tra i paesi europei, è da segnalare la crescita relativa dei Paesi Bassi, che salgono dal quinto al terzo posto, superando il Belgio. All’interno dell’Europa, spicca inoltre il forte incremento delle esportazioni della Svizzera, assente dalla top 10 nel 2019 ma salita alla settima posizione nel 2024.
In Asia, la Corea del Sud mantiene la settima posizione, mentre il Giappone esce dalla lista dei primi dieci esportatori mondiali.

È naturale ritenere che uno dei principali fattori alla base delle difficoltà dell’industria chimica organica europea — in particolare in Belgio e Germania — sia legato al nuovo prezzo del gas in Europa. Insieme alla virgin nafta, il gas rappresenta infatti uno dei principali feedstock dell’industria chimica organica. A seguito della crisi energetica del 2021-2022 e della drastica riduzione delle importazioni di gas russo via gasdotto, il prezzo del gas nell’UE ha subito un cambiamento strutturale: se nel decennio precedente oscillava tra 5 e 25 euro/MWh, negli ultimi 24 mesi ha registrato un range compreso tra 26 e 52 euro/MWh. Le quotazioni dei future non prevedono un ritorno sotto i 30 euro nei prossimi tre anni, segnalando come i mercati finanziari non si attendano un ritorno ai livelli pre-crisi.

Tuttavia, l’aumento del prezzo del gas non è l’unica causa del calo di competitività europeo — altrimenti non si spiegherebbe il successo della chimica organica svizzera negli ultimi dieci anni. Resta però il fatto che il rincaro del gas ha determinato un incremento dei costi relativi per l’industria chimica organica europea, con conseguente aumento dei suoi prezzi. Un’ulteriore conferma arriva dal confronto tra l’indice dei prezzi in euro della chimica organica di base nei flussi commerciali intra-UE e quello relativo alle esportazioni cinesi. Il grafico seguente mostra l’andamento comparato di questi due indici.

Indici dei prezzi della chimica organica di base nella UE e in Cina

Indici dei prezzi della chimica organica di base nella UE e in Cina

Dal confronto tra i due indici si nota un perfetto allineamento fino al 2021. Successivamente, il prezzo cinese è aumentato meno di quello europeo nelle fasi di crescita, e ha subito cali più marcati nelle fasi di ribasso. L’effetto cumulato nel triennio è significativo: tra il 2021 e il 2024, i prezzi UE sono cresciuti del 3%, mentre quelli cinesi sono diminuiti del 20%. Questo implica che, a parità di condizioni, i prodotti chimici di base cinesi hanno accumulato un vantaggio competitivo superiore al 20% in termini di prezzo.

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Implicazioni per i buyer europei di prodotti chimici

Il significativo vantaggio di prezzo accumulato dai prodotti chimici cinesi rispetto agli equivalenti scambiati all’interno dell’UE rende necessario, per ogni buyer del settore, un’analisi comparativa tra caratteristiche tecniche e prezzi dei prodotti chimici europei e di quelli esportati dalla Cina. L’obiettivo è valutare se i potenziali risparmi siano compensati — in tutto o in parte — da una qualità tecnica inferiore o da minori garanzie offerte dai fornitori cinesi.
Naturalmente, prima di qualsiasi decisione, è fondamentale considerare anche i potenziali rischi associati alle importazioni dalla Cina: dai fattori geopolitici ai rischi di controparte, fino agli aspetti logistici.

La valutazione è senza dubbio complessa. Tuttavia, una strategia di approvvigionamento di composti chimici organici non può più prescindere dalla considerazione dell’opzione Cina, alla luce dei vantaggi competitivi attuali e potenziali.

Conclusioni

Nel primo quarto di questo secolo, l’industria chimica cinese ha compiuto uno sviluppo straordinario. Se a inizio secolo si contavano sulle dita di una mano i composti chimici che la Cina era in grado di esportare, nel 2024 il Paese non solo commercializza a livello globale un’ampia gamma di composti chimici, ma in molti casi ha raggiunto posizioni di leadership nel commercio internazionale.
Dopo i successi consolidati nella chimica inorganica, negli ultimi anni sono arrivati risultati rilevanti anche nella chimica organica. Nessun buyer europeo di prodotti chimici può ormai permettersi di ignorare l’opzione Cina nella definizione della propria strategia di approvvigionamento.