Vischiosità dei prezzi del bronzo nell’ultima fase di discesa dei prezzi
La crescita dei prezzi dello stagno ha sostenuto la dinamica del bronzo
Pubblicato da Luca Sazzini. .
Stagno Rame Non Ferrosi Determinanti dei prezziIl bronzo è una lega metallica composta da rame e stagno, con proporzioni molto variabili a seconda delle proprietà desiderate. Con l'aumento della percentuale di stagno, il bronzo acquisisce durezza, resistenza meccanica e maggiore protezione alla corrosione, ma perde in malleabilità, lavorabilità e conducibilità. Generalmente la tipologia più diffusa di bronzo comprende una percentuale di stagno compresa tra l’8-9% ma esistono anche leghe di bronzo con percentuali di stagno inferiori al 5% o superiori al 25%. Nella sezione Daily Data Prices del sito di Pricepedia è pubblicato giornalmente il prezzo finanziario della lega CuSn9, ottenuta tramite una media pesata dei prezzi del rame e dello stagno LME con pesi rispettivamente del 91% e del 9%. Qualora si fosse interessati a monitorare giornalmente i prezzi finanziari del bronzo con percentuali diverse da quelle appena descritte, o con l’aggiunta di ulteriori metalli, è possibile utilizzare lo strumento should cost, che consente di costruire un indice di prezzo pesato per la specifica tipologia di bronzo di interesse.
Nel grafico che segue si riporta un confronto tra il prezzo finanziario del bronzo e i prezzi doganali del bronzo greggio rilevati dagli scambi dei 27 paesi dell’Unione Europa.
Serie storiche dei prezzi finanziari e doganali del bronzo, in euro/tonnellata

Dall’analisi del grafico emerge la vischiosità dei prezzi del bronzo nell’ultima fase di discesa dei prezzi. Dopo un raddoppio dei prezzi nel 2021 e nella prima parte del 2022, i prezzi doganali e finanziari del bronzo hanno registrato delle contrazioni del rispettivamente del -20% e 25% nel corso della seconda parte del 2022 e nel 2023 per poi ricrescere leggermente nel 2024 e stabilizzarsi attorno a dei livelli di circa 9500-11000 euro/tonnellata.
Sebbene l’andamento dei prezzi del bronzo sia principalmente determinato da quello del rame[1], di recente i livelli elevati del prezzo del bronzo sono stati influenzati anche dal marcato incremento del prezzo dello stagno. Le quotazioni dello stagno al London Metal Exchange sono infatti aumentate di oltre un terzo dalla fine del 2024 all’inizio di aprile 2025. Questo rialzo è attribuibile sia a un incremento della domanda — prevista in crescita nel 2025, con un aumento dell’11% rispetto ai livelli del 2019 — sia, soprattutto, a una riduzione dell’offerta e delle sue prospettive future, dovuta a una pluralità di fattori, tra cui:
- il calo della produzione in Indonesia, secondo produttore mondiale di minerali e lingotti di stagno, dopo la Cina, accompagnato dalla decisione del governo indonesiano di limitare le esportazioni per incentivare investimenti nel Paese nella filiera produttiva dello stagno;
- l’incertezza sulla ripresa della produzione in Myanmar (o Birmania), terzo produttore mondiale di minerali di stagno, sospesa dal 2023 per decisione della milizia che controlla lo Stato di Wa (regione autonoma della Birmania Nord-Orientale). Nonostante l’annuncio di una prossima ripresa e il rilascio delle prime licenze a inizio 2025, il terremoto che ha colpito il Myanmar il 28 marzo potrebbe causare ulteriori ritardi;
- la sospensione della produzione da parte di Alphamin, attiva in una delle principali miniere di stagno nella Repubblica Democratica del Congo, a causa di attacchi da parte di gruppi insorti.
Il grafico che segue riporta la dinamica dei prezzi finanziari dello stagno quotati sul mercato finanziario del London Metal Exchnage (LME).
Prezzi finanziari dello stagno LME, in euro/tonnellata

Dall'analisi del grafico emerge una forte crescita dei prezzi dello stagno tra la fine di novembre 2024 e l'inizio di aprile 2025, con un aumento da circa 26.000 euro/tonnellata a 36.000 euro/tonnellata. Tuttavia, a seguito dell'annuncio dei dazi di Trump del 2 aprile, i prezzi dello stagno sono crollati del 25% in una sola settimana, tornando sotto i 27.000 euro/tonnellata. Pertanto, a meno di un ulteriore forte shock di mercato, è probabile che il sostegno che lo stagno ha dato ai prezzi del bronzo fino a marzo possa venire a mancare. Infatti, nonostante l'annuncio della sospensione dei dazi reciproci per 90 giorni della scorsa settimana, la ripresa dei prezzi dello stagno è stata minima rispetto al crollo subito dal 2 aprile.
Il sostegno dei prezzi del bronzo, derivante dagli aumenti dello stagno LME, si è riflesso indirettamente anche sui prezzi dei suoi semilavorati, come ad esempio le lamiere. L'analisi seguente esaminerà la dinamica dei prezzi delle lamiere in bronzo negli ultimi anni, confrontandola con l'andamento dei prezzi doganali europei del bronzo greggio, per vedere se anche i prezzi delle lamiere sono risultati vischiosi come quelli del bronzo nella fase di discesa dei prezzi.
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Analisi dei prezzi delle lamiere
La tabella che segue riporta la media annua dei prezzi del bronzo e delle lamiere di bronzo, da inizio 2020 ad oggi. Nell'ultima colonna si riporta anche la variazione percentuale cumulata nel periodo, per evidenziare la loro variazione complessiva.
2020 | 2021 | 2022 | 2023 | 2024 | 2025 | Var % cumulata | |
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D-Last Price EU-Bronzo greggio | 5528 | 7182 | 9509 | 8731 | 9032 | 9327 | 68.72% |
D-Last Price EU-Lamiere arrotolate di bronzo | 7769 | 10100 | 11638 | 11879 | 12408 | 12820 | 65.01% |
D-Storico USA-Lamiere arrotolate di bronzo (USA CIF) | 6890 | 9458 | 11102 | 10601 | 12345 | 14147 | 105.33% |
D-Storico USA-Lamiere arrotolate di bronzo (larghezza < 500 mm) (USA CIF) | 7431 | 10282 | 12282 | 11664 | 12458 | 12574 | 69.21% |
D-Storico Cina-Lamiere arrotolate di bronzo (Cina CIF) | 7911 | 10136 | 13081 | 11565 | 11793 | 12667 | 60.12% |
D-Storico Cina-Lamiere arrotolate di bronzo (Cina FOB) | 7808 | 10264 | 13412 | 11463 | 11540 | 12648 | 61.99% |
Fatta eccezione per le lamiere arrotolate USA, con diametro superiore a 500 mm, i cui prezzi sono più che raddoppiati a partire dal 2020, tutte le altre tipologie di lamiere presentano delle crescite comprese tra il 60% e il 70%, in linea con quella del bronzo greggio.
Dall’analisi dei livelli dei prezzi doganali delle 3 aree geografiche prese in esame: Unione Europea, Stati Uniti e Cina, si registrano dinamiche e livelli dei prezzi simili, che attualmente si attestano attorno ai 13.000 euro/tonnellata, con lievi variazioni a seconda della tipologia di prezzo, che può riferirsi a leghe contenenti diverse percentuali di rame e stagno.
Conclusione
Questa analisi ha segnalato una vischiosità dei prezzi del bronzo e delle lamiere in bronzo, il cui livello è stato recentemente sostenuto dall’aumento del prezzo dello stagno. Tra novembre 2024 e marzo 2025, infatti, il prezzo dello stagno è cresciuto di oltre un terzo, spinto da una contrazione dell’offerta e da una maggiore domanda. Tuttavia, a seguito del crollo dei prezzi dello stagno del 2 aprile causato dai nuovi dazi annunciati da Trump, questo sostegno potrebbe nei prossimi mesi venire a mancare.
I prezzi delle lamiere hanno seguito una dinamica simile a quella del bronzo greggio, con aumenti compresi tra il 60% e il 70% rispetto ai livelli medi del 2020. Le tre aree geografiche considerate: Unione Europea, Stati Uniti e Cina, mostrano livelli di prezzo relativamente allineati, con differenze contenute che possono riflettere variazioni nella composizione della lega di bronzo, in particolare nella percentuale di stagno, che può oscillare da meno del 5% a oltre il 25%.
[1] Per un’analisi di regressione sui prezzi del bronzo si veda l’articolo: Leghe di rame: il caso del bronzo e dell’ottone