Trasferimento delle tensioni tra USA e Cina dagli scambi commerciali ai flussi finanziari

Mercati sotto Stress: Come i Dazi di Trump Influenzano le Fluttuazioni dei Prezzi Finanziari

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L’imprevedibilità degli annunci del presidente Trump continua a destabilizzare i mercati finanziari, che subiscono forti turbolenze ad ogni nuova dichiarazione in materia di dazi.
Martedì 8 aprile il presidente Trump ha annunciato una sospensione di 90 giorni sui dazi reciproci annunciati la scorsa settimana, durante quello che è stato definito da Trump il 'Liberation Day'. L’unico paese per cui non è stata sospesa l’applicazione dei dazi, bensì si è assistito a una forte escalation nel corso della settimana, è la Cina. Diversamente dagli altri paesi colpiti dai dazi USA, la Cina non ha cercato di negoziare, ma ha risposto imponendo controdazi analoghi a quelli imposti da Trump, dichiarando di non cedere a un ‘ricatto unilaterale’ e affermando la propria determinazione nel combattere fino alla fine. Di conseguenza, la disputa commerciale si è ulteriormente aggravata: i dazi statunitensi sulle importazioni cinesi hanno raggiunto il 145%, mentre quelli imposti dalla Cina sui prodotti USA sono arrivati al 125%.

Per fare ulteriori pressioni sulla presidenza degli Stati Uniti, il governo cinese, che è il maggiore detentore del debito pubblico statunitense, sembra aver iniziato a vendere parte della propria riserva di Treasury (Bond emessi dal governo degli Stati Uniti).

Dal suo ingresso nel WTO (11 dicembre 2001) la Cina ha accumulato un notevole avanzo commerciale nei confronti degli Stati Uniti, reinvestendo tali eccedenze in titoli di stato americani e in asset quotati a Wall Street. Questa dinamica ha generato un duplice vantaggio: gli Stati Uniti hanno potuto usufruire di beni a basso costo e finanziare il proprio debito, mentre la Cina ha beneficiato di una maggiore domanda per le proprie esportazioni e ha potuto sfruttare i Treasury per ampliare le riserve e contribuire alla stabilizzazione dello yuan. Tuttavia, con l'introduzione dei dazi da parte del presidente Trump, mirati a ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti, le esportazioni cinesi non avranno più un facile accesso al mercato americano. In risposta, la Cina sembra aver intrapreso una strategia di ritorsione, vendendo bond USA i cui proventi potrebbero essere reinvestiti in altri beni rifugio, come i Bund tedeschi o l'oro, la cui domanda da parte della Cina è continuata a crescere nell’ultimo anno nonostante i prezzi abbiano raggiunto nuovi massimi storici.

Gli effetti sui mercati finanziari sono stati evidenti: non solo sull'andamento dei bond governativi americani, ma anche sul dollaro e sul prezzo dell'oro.
Nel grafico seguente sono illustrati il tasso di cambio del dollaro USA, lo spread tra Treasury statunitensi VS Bund tedeschi e l'andamento del prezzo dell'oro.

Grafico degli andamenti in euro del tasso di cambio del $, dello spread tra Treasury vs Bund e dell’oro CME
Grafico degli andamenti in euro del tasso di cambio del $, dello spread tra Treasury vs Bund e dell’oro CME

Dall’analisi del grafico si evidenziano i seguenti aspetti:

  • Un deprezzamento del dollaro USA, innescato dalla vendita di bond governativi statunitensi da parte del governo cinese. Ieri sono stato necessari 1.13 dollari per acquistare un euro.
  • Un ampio aumento dello spread tra Treasury USA e Bund tedeschi, alimentato soprattutto dalle vendite di bond USA da parte della Cina e, in parte, dall’incremento della domanda di titoli tedeschi da parte degli investitori. Infatti, nonostante l’aumento del debito pubblico tedesco, i mercati finanziari giudicano i Bund, assieme ai titoli svizzeri, l'attuale migliore scelta difensiva. Ieri la domanda dei Bund tedeschi a 10 anni è stata così alta da ridurre il loro rendimento al 2.53%; all'opposto la scarsa domanda di Treasury ha alzato il loro rendimento a 4.49%;
  • Una nuova risalita dei prezzi dell'oro, il bene rifugio per eccellenza. Dopo il calo registrato a seguito dell’annuncio dei dazi USA della scorsa settimana, l’oro ha ripreso quota da martedì, quando Pechino ha dichiarato di essere pronta a "combattere fino alla fine" contro gli Stati Uniti.

Nel frattempo, i mercati azionari hanno registrato un forte rimbalzo nella giornata di mercoledì per via dell’annuncio della sospensione dei dazi reciproci statunitensi per 90 giorni. Il grafico seguente mostra l’andamento fortemente erratico dell’indice S&P 500, il benchmark del mercato azionario USA.

Serie storica del S&P 500
Serie storica del S&P 500

A fronte del crollo dei prezzi della scorsa settimana, l’indice azionario statunitense è rimbalzato di quasi il 10% nella sola giornata di giovedì, trainato dall’annuncio della sospensione dei dazi reciproci da parte degli Stati Uniti. Ma ha poi perso quasi il 4% nella giornata di giovedì ed risalito leggermente ieri. Il mercato si conferma in una fase di estrema volatilità, strettamente legata alle decisioni di politica commerciale degli Stati Uniti.

Sintesi settimanale dei prezzi finanziari delle commodity

A inizio settimana i mercati finanziari delle commodity hanno proseguito la discesa dei prezzi innescata dall’annuncio dei dazi statunitensi della scorsa settimana. Solo negli ultimi giorni si è registrata una parziale ripresa, favorita dalla sospensione temporanea dei dazi reciproci da parte di Washington e dall'indebolimento del dollaro americano.

I prezzi degli energetici hanno presentato oscillazioni contrastanti nel corso della settimana, ma nel complesso si registrano riduzioni sia sul prezzo del petrolio che, soprattutto, su quello del gas naturale TTF Olanda. Il prezzo del greggio, dopo un lieve recupero nella giornata di mercoledì, sostenuto dall’annuncio del presidente Trump e dal deprezzamento del dollaro USA, è tornato a flettere in seguito alla pubblicazione di dati sulle scorte in aumento e ai crescenti timori per un possibile rallentamento della domanda cinese.
Ancora più pronunciata la flessione del gas naturale TTF, causata da temperature miti e dalle massicce operazioni di vendita da parte dei fondi d’investimento.

Nel comparto dei metalli industriali, il rame si conferma particolarmente sensibile alle notizie sul fronte commerciale, specialmente il prezzo quotato al Chicago Mercantile Exchange. Il grafico che segue confronta il prezzo del rame quotato a Chicago con quello negoziato al London Metal Exchange.

Spread tra i prezzi finanziari del rame di Londra e di Chicago, espressi in $ per tonnellata
Prezzi finanziari del rame, espressi in $/tonnellata

Dall’analisi del grafico emerge una significativa riduzione dello spread tra i due mercati a partire dal 2 aprile, data dell’annuncio dei dazi USA, che non includono il rame tra i beni soggetti a tariffazione. Questo ha portato a un riavvicinamento delle quotazioni, sebbene il prezzo al CME resti su livelli relativamente più alti. A sostenere questo differenziale contribuiscono le dichiarazioni del presidente Trump, che ha più volte minacciato l’introduzione di dazi futuri sul metallo rosso.

Nel complesso però la dinamica generale dei metalli industriali, sia ferrosi che non ferrosi, continua a essere prevalentemente ribassista, nonostante il parziale recupero verso il fine settimana.

APPENDICE NUMERICA

ENERGIA

Al netto delle forti oscillazioni settimanali, l'indice PricePedia dei prodotti energetici segnala una discesa generale dei prezzi.

Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
Indici finanziari PricePedia dei prezzi dell'energia

La heatmap degli energetici di PricePedia si colora in verde e segnala una variazione settimanale negativa a doppia cifra per le medie mobili a 3 giorni dei prezzi del petrolio e del gas naturale euroeo.

HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
HeatMap dei prezzi degli energetici

 

MATERIE PLASTICHE

L'indice finanziario delle materie plastiche e degli elastomeri cinesi presenta un marcato trend ribassista, con una lieve oscilazione positiva nella giornata di giovedì.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche

Dall'analisi dell'heatmap emerge un calo settimanale dei prezzi, più marcato per quelli degli elastomeri piuttosto che per quelli delle termoplastiche.

HeatMap dei prezzi delle materie plastiche e degli elastomeri in euro
HeatMap dei prezzi delle materie plastiche e degli elastomeri in euro

 

FERROSI

Dopo un calo ad inizio settimana, i due indici dei metalli ferrosi si riprendono parzialmente sostenuti dal rinvio dei dazi reciproci USA e dal deprezzamento del dollaro.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi

L'analisi dell'heamap segnala un calo intenso dei prezzi per i minerali di ferro Cina, i coils inox e per i tondini di acciaio.

HeatMap dei prezzi dei ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei ferrosi

 

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NON FERROSI INDUSTRIALI

Gli indici finanziari dei metalli non ferrosi registrano una dinamica con variazioni ancora più accentuate rispetto a quelle del mercato dei ferrosi. Dopo il crollo dei primi giorni si registra una parziale ripresa a partire da giovedì.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali

La heatmap dei non ferrosi evidenzia chiaramente il peggioramento settimanale della media mobile dei prezzi dei non ferrosi, specialmente per quelli dello stagno che sono quelli che avevano registrato il maggior rialzo da inizio anno.

HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi

 

ALIMENTARI

L'indice degli oli alimentari e, soprattutto, quello dei cereali registrano una crescita dei prezzi, mentre quello dei tropicali presenta oscillazioni di segno opposto.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari

CEREALI

La heatmap dei cereali segnala un calo dei prezzi dell'avena e un aumento di quelli del mais e della farina di soia.

HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali

TROPICALI

Dalla heatmap dei tropicali emergono contrazioni molto marcate delle medie mobili dei prezzi del caffè e del cacao.

HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali

OLI

La heatmap degli oli alimentari segnala un calo dei prezzi della media mobile settimanale dell'olio di palma, a fronte di un aumento dei prezzi dell'olio canola.

HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari
HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari